Dom
23
Ott
2016
pensieri...che non ti confesserò
La vita sicuramente ci ha messo alla prova, ci ha segnato dentro, ci ha resi distanti, a volte irraggiungibili. Ero diversa io, più affettuosa, più passionale, più presente ma...hai voluto mettere un muro e mi sono dovuta adeguare, mi sono distrutta, ho pianto molto, sono crollata, mi sono odiata per la mia debolezza, per aver ceduto al tuo primo invito, per aver rotto il mio giuramento: Mai più farsi avvicinare da qualcuno. Ho dubitato di tutto, ho dubitato di me, ho dato di matto, ho pregato finisse presto e Dio mi ha ascoltata, ho smesso di versare lacrime per te. Non so se questa nuova me più cinica, fredda, diffidente, disillusa, rassegnata e quasi svuotata di tutto il suo romanticismo e della sua dolcezza, a te piaccia, onestamente io non la gradisco più di tanto ma almeno così sopravvivo, sopravvivo ad un amore intenso e struggente che mi ha ricordato perché mi ero posta un limite, perché mi ero condannata alla solitudine. So di non essere adatta a stare con nessuno, la mia natura troppo fragile non me lo permette, vorrei essere me stessa per una volta e non dovermi celare nella mia armatura, una corazza a volte troppo pesante da indossare. Non confido nella tua comprensione, non confido in te che dici che nella vita non ci sono certezze ma una c'è: Vuoi stare con me. Tu ne sei sicuro, vorrei poterlo essere anche io...dal tuo canto e dal mio.
5 commenti
Se quell'uomo potesse leggere quello che hai scritto se la darebbe a gambe. Altro che dire che vuole stare con te. Tu devi essere una lagna da scroto gigantesco.
Anonimo delle 12:42
Immagino, oh luminare, che lei goda di una vita sentimentale piena e appagante oppure...è il classico soggetto che ama sguazzare nella sua libertà, per non chiamarla solitudine. Di pecorume intellettuale ne è pieno il mondo, ecco, esattamente in questa io la vedo navigare convito di domare il vento dell'arroganza a piene vele. Mi perdoni sin da ora, immagino che le mie parole le vengano di difficile comprensione. Le auguro di incontrare al bisogno, la sua stessa sensibilità.
occhiverdi
Abbiamo entrambi sofferto molto in passato e siamo in una situazione in cui siamo legati ma restiamo "distanti"...la paura di soffrire di nuovo, di rimanere delusi...rallenta le cose, le rende più difficili, genera incomprensioni. Il dolore ti rende insicuro, c'è poco da fare, stiamo lavorando sulla fiducia ma lui in tante occasioni è davvero burbero, se non mantenessi la calma, la situazione spesso tenderebbe a degenerare. Spesso sono costretta a non rispondere, a non replicare perché lui parte in quarta e gonfia le cose a dismisura. A furia di tacere...diventi praticamente timoroso di dire qualsiasi cosa con il terrore di scatenare una lite, e non avendo possibilità di dialogo inizi a farti i film in testa...s'innesca una reazione a catena insomma. Pazienza, tanta tanta tanta pazienza. Poi capita che sbrocco...e li fortunatamente, pazienta lui ^_^
Se l'uso profondo e proficuo della mente deve portare a diventare una lagna, trita maroni altrui, incapace di dare un taglio netto con ciò che rende infelice e crogiolarsi nel dolore come un'eroina melodrammatica... Ebbene sì, meglio far parte del pecorume. Almeno, dando buon latte e calda lana, si è utili a qualcosa.
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"Vorrei essere me stessa per una volta e non dovermi celare nella mia armatura, una corazza a volte troppo pesante da indossare. "
Solo la persona che ti ama allo stesso modo che ami tu potrá farti sentire così. Credimi