Gio

18

Ago

2016

Il mio viaggio di nozze è stato un incubo!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sento il bisogno di sfogarmi, dopo tutto quello che ho passato. Sono tornata 2 giorni fa da New York, da quello che doveva essere il viaggio della vita e che invece si è trasformato in un vero e proprio incubo dal quale sia io che mio marito stiamo faticando non poco a riprenderci. È iniziato tutto con una strana sensazione, già da quando ero in partenza sul volo per NY. Non ero tranquilla, avevo una strana agitazione addosso e non era certo per la paura dell'aereo. Giunti a destinazione troviamo un caldo infernale, un caldo e un'afa mai sentiti prima, qualcosa che ti toglie il respiro. Non era certo il primo viaggio che facevamo insieme, di solito ci informiamo su tutto prima di partire, organizziamo tutto noi da soli, ma stavolta, tra i preparativi del matrimonio e le ultime incombenze a lavoro, non abbiamo avuto molto tempo per organizzare il viaggio e per informarci adeguatamente su tutto, ci siamo affidati ad un'agenzia e stop. Primo sbaglio. L'albergo è centralissimo, ma la camera ha come vista un muro altissimo ad appena 2 metri dalle finestre...evvabbè, ci diciamo, pazienza, tanto staremo tutto il giorno fuori e noi non siamo tipi particolarmente esigenti, essendo giovani e abituati agli ostelli. Girare a piedi per la città con quel caldo non era facile, in più, cosa che non ci aspettavamo, NY è la città più sporca e puzzolente che abbiamo mai visitato. Camminare voleva dire fare lo slalom tra le montagne di sacchi di rifiuti sui marciapiedi, anche nelle vie più "in", e sopportare puzza di pipì e monnezza lasciata macerare al sole per tutto il tempo. Anche qui abbiamo detto pazienza, NY è così, c'è chi la ama anche per questo. Scendere nella metro era come calare direttamente agli inferi: se in superficie la temperatura era rovente, sotto la metro era un qualcosa di inumano, oltre 45 gradi, difficoltà a respirare, sudore a fiumi. Ecco che proprio in metro abbiamo la prima sfiga: rubano il portafogli a mio marito! Uno shock. Passiamo una serata intera dentro una piccola stazione della polizia per sporgere denuncia. Entriamo alle 19:30 e usciamo alle 23. Specifico che non c'erano file e che non abbiamo nessun problema con l'inglese,  eravamo gli unici dentro quel commissariato. Alla fine ci viene detto che per avere copia della denuncia dovevamo andare il giorno dopo da tutta un'altra parte. Che efficienza! Il giorno dopo raggiungiamo Police Plaza per ritirare questa benedetta copia, ci fanno ricompilare lo stesso modulo del giorno prima e poi ci lasciano nuovamente ad aspettare per circa 2 ore. Wow, come sono avanti! Già questa vicenda è bastata a rovinarci il viaggio, ma non ci siamo arresi e abbiamo cercato di superare la cosa concentrandoci sugli aspetti positivi: i musei, i negozi, i concerti (anche se dopo il furto del portafogli abbiamo dovuto tagliare molte cose). Sinceramente però non vedevo l'ora di rientrare in Italia dato che il viaggio non mi stava entusiasmando più di tanto. L'ultimo giorno (14 agosto) ci rechiamo al Terminal 1 dell'aeroporto JFK, il nostro aereo per il rientro doveva partire alle 23. Doveva. Erano circa le 21:30, e noi eravamo già al gate a fare gli ultimi acquisti nei negozietti di souvenir. Ricordo che stavamo ironizzando su quello che ci era accaduto, eravamo sereni e tranquilli. All'improvviso sentiamo delle urla. Ci voltiamo e vediamo una marea di gente correre disperatamente urlando. È un attimo. La mente corre a Parigi e a Bruxelles e non mi sembrava vero che stesse per succedere anche a noi. D'istinto gettiamo a terra i bagagli e ci mettiamo a correre, non sappiamo dove andare, io cerco di non perdere lui, io e lui dovevamo restare vicini, qualsiasi cosa accadesse. Non c'erano addetti alla sicurezza, non c'erano poliziotti, nessuno che ci dicesse cosa fare e dove andare, lì nell'aeroporto più importante del mondo. Sentiamo il suono incessante dell'allarme generale. Ci gettiamo a terra insieme a tanta altra gente e strisciamo sui gomiti infilandoci sotto i sedili della sala d'aspetto del gate 4, ero paralizzata dal terrore, non riuscivo nemmeno a piangere, ero incredula e terrorizzata. Pensavo che quei sedili non ci avrebbero salvati. Mio marito cercava addirittura di tranquilizzarmi, ma vedevo solo il terrore nei suoi occhi. C'era una bambina, 5 o 6 anni, stretta vicino a me che chiamava sua madre piangendo. Non sapevo cosa dirle. Istanti interminabili. Un addetto apre un'uscita di sicurezza e corriamo tutti verso quella direzione, mio marito è più lucido di me e mi riprende cercando un modo di raggiungere quella porta senza essere travolti dalla calca. Ci fanno uscire tutti all'esterno, ma nessuna notizia di quel che stava accadendo. Gira la voce di uno o più uomini armati all'interno del terminal, qualcuno ha sentito degli spari, altri parlavano di una bomba. Panico. C'erano mamme che nella confusione generale avevano perso i propri bambini e li chiamavano diperate tra la folla. Una scena straziante. Gente scalza che piangeva. In un attimo di apparente calma abbiamo preso i cellulari  e abbiamo cercato notizie in rete: internet down, niente. Poco dopo iniziano a farci rientrare all'interno del terminal ma io avevo paura, mi chiedevo come potessero farci rientrare così presto. Non avevamo scelta, rientriamo e dopo nemmeno 2 minuti, nuovo allarme. Urla, nuova corsa disperata, ma stavolta non riusciamo a raggiungere l'uscita e restiamo a terra, stretti l'uno all'altra dietro una colonna. Sentiamo movimenti, qualcosa che si avvicina minacciosamente in lontananza, penso che sto per morire. Invece ci solleviamo e decidiamo di correre di nuovo verso l'uscita di sicurezza. Inizio a sentirmi male, con lo stomaco in subbuglio e tremo. Iniziamo a vedere la polizia, tanta. Stavolta restiamo fuori un po' più a lungo, ma anche lì nessuna notizia di quel che stava succedendo ed eravamo tutti ancora più impauriti. Successivamente ci portano a raccolta nel punto di ritiro dei bagagli e ci restiamo per un lasso di tempo che non riesco a quantificare. Chiedo ad un poliziotto se posso andare in bagno, me la stavo per fare sotto. Anche altra gente mi segue e chiedo a mio marito di entrare nel bagno delle donne con me, non volevo separarmi da lui e non ero l'unica. Poi ci fanno rientrare all'interno del terminal, nella zona dei check-in. Era quasi l'una di notte, ormai. Lì vediamo sui tabelloni che tutti i voli erano stati cancellati, nessun'altra comunicazione, nessuna voce dagli altoparlanti, nessuno disposto a darci informazioni. Tutti abbandonati a se stessi, una situazione surreale. Non avevamo neanche l'acqua da bere ed era impossibile cercare ristoro da qualche parte perché era tutto chiuso. Siamo rimasti così tutta la notte, accampati sul pavimento dell'aeroporto senza chiudere un occhio per la paura che potesse nuovamente scattare l'allarme. È solo all'alba che si diffonde la voce del falso allarme, non c'era stato nessun attentato terroristico. All'inizio non mi fidavo, ero ancora troppo terrorizzata. Iniziava anche a farsi sentire forte la stanchezza, eravamo tutti esausti e in tanti hanno iniziato ad innervosirsi, volevamo notizie sui nostri voli, notizie che non arrivavano. A gruppi ci siamo messi in fila per tornare al gate a riprendere i bagagli abbandonati a terra, scortati dal personale dell'aeroporto. Fortunatamente siamo riusciti a trovarli e a recuperarli. Da quel momento in poi siamo rimasti nel limbo dell'incertezza, abbiamo trascorso anche la notte tra il 15 e il 16 in aeroporto. Alla fine, dopo un'altra giornata bloccati in aeroporto, siamo ripartiti alle 4 del mattino del 17 agosto, stremati ed esasperati. Non abbiamo ancora riavuto tutti i nostri i bagagli. Dopo questa esperienza il ritorno a casa ha tutto un altro sapore. Credo che per un bel po' non andrò più all'estero. 

 

 

 

 

 

Tags: viaggio, nozze

8 commenti

Mi spiace molto  per te, per quello che hai vissuto. Però, se te lo posso dire, leggendo le tue disavventure mi hai donato qualche minuto di piacevole  lettura. Finalmente uno sfogo interessante e scritto benissimo. Quasi quasi mi auguro che te ne succedano altre in modo di poterti leggere ancora! 

Scherzo, va là...  Un abbraccio.  

Avatar di SoldatojokerSoldatojoker alle 14:33 del 18-08-2016

Orpolina! ...  E noi 50enni con john wayne e steve mcqueen nei ricordi di bambini,  siamo crwsciuti con il mito dell'america... 

Bentornati piccoletti!  

Avatar di gagenoregagenore alle 14:37 del 18-08-2016

Meno male che siete tornati, magari fatevi una seconda luna di miele più avanti organizzata interamente da voi, cosi andate sul sicuro

Avatar di BluesoulBluesoul alle 14:39 del 18-08-2016

Sticazzi.

Avatar di dariodario alle 16:15 del 18-08-2016

a quanto pare gli USA non sono un bel paese da visitare.

New York poi.

Forse la California. ma ormai il mondo è vecchio. sempre più sporco, più inquinato, poi la crisi. ci vorrebbe una macchina del tempo. sceglierei Italia anni 70. 

Avatar di OldJoeOldJoe alle 21:17 del 18-08-2016

Io sceglierei l'australia di fine anni 50, quando per andare dall'altra parte del mondo si usava ancora la nave. 

Oppure il Canada...  Ma mi spaventa il clima...  Dopo aver visto qualche anno fa i film/docu di michael moore,  la mia grande infatuazione per gli usa è cessata.  

Avatar di gagenoregagenore alle 09:49 del 19-08-2016
x il Don etc.

Io sceglierei l'australia di fine anni 50

italiano onesto, immigrato australia, sposerebbe conterranea illibata?

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a parte gli scherzi, credo che l'australia sia buona anche ora. la bassa densità demografica è uno dei fattori che innalzano la qualità della vita. sono d'accordo anche sul canada e aggiungerei svezia e olanda (purtroppo, come hai scritto tu, per noi italiani il clima sarebbe un problema).

mi piacerebbe l'america latina. però dipende dove e come ci si sistemerebbe. esclusa la macchina del tempo, dovrebbe essere un paese ad economia emergente. possibilmente in pre-Boom. che ci sia lavoro. dove si viva bene.

scusate: siamo partiti pensando ad una vacanza e poi sono andato OT pensando a un paese dove vivere stabilmente.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 10:14 del 19-08-2016
@dario

Dovresti commentare più spesso :D

Avatar di XyzXyz alle 14:17 del 19-08-2016

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