Ven
01
Ott
2010
vorrei un angelo
oggi ho avuto veramente paura di morire, ho avuto paura di fare qualche cazzata. nn l'ho fatto solo perchè sono vigliacca, e perchè ho pensato a una ragazzina di 16 anni che conosco e che mi ascolta come se fossi un guro, ed ho pensato che non avrei mai potuto farle vivere un orrore tale. me lo hanno fatto vivere a 23 anni, me lo fece vivere una mia amica più grande di me che si tolse la vita un giorno, a luglio del 2004, ed è orribile. quindi ho pensato che non posso farlo, anche se a volte la tentazione forte mi viene. non ce la faccio ad affrontare la vita, non pienamente. ne ho sempre paura, mi chiudo in me stessa e non mi fido di nessuno. è come se fossi sempre sull'orlo di un abisso. so aiutare gli altri, risolvo problemi, ma non riesco mai ad aiutare me stessa. ci provo, ma non riesco. ho paura e ansia quando mi trovo in alcune situazioni, è una cosa indescrivibile, è come essere risucchiate dal vuoto. incontro gente, certe volte ho anche una vita brillante, piena. le persone dicono che brillo, ed è vero quando ad esempio sto sul palcoscenico, so recitare e cantare bene, e non in senso lato. nel vero senso della parola. canto da quando ero piccola, è l'unica cosa che mi libera: canto e le persone si sentono curate, si sciolgono dei loro problemi. oppure le ascolto e so sempre dov'è il problema. e questo sin da quando ero ragazzina, sono sempre l'amica psicologa. poi brillo, brillo davanti agli uomini che mi guardano camminare, che si girano e mi fanno i complimenti; brillo davanti agli amici che mi invitano alle cene, che mi trovano intelligente e spiritosa; brillo davanti a quelle persone che proprio non lo sopportano perchè sono meschine e vorrebbero vedere nel fango il mondo intero, e alla fine mi faccio amiche anche loro perchè so dov'è il loro problema, gliene parlo e le sciolgo. è vero, forse sono pazza, ma una pazza buona. certe volte ho fatto anche delle cose quasi assurde, come quando il mio ragazzo mi ha presentato la sua migliore amica con la quale aveva avuto una storia prima di me e che aveva lasciato per me, e lei per questo mi odiava e me lo ha dimostrato subito. era una situazione difficile, ma io ho fatto la - non lo so, così forse pensa la gente - pazza di nuovo, e alla fine della serata eravamo l'una sulla spalla dell'altra, e lei voleva che la andassi a trovare nel suo paese. e le ho anche parlato della situazione, così, come una cosa normale, solo una cosa da risolvere e basta, solo un nodo che si scioglie e la vita continua. ma i miei nodi sono sempre qui. soffro di panico se devo dare un esame, sono sempre innamorata di chi non dovrei, fatico a concentrarmi. fatico da morire e faccio tanti incubi, sogno anche persone morte che vengono da me solo per chiedermi se sono morte o no, e io rispondo loro sempre con delicatezza di sì, che se ne possono andare e allora se ne vanno col sorriso. non l'ho mai saputo se sono vere o no, o se sono pazza io, e pensare che sono pure atea, e seriamente, non tanto per dire. oggi dovevo dare un esame ma non ce l'ho fatta. sto male da morire per questo e mi sento in colpa. ho fatto una fatica incredibile a crescere, e faccio fatica ancora. molte cose che penso le scrivo solo qui, e ora non so come tornare a casa e dire che non ce l'ho fatta a passare, e allora sono andata anche alla stazione e ho pensato che forse era ora di togliermi di mezzo. poi ho pensato a quella ragazza di 16 anni che ha tante speranze e che non ha paura di nulla, e che mi chiede sempre un pò di saggezza che - bontà sua - probabilmente non ho. ho pensato al mio ragazzo che forse non mi sopporta più, e che non è giusto nemmeno che rimanga con me a questo punto. ho pensato al mio cane che tutte le mattine mi chiede lunghi baci sul letto. ho pensato a non so cosa, alla mia amica di tanti anni fa che sembrava sempre passare attraverso l'acqua, sembrava sull'orlo di un abisso come me e poi ci si è trovata veramente e non è riuscita a tirarsi indietro. non voglio fare la stessa fine, ma ho bisogno di aiuto. vorrei che arrivasse qualcuno che io possa ammirare veramente, possibile che non ci sia un angelo per me? aladyah è il nome di un angelo, un cherubino, è il mio angelo secondo l'angelologia. ma io viorrei qualcuno che mi aiuti, vorrei un angelo che protegga me. non so farlo da sola, vorrei un fratello maggiore, o una sorella. vorrei qualcuno che brilli e che mi dica davvero cosa fare. sto male veramente, non mi sopporto più. non so che fare, non riesco nemmeno a piangere e ho paure che dopo questo sfogo farò qualche cazzata, per questo non lo finisco. tanto ormai è quasi inutile continuare a ripercorrere il passato: so solo che opra mi sento in un abisso, vorrei tornare a casa e dire ai miei di non odiarmi, che mi dispiace di deluderli sempre. oggi l'ho detto per telefono a mio padre, e lui mi ha detto che sta solo in testa a me, ma allora perchè mi rimproveravano e picchiavano tanto? la ia impressione è che volessero una figlia diversa, meno emotiva, meno svagata. ma che posso farci se sono così? anch'io mi vorrei coraggiosa e spavalda, ma non lo sono. lo fingo spesso, per non perdere le persone che contano su di me, altrimenti forse rimarrei sola e basta. ma in fondo forse sarebbe giusto così.
2 commenti
R: vorrei un angelo
ciao,non mi piace scrivere in stanze pubbliche perchè non voglio che si perda nemmeno quella piccola - ma preziosa - parte di sincerità messa invece a rischio dal rapporto poco personale ed individualista. PER di PIù queste tematiche incorrono purtroppo spesso nel rischio di "fanatismi" inconcludenti e, probabilmente, ancor più destabilizzanti..Ho letto con attenzione tra le tue righe e mi piacerebbe uno scambio di vedute.Se va anche a te, puoi scrivermi un'email ad arcangelodifuoco@email.it.Voglio comunque suggerirti di analizzare come ti vedi, raffrontandolo con come vorresti essere.. potresti vedere accresciuta sorprendentemente la tua autostima! ;)La vittoria di una "guerra" non è obbligatoriamente ottenuta vincendo ogni battaglia.. è una questione di priorità.. ognuno ha le sue, come ognuno ha le SUE vittorie. Non hai fatto stavolta l'esame: ebbene? Saper "dire di no", decidendo di affrontarne coscentemente le conseguenze, è un passo fondamentale per la propria crescita. Significa conoscere se stessi ed averne rispetto. Brava!
Anonimo alle 15:09 del 09-06-2011
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Si, hai sempre (o quasi) il consiglio adatto, e non riesci a seguire i consigli che tu stessa dai agli altri, ma, a quanto vedo, nessuno si preoccupa d darti un consiglio nemmeno qua. Io non so se potrei esserti d'aiuto, ma comunque ci provo. Per prima cosa ti dico che se non ti sei ammazzata non l'hai fatto solo per la sedicienne, ma perchè in fondo sapevi che era una cosa errata, ma se così non fosse ti dico che quando ti è venuto solo il pensiero avresti dovuto anche pensare che Dio ti ha dato la vita, e questa, bella o brutta che sia, devi viverla. So che ti sembrerà stupido l'esempio che ti sto per fare, ma prova solo per un attimo a immaginare i bambini, i ragazzi, e la gente in generale dell'Africa o di luoghi così...li stai immaginando? Secondo te si vorrebero trovare nella tua situazione, nonostante non sia una situazione fantastica? Io penso proprio di si! Tante volte ho fatto questo discorso, e tante volte mi son sentita rispondere "si, Dio mi ha fatto nascere in questa parte del mondo e mi ha fatto nascere "fortunata", ma non ho deciso io di nascere, non l'ho chiesto a nessuno di farmi nascere"..è verissima questa affermazione, ma ormai non si può tornare indietro, ormai sei qua! (Scusa se ti ho parlato di Dio, ma io credo, e penso che se ti debba consigliare, devo dire come la penso io, non come vorresti essere risposta tu). Tante persone si sono affezionate a te (non ho dubbi! E ne è da esempio la sedicienne, e il tuo ragazzo). Se queste persone si sono affezionate a te un motivo ci dovrà pur essere, no? Se il tuo ragazzo si fosse stufato di te non penso che si metterebbe molti problemi a lasciarti, no? Perchè continuare a stare assieme a una persona se non la si ama più? Sei tu che sei troppo chiusa, forse qualche tua vecchia esperienza ti ha detto di non fidarti delle persone..ma così esageri! Gli altri ti danno fiducia e ti parlano dei loro problemi, prova anche tu a dare fiducia a qualcuno (certo, non dico il primo che capita!). Se davvero ami il tuo ragazzo perchè non ti apri con lui? Con il proprio ragazzo non dovrebbero esserci segreti..ognuno dovrebbere conosci quasi ogni minimo dettaglio dell'altro..e se lui non si accorge della tua continua tristezza vuol dire che proprio non ha capito un emerito cacchio di te!
I tuoi genitori forse si, cercavano una figlia diversa e ti picchiavano per farti diventare quella che comunque nons ei diventata. Forse ti picchiavano cercando di cambairti solo per non avere TU problemi in futuro (ma non mi pare che questo sia accaduto). Fai un discorso a quattr'occhi con loro! E dì loro tutto quello che pensi del vostro rapporto, di quello che è ora, di quello che è stato fin'ora e di quello che vorresti che fosse d0ora in poi. Se ti amano ti capiranno, altrimenti sarà il motivo per dare una svolta alla tua vita una buona volta, cercando di chiudere coi tuoi genitori.
Per quanto riguarda l'aprirsi con una persona, questa persona non deve essere per forza una persona che ammiri per ogni suo gesto..anzi, absta un suo gesto di fiducia o di affetto, e dovresti iniziare a provare a sfogarti con qualcuno, ma qualcuno di reale, non con un computer, aspettando una risposta da una persona sconosciuta! Una qualsiasi persona, di cui tu non conoscerai mai l'identità, non saprai nemmeno se ciò che scrive sono suoi pensieri o semplicemente frasi copiate da internet. Prova una buona volta a tirare fuori le palle che hai nascoste da qualche parte! Tirale fuori e COMBATTI! Ma non come hai fatto fin'ora...perchè fin'ora hai combattutto epr la sopravvivenza altrui...ora lotta per la TUA sopravvivenza!
E ti ripeto che non so quanto ti possa essere utile il mio commento, in quanto ho 16 anni.