Ven
19
Feb
2016
Mai una gioia
Non sono entrata ad Harvard e adesso non so cosa fare. Non so nemmeno se ci volevo andare ad Harvard, ad otto ore di volo dai miei genitori e da tutti i miei amici. Dato che ero incerta, non ho preparato bene la domanda e ne sono pienamente consapevole. Nonostante tutto questo, nonostante il fatto che se mi avessero detto "vieni da noi, ti prego! Ti vogliamo come non vogliamo nessun'altro al mondo, DEVI essere nostra" non avrei saputo cosa fare, mi sento umiliata al pensiero che mi abbiano detto di no. Mi sento stupida. Volevo un miracolo. Volevo che nonostante la mediocre domanda mi dicessero di si. Lo volevo per il mio orgoglio e anche per la mia autostima.
Non aiuta il fatto che sono ad Oxford, circondata da gente super di successo che "no" non sa neanche cosa voglia dire. O magari lo sanno, ma certo non lo vanno a dirlo in giro. Non mi posso nemmeno lamentare, perché anche io faccio esattamente così. Certo non andrò da nessuno dei miei amici qui ad informarli che non sono entrata. Quindi cosa fare ora? Primo passo sarebbe capire cosa voglio fare l'anno prossimo. O meglio, di capire quale cosa prestigiosa voglio fare l'anno prossimo, perché certo non posso andare in giro ad ammettere che non solo non vado in America, ma che non ho un'alternativa pronta. Non reggerei.
Parte del problema è ovviamente anche che il mio fidanzato (che ha fatto la triennale ad Harvard) ci vuole tornare. E lui entrerà, di questo sono sicura. Quindi non posso nemmeno dirgli che non sono entrata, perché che figura ci faccio? Non posso ammettere che mi hanno detto di no, certo non posso confessarlo a una persona che entrerà dovunque voglia (ed è già entrata in una serie di posti prestigiossissimi). Il rifiuto è reso ancora peggiore dalla consapevolezza che questo "no" sancisce anche la fine della mia storia con lui, perché una relazione tra due ventenni non può reggere otto anni di separazione. Certo non quando le due persone sono ai lati opposti dell'atlantico. Anche perchè diciamocelo, lui mi vuole bene e tutto, ma è emozionalmente ritardato e certo non possiamo dire che mi ami alla follia o che gli importi di me quanto a me importa di lui.
Quindi l'anno prossimo raggiungerò uno nuovo livello di depressione: rifiutata dalle Ivy League e pure sfigatamente single. Non voglio essere una perdente che non riesce ad entrare in programmi prestigiosi e di certo non voglio essere single! Mi fa profondamente schifo l'idea di dovermi cercare un nuovo tipo, dovermi trovare una nuova relazione e ovviamente di doverlo fare entro tre mesi dalla fine della precedente, perché più tempo uno è single più tempo uno è destinato a rimanere single per parecchio tempo e quindi di passare anni a piangere l'ultimo ragazzo.
In tutto questo, se non mando al mio relatore il primo capitolo della tesi entro stasera sono fottuta. Anche perché a questo punto prendere il massimo dei voti alla tesi non è solo una questione di orgoglio, ma di necessità. Mettiamo che io voglia riprovare a fare domanda l'anno prossimo, mi serve un voto finale pazzesco per far dimenticare a quelli del board of admissions che quest'anno gli ho fatto schifo. Ho bisogno del mio pezzo di carta con lo stemma di Oxford University che in tutta la sua gloria certifichi che sono una persona decente, mediamente intelligente e che quindi sono degna di continuare a stare in una scuola prestigiosa.
Cazzo, la gente ha botte di culo fenomenali di continuo. Perché a me manco una? Manco una volta? Non è giusto! Mi faccio un culo cosí, studio come una pazza in questo luogo dimenticato da Dio, ho un fidanzato che mette sempre il proprio successo lavorativo prima di me (mentre tutto il resto del mondo sta con gente che li ama alla follia). Una volta, una sola volta cazzo. Avrebbe significato cosí tanto per la mia autostima. E invece NO. Zero, nisba, KAPUTT. Mai una gioia.
Stasera piove pure, fa un freddo osceno.
8 commenti
=Cazzo, la gente ha botte di culo fenomenali di continuo. Perché a me manco una? Manco una volta? =
Io a scuola ci andavo in bici, anche quando pioveva, e la botta di culo era bagnarmi solo al ritorno.
sarà parente di quella con la sorellastra supermegaricca?
Okay, sono perfettamente consapevole del fatto che rispondere a sconosciuti su internet non ha senso, ma dato che oramai i commenti li ho letti e mi sono irritata (e ho comunque un forte desiderio di procrastinare sul mio lavoro, cosa resa evidente dal fatto che sono su questo sito a leggere minchiate) lo farò comunque.
Fatemi capire, il mio sfogo su una delusione lavorativa importante e reale non va bene? È una cazzata o è finto? Perché mi pare che questo si stia dicendo. Sapete, quando la mia migliore amica ed io scoprimmo questo sito (eravamo al liceo, si parla quindi di almeno tre anni fa) scrivemmo uno sfogo finto per giocare. Mi pare che fosse su un tradimento o qualcosa del genere. Se ben ricordo nessuno fece storie o insinuò che fossero tutte cazzate. Quindi perché il mio sfogo su una cosa dolorosa che mi è accaduta nella mia vita viene additato come la cazzata? Okay, non è morto nessuno, ma mi ha fatto male uguale e questi sono problemi belli reali e pienamente condivisibili da tutti. O nessuno qui ha mai avuto delusioni in campo amoroso e lavorativo?
Telefilm? Ma quale telefilm? Ma che telefilm ti guardi tu? Perché io sono una fan di House of Cards, dove non mi pare che nessuno sia stato rifiutato dalle Ivys. Anzi, proprio il contrario.
Non ho una sorellastra supermegaricca, grazie al cielo. Sai che rodimento di fegato se tu non lo sei? Non ho idea di che sfogo tu stia parlando precisamente, ma mi sembra pienamente condivisibile.
E anche io mi bagno quando torno da classe in bici. Vivo in un paese dove piove tutto il tempo, direi che è abbastanza inevitabile.
Sai com'è, sembra improbabile come storia; i tradimenti sono più diffusi rispetto al dispiacere di non essere stati ammesi a Harvard..
E sai, io sono troppo plebeo per capire questi problemi.
Forse non sei abbastanza per quel giro di università.
Umberto Eco non ha studiato ad Harvard.
@Lottascudo
Esprimo il mio cordoglio, pace all'anima sua...
Perché dici 'Mai una gioia"? Vivi in UK, studi presso un un'università prestigiosissima, hai due genitori che te la pagano, un fidanzato, hai amici, sei in salute. Una domanda rifiutata non è la morte. Quanta gente in Italia non supera i test di ammissione per le facoltà a numero chiuso? Si ritenta l'anno successivo. Il discorso sul rimanere single, da una persona della tua levatura culturale (o perlomeno quella che suppongo tu abbia), è insensato, squallido e un po' triste. È così fondamentale, nella tua vita, avere un fidanzato? Noto un contrasto in te fra ambizione, (o solo ostentata ambizione?), e necessità di avere un ragazzo quando, si sa, spesso gli uomini per le donne ambiziose sono pesi, a volte ostacoli. Rivedi le tue priorità.
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Quale telefilm hai guardato? 😆