Sfogo di vita

Sfogo di

Anonimo | Categoria: Altro

Lui 64 anni, lei 60. Lavorano entrambi in posizioni dirigenziali di prestigio. quello che hanno se lo sono sudato, arrivando da famiglie povere.

Sono quelli che mi hanno generata, due persone dall'aspetto curato, sul lavoro educate e professionali. Sono cresciuta nella rilassatezza economica.

Il clima in casa era però.. Come definirlo.. Schizofrenico. Io ero sola fin dai miei primi mesi di vita, con le tate, loro a lavoro sempre fino a sera entrambi. Durante la settimana quindi i nostri destini a malapena si incrociavano. Nel fine settimana invece passavano (e passano tuttora, anche se non li vedo di frequente) il loro tempo insieme in una continua altalena tra calma apparente e litigi feroci e gratuiti, insulti, lancio di oggetti. Più volte al giorno, in un'altalena senza fine. Il sentimento dominante in casa era il disgusto. Il disgusto che lei provava per lui. Il disgusto che lui provava per lei, il disgusto che entrambi provavano per me. Ero sbagliata per loro, più volte fin da bambina hanno cercato di convincermi che ero malata. Psichicamente lesa. Solo perché sensibile, perché non arrivista. Perché tentavo di mettere pace.

Vivevo nella paura continua, con un senso di pericolo costante, avevo capito già a dieci anni che erano più immaturi di me, incapaci di gestire la più piccola questione (come decidere dove appendere un quadro, o cosa mangiare per pranzo) senza insultarsi e vomitarsi addosso frasi abominevoli ("non sei una persona, sei un vaso pieno di merda e piscio" vi basti come esempio).

Grazie, per avermi aiutata a credere che ero disgustosa, un essere umano indegno d'amore.

Grazie per aver deriso il mio aspetto fisico.

Grazie per avermi insegnato che la mia sensibilità era disgustoso segno di debolezza.

Grazie per aver cercato ogni giorno di trasformarmi in una vostra copia, di aver cercato di infangare e demolire tutto quello che di bello e delicato notavate in me.

Mi sono completamente chiusa in me stessa, terrorizzata dalla vita e dalle persone, ogni altro essere umano era un potenziale aggressore nella mia mente di bambina, adolescente poi e giovane donna dopo.

Ma la mia sensibilità non me l'avete tolta, è tutta lì, e ogni giorno ne porto alla luce un nuovo pezzetto, la mia vittoria è stata non cambiare come avreste voluto, mi sono chiusa ma ho tenuto caro tutto, tutto quello che di bello e poetico avevo dentro. E ora questa mia vita di adulta la disegno io, un quadro pieno di sfumature, un bellissimo giardino di frutti e fiori, il mio sguardo sul mondo è intatto. La vita io la vedo bellissima. Una poesia struggente nelle sue luci e ombre.

Grazie (questa volta davvero) a tutte le persone che hanno fatto un pezzo di strada con me e mi hanno aiutata a uscire dalla fortezza in cui mi ero rinchiusa, ognuno mi ha aiutato a riacquistare un poco di fiducia. E un grazie speciale a te, mio amore, mio sensibile uomo, compagno del mio presente e del futuro più bello che sapremo dipingere.