Gio

18

Feb

2010

fobia sociale da esami

Sfogo di Avatar di aladyahaladyah | Categoria: Altro

come da titolo. ne soffro da parecchio. ho difficoltà persino a entrare in sede universitaria, se mi avvicino alla cattedra con il professore rischio uno svenimento. ho tutti i sintomi dell'attacco di panico, ora comincerò a prendere dei blandi calmanti. ma non è facile tutto questo. tutti si chiedono come mai, mi capita persino di incontrare quelli che proprio non ci arrivano al fatto che una persona possa sentirsi male di fronte a certe situazioni. persone che vorrebbero forzarmi, che mi deridono pure, perchè per loro è perfettamente normale fare un esame dopo l'altro. per me no. e mi chiedo anche quando incontrerò qualcuno che abbia lo stesso problema e che mi possa sostenere, che possa entrare in empatia con me. ah, già, in genere sono io quella che entra in empatia con gli altri. poi scompaio. ma sinceramente mi sono rotta di ragazzi e ragazze plurilaureati che vengono da me e mi dicono "dai, ce la farai", con un pò di compatimento. il problema non li ha sfiorati nemmeno. mio fratello, più piccolo di me, si laurea il mese prossimo. io sono lontana anni luce, e a casa ho litigato già con tutti. ho paura di farmi del male

5 commenti

Avevo scritto un papiro come commento al tuo sfogo e questo fott*** sistema non l'ha preso....mah, beh, vedrò di essere sintetica.

1) la tua non è fobia sociale da esami, è una mancanza di autostima che affonda le sue radici in un fertilissimo e velenosissimo terreno composto da perfezionismo, timore del giudizio altrui (del tipo: "se adesso vado a sedermi e non so rispondere, che figuraccia farò, cosa penserà di me il professore"), talvolta delusioni amorose che hanno minato l'amor proprio alle fondamenta, continui paragoni (fatti da te medesima o da altri) con altri membri della famiglia o con amici, ribellione nei confronti delle aspettative degli altri, timore dell'insuccesso o, ancora peggio, del successo che ti obbligherebbe ad assumerti responsabilità o rapporti interpersonali che temi di non saper gestire.

E' ovvio che i commenti degli altri, la commiserazione, l'incapacità altrui di comprendere il tuo disagio, ti allontanino dalle persone, a cui non sai, non vuoi, non puoi spiegare perchè effettivamente tu sia così indietro con gli esami..."Eppure sei brava, cosa ti manca...", e ad ogni attestazione di stima da parte di quelli che per te contano, corrisponde un più profondo senso di vergogna da parte tua.

2)te lo dico perchè io sono quell'accidiosa persa che si è sfogata prima di te e che ha letto il libro di Mirco Turco "procrastinazione universitaria e disorientamento personale", e mentre lo leggevo pensavo "ma come cacchio fa questo a conoscermi così bene?". se non vuoi perdere tempo, prova -così per gioco- a digitare su google "procrastinazione cronica". Io ho cominciato a capire qualsosa di più di me stessa partendo da qui.Vedrai. 

3) anche io ho attraversato una lunghissima fase di batticuore e sudorazioni fredde al solo PENSIERO di dover andare in facoltà anche solo per controllare una data. Mille volte poi mi sono presentata all'appello, e all'ultimo momento non ho risposto. Questo atto ha un nome: boicottaggio. Cosa boicottiamo? Noi stesse. Perchè lo facciamo? Vedi il punto 1. Come ne usciamo? Con un immenso, sovrumano sforzo di volontà. Una volta mi è stato detto che la terapia consiste nel presentarsi all'esame anche se non ci si sente preparate: questo per noi, a prescindere dal risultato accademico, equivale ad una grandiosa vittoria che genera un rinforzo positivo. La volta successiva avremo meno paura di fallire perchè sappiamo già cosa, nel peggiore dei casi, può accadere: cioè nulla. Nessuno morirà, l'università non andrà a fuoco per causa nostra, gli esaminatori passeranno al prossimo esaminando e ci avranno già dimenticate. E se va bene? Fantastico: ci saremo avvicinate al nostro obiettivo che non è la laurea ma è la riappacificazione con noi stesse e con la nostra umanità ipersensibile.

4) come ho superato io la questione della tachicardia? Anche se non ho ancora finito gli esami ho cominciato a lavorare alla tesi, scegliendo una grandiosa relatrice, una che mi fa sentire la sua solidarietà, mi stima per i brillanti voti sul libretto (libretto che ha ormai l'aspetto di un papiro egizio...), mi sprona senza invadenza e soprattutto non mi fa sentire sotto processo!

5) io lascerei perdere i sedativi. Leggendo attentamente le controindicazioni e le avvertenze,mi sento di consigliarti un integratore a base di iperico. La tua ansia non è altro che l'altra faccia di quel sottile male di vivere che spesso attanaglia le anime troppo sensibili. Ancora meglio serebbe riuscire a riappropriarti del tuo respiro: quando senti che l'ansia comincia a trottare verso di te, e prima che il trotto diventi un galoppo, respira profondamente e butta fuori l'aria con forza. Respira con la pancia. senti l'aria che entra nei polmoni e ti ripulisce di quella bruttacattiva... e butta fuori tutto. Cacciala di là, l'ansia...non sei costretta ad essere perfetta, anzi ama profondamente le tue imperfezioni...la tua umanità è tutta lì, nell'imperfezione che ti rende unica. 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 11:35 del 19-02-2010

Alla faccia della sintesi!

Comunque concordo con l'anonima di cui sopra, e anche io ho conosciuto tempi molto bui all'università, ho impiegato più della metà della mia vita per laurearmi...

Io lo so cos'era: paura di vivere davvero, di diventare adulta, era così confortante sapere che il mio dovere nella società fosse solo quello di studiare... Inutile che ti enunci tutti i lati positivi del portare a termine il proprio dovere. Li sai già.E saperli non è sufficiente.

Non ho trucchi da consigliarti, ma posso dirti che se hai un sogno nel cassetto, un corso da seguire, una palestra alla quale iscriverti, qualsiasi cosa che vorresti fare e rimandi a dopo la laurea, beh...è arrivato il momento di farla.

Oggi, non domani.

E se stai per dirmi che non puoi sottrarre tempo allo studio, non prendiamoci in giro. La realtà è che il dovere e il piacere non si escludono a vicenda,  puoi fare ciò che vuoi, se ti organizzi, e gratificarti ti servirà a sentirti più responsabile nei confronti dei tuoi doveri di studentessa. AMATI!!!

Ah, comunque... prima o poi quella paura ti passa, volente o nolente. Sta a te decidere se "volente" per merito tuo o "nolente" a causa di uno dei mille imprevisti della vita.

In bocca al lupo.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 14:52 del 19-02-2010

grazie dei consigli, ma devo precisare:

io non ho mai macinato esami, anche alla medie rischiavo uno svenimento se mi interrogavano, pur essendo preparata. è naturale che questa cosa col tempo è andata peggiorando. la diagnosi di fobia sociale da esami mi è stata fatta da uno psichiatra professionista dal quale sono in cura da 7 anni. dato che ho già ricevuto anni fa un'altra diagnosi psichiatrica è più che probabile che l'una derivi dall'altra. è chiaro che c'entra l'autostima, ma le problematiche affondano le loro radici molto più a fondo. insomma, non è semplice procrastinazione credo, anche perchè al di fuori dell'ambiente scolastico non ho problemi a portare avanti le cose. anzi, detesto procrastinare. sogni nel cassetto, qualcuno l'ho già realizzato, seguo un corso di teatro, uno di musica e vado tre volte a settimana in palestra. e dopodomani ho un esame. ora vado a prendere il calmante prescritto e vediamo.

un abbraccio 

Avatar di aladyahaladyah alle 21:01 del 01-03-2010

HO DATO L'ESAMEEEEE!!!!

Avatar di aladyahaladyah alle 18:10 del 03-03-2010
o mio dio

non ci posso credere, Anonimo, hai letto alla perfezione cio' che sento da due anni! Dio benedica i forum...

complimenti ad aladyah per l'esame sostenuto :) spero di poter presto festeggiare con te!

 grazie a tutti per le vostre esperienze condivise, sono davvero di grande aiuto e conforto!

Avatar di AnonimoAnonimo alle 01:04 del 10-06-2010

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