Ven
26
Ago
2016
30enne, disoccupata e 0 prospettive
ciao a tutti, mi chiamo Valentina, ho 30 anni e sono disoccupata! Vorrei dire a tutti che l' Italia è una paese di erda, che non investe nei giovani e che mi sono illusa per tutta la vita che le cose potessero essere diverse che io potessi a questa tà avere già una casa mia, un gatto e un frigo pieno di schifezze ma non è così, la triste e cupa, cupissima realtà è che sono ancora a casa con i miei genitori, non ho un gatto e sono disoccupata... non è il gatto e il frigo ma la mia totale incapacità attuale di sognare qualcosa di bello per la mia vita, ho fatto l' università, ho lavoricchiato ma non abbastanza da costruirmi uno straccio di futuro e ora come ora il mio rapporto con i miei è sempre più traballante: loro non mi sopportoano più e io non sopporto più loro, un' adolescenza postuma che fa schifo a me e fa schifo anche a loro! Odio tuto e tutti e per non pensare a tutta questa merda bevo e fumo come un camino, almeno così il mio cervello non pensa allo schifo della mia vita!
5 commenti
Forse non trovi lavoro perché fumi e bevi, non esci a cercarlo e odi le persone che suppongo ti pagano i vizi ed il resto.
Carissima siamo quasi coetanee.
Allora ti dico la mia personale opinione...
Io penso che è meglio se trovi una qualsiasi occupazione a prescindere dalla laurea, io ho fatto cosi.
Inoltre resta con i tuoi, credimi si sta molto meglio, io ho una casa mia, un gatto, un frigo e persino un marito....la casa ha sempre il mutuo da pagare, bollette e co, il gatto fa pasticci e devi stargli dietro, il frigo è da riempire regolarmente e diventa una scocciatura...il marito beh quello è opzionale.
Il tuo problema è solo l'indipendenza economica e la laurea ma segui il consiglio di bardei che tra l'altro è quello che ho fatto io e vedrai le cose andranno molto meglio.
In bocca a lupo e non pensare a nessuno, tornassi indietro niente mutuo, niente gatto e via a vivere con mamma e papà!
ti consiglio questo libro: Finanzcapitalismo. La civiltà del denaro in crisi, Einaudi, Torino 2011.
vedi:
http://www.einaudi.it/var/einaudi/contenuto/extra/978880621558PCA.pdf
https://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_Gallino
Tra tutte le cose che puoi fare bevi efumi? ???? Ma ....???? Okay smetti subito iscriviti in palestra devi fare qualcosa per la tua autostima e non per buttarti giù ancora di più e per farti venire un cancro..... poi al giorno d'oggi ci sono solo lavoretti ma è così che si vive. ..prima ti fai una ragione meglio sarà. ...fai un leasing immobiliare per una casa piccola cerca.....cerca bene
una casa che sia appena ristrutturata .....se non puoi affitta una camera con altri studenti. ..o con altre amiche serie. ..hai bisogno di calma e tranquillità e di amicizie intorno a te che ti sostengano .... qualsiasi lavoro pur di avere una autonoma mi dispiace ma la laurea forse ti aiuta a trovare un lavoro prima ma non a avere una stabilità economica.
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Anche tu sei figlia di quelle famiglie createsi con la bolla economica degli anni 80 figlia dell'esplosione del debito pubblico.
L'Italia non è un paese di merda, anzi è un bellissimo paese. Il problema è un sovrannumero di popolazione giovanile per il quale ci vorranno decenni per sfoltirsi, vuoi per emigrazione, vuoi per altro.
Per ogni famiglia sposata negli anni 80 ci sono 2-3 figli che si devono sistemare, ma il sistema economico non era e non è certo capace di assorbire tutti. A questo mettici tanti altri fattori come ad esempio il fatto che l'agricoltura non interessa quasi a nessuno e che tantisi sono fatti illudere dal sogno della laurea e del bel lavoro dopo.
E' inutile lagnarsi, la generazione precedente si è totalmente mangiata quello che era il futuro, cioè il nostro presente: figli sbagliati che non dovevano nascere in famiglie che in teoria non dovevano formarsi.
E ora? Beh arrangiati.. nel senso che arrangiati a fare una qualche professione che megari non è di alta cultura, ma che se ci fai caso e ti guardi intorno, sono quelle che stanno portando avanti il sistema economico. Scordati la laurea e tutte le stronzate che ti hanno incultato nell'illusione di un mestiere "alto".