Sab
02
Lug
2016
I pensieri delle due di notte.
È nuovamente notte, e fa un gran caldo.
A questo punto della mia vita vivo da sola, in un appartamento buio e troppo grande. Pavimenti freddi e lisci di marmo, una libreria piena dei titoli più disparati, un pianoforte a disposizione. Sola. La mia voce qui dentro ci rimbomba. A dirla così sembra un po' patetica, come situazione. O forse privilegiata. Un po' di entrambe, probabilmente.
Mi vengono in mente pensieri frammentari.
- Le persone si dimenticano forse un po' troppo spesso della mia età.
Il rimprovero che mi rivolge spesso mia madre è che mi manca la freschezza delle mie coetanee. Le piacerebbe che fossi più "leggera", meno riflessiva, un po' più questo, un po' meno quell'altro.. E perchè non ti metti queste scarpe, e perchè non ti trucchi un po' come le tue compagne, e perchè, perchè, perchè. Perchè di no, ecco perchè. Lei è l'unica che si ricorda che ho diciott'anni, credo.
- Oggi mi sono messa una mano su un fianco, posa abituale. Mi sono fatta male. Ho sentito ossa dove prima c'era più carne, ed ho usato troppa forza (?!). Mi sono sorpresa e sono "scivolata" perdendo l'equilibrio.
Il ragazzo che metteva a posto gli scaffali mi ha guardata con un'espressione indecifrabile. E io mi sono messa a ridere. Da sola.
- La mia migliore amica è a centinaia di chilometri di distanza, e dov'è non si trova un granchè bene. Vorrei abbracciarla. Anch'io avrei bisogno di un abbraccio. Le voglio sinceramente bene.
- Ieri una persona a me cara mi ha trattata con disprezzo perché era seccata dal fatto che avessi intuito come si sentiva.
Alla fine siamo venute alle mani. Le ho tirato un ceffone, e la parte migliore è che non me ne pento affatto. Me ne sono andata da casa sua, e poi il silenzio per un paio d'ore. Mi ha chiesto scusa via messaggio. Frega niente. Una vita d'amicizia non la salvi con un messaggio, la salvi muovendo il culo e presentandoti a casa mia per parlarmi di persona. Soprattutto dopo le tue affermazioni, amica mia.
- Anche lei spesso si dimentica della mia età.
- Che cazzo di università scelgo? Panico. Sarà divertente conciliarla con il conservatorio. Che farò. Ad ogni costo. Che stress. Io prego il cielo e basta, a questo punto mi affido al mio lavoro, al mio studio, alla mia memoria e alla mia fortuna.
- Mi è tornata la voce. La felicità in cinque parole.
Stasera c'è un cielo meraviglioso.
3 commenti
Per certi versi mi ricordi molto me, qualche anno fa.
Fondamentalmente lascia perdere le critiche di tua madre, non so perché, ai genitori non andiamo mai bene, anche quando rasentiamo la perfezione troveranno sempre qualcosa da ridire.
Su un punto però, concordo con tua mamma: vivi con più leggerezza questi anni, non snaturarti, ma cerca di affrontare il tutto senza troppe contorsioni mentali
Un abbraccio, è sempre un piacere leggerti!
18 anni? non so perché ero convinta fossi più grande. <3 Complimenti.
In bocca al lupo per il conservatorio, e tranquilla, vai benissimo cosi!
Un abbraccio.
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Un ceffone?.... Piccolè ma che modi sono?
Giustifico solo se è per difesa...