Mer

29

Apr

2015

il dono della vita per un essere…..che nn lo merita.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Mi fa strano scrivere qui, nn  lho mai fatto ma forse mi farà bene...

Bhe ho 30 anni, e crescendo mi rendo sempre più conto quanto sia stata inutile avere un "padre" come il mio.                             Da quando sono nata non ho mai sentito dire una parola Bella, piacevole, generosa, buona. Il suo aver sofferto,le sue condizioni famigliari lo hanno portato ad essere molto attaccato al denaro e ha chiedere sempre lo ...sconto come se fosse un pezzete miserabile. E' stato sempre succube della madre cioè di mia nonna e della sorellina, sempre messo su da persone, psicologicamente soggiogabile dalle altre persone. In casa è una belva, urla, grida, sempre addosso a mia madre a me, non gli sta bene niente, insoddisfatto, incazzato. Quando si cerca di spiegargli le cose, le novità, lui è malfidente e da subito contro dicendo che non è vero, e subito il giorno dopo va ad informarsi. Dopo una laurea, un master e una specialista, un corso di cucina professionale, e un corso da sfogliana dalla spisni, lui è insoddisfatto, chiede il lavoro (che ho ma che non è contento) in giro come come un cane bastonato, un pezzente. Io rimango schifata da lui e i suoi comportamenti, non mi fa nemmeno pena. Se hai un problema lui non cerca di risolvertelo, ma peggiora la situazione dandoti addosso, dicendo che hai sbagliato che è colpa tua che non vali niente e che non sei un cazzo.Bello vero? Credo che sia proprio l'atteggiamento di un padre, o mi sfugge qualcosa!?

Prima che nascessi ho saputo che in casa c' era un clima molto teso, mia madre veniva picchiata e lui quando le spaccava qualche osso non andava in ospedale ma in cliniche private.Però i colleghi di lavoro mi dicevano che BRAVO PADRE CHE HAI!!!!Andava in chiesa sempre, insegnava catechismo ecc.... Era ed è tutto una film, ebbene si in stile Kubrik!

 Ma uno cosi può essere identificato come uomo? Uno cosi che dice che  colpa era di mia madre per questo la picchiava! Uno cosi come può andare in chiesa??? Uno cosi che senso ha che viva?Per fare capire alla gente che esistono soggetti di questo tipo, perchè???????? Come può dire la chiesa che esiste il perdono? E come si può perdonare un dolore che ti logora ogni giorno?

Mi piacerebbe conoscere e capire le regioni del perdono e le persone che perdonano. Lo fanno perchè dimenticano? Perdonare un soggetto di questo calibro quando ti toglie la libertà di vivere come una persona normale e felice, come si fà? Come può un ipotetico padre dare addosso hai proprio figli? Come si può avere in coraggio di essere per un momento una persona e avere un punto di vista e dopo 10 minuti dire l'opposto dicendo che non è vero niente!

La cosa che mi dispiace dire e non voglio che passi come fuga, è che quando sto lontana da tutto ciò e da questi famigliari io sto davvero bene. Mi auguro che nessuno versi una sola lacrima per lui e che quando non sarà più in vita, capirà ovunque sia che se si fosse comportato meglio e avesse vissuto la vita con gioia e felicità, avrebbe avuto l'occasione di capire la PAROLA AMORE E SOPRATTUTTO QUELLO CHE SI E' PERSO QUANDO ERA IN VITA.

Del resto si sa, quando perdi tutto ciò che hai ti rendi conto di ciò che hai avuto modo di avere e vivere ma che nn hai vissuto, soprattutto per tuo volere. Perchè volevre è potere.

grazie di questo spazio trovato per caso. 

 

 

 

23 commenti

Ma stai zitta.

Avatar di MeaowMeaow alle 22:58 del 29-04-2015

-Ma stai zitta.
va male? perché sembra che ti vada male

Avatar di farnightfarnight alle 23:13 del 29-04-2015

Se ascolti quelle che dice la chiesa, non fai molta strada (senza offesa per i credenti).

Vivi ancora coi tuoi? c'è qualcuno che vi sostiene?

Dimentica il prima possibile e vai avanti per la tua vita; a certe domande non troverai mai risposta. 

Avatar di RorschachRorschach alle 23:15 del 29-04-2015

-Il suo aver sofferto,le sue condizioni famigliari 
sì ma tu non hai avuto belle condizioni familiari e non penso diventerai come lui, no?

-psicologicamente soggiogabile dalle altre persone. In casa è una belva, urla, 
ok, capito il tipo

-in giro come come un cane bastonato, un pezzente.
nonostante sia attaccato ai soldi?

-ma peggiora la situazione dandoti addosso, 
purtroppo bisogna imparare a distaccarsi e anche a rispondere

-Credo che sia proprio l'atteggiamento di un padre, o mi sfugge qualcosa!?
un padre dovrebbe essere forza, responsabilità, legge, decisione, risoluzione, protezione

-Però i colleghi di lavoro mi dicevano che BRAVO PADRE CHE HAI!!!!
perché pensano bene a prescindere, uno pensa che il prossimo sia come sé stesso

-Uno cosi che senso ha che viva?
questa domanda può condurre per vie molto particolari

-Mi piacerebbe conoscere e capire le regioni del perdono e le persone che perdonano. 
capirlo non ti aiuterebbe molto

-grazie di questo spazio trovato per caso. 
:)

Avatar di farnightfarnight alle 23:21 del 29-04-2015

Non sta a noi decidere chi merita di morire o meno

Avatar di SetantaSetanta alle 00:47 del 30-04-2015

@Setanta
Anche io la pensavo così, ma per sembrare più umano.

Alla fine ho cambiato idea ed ognuno di noi ha la possibilità di esprimere il suo giudizio.
In alcuni posti, la pena di morte esiste ancora e in quei momenti, la tua vita è tra le mani del giudice.

"Non sta a noi decidere chi merita di morire o meno", forse è una frase che è stata inventata da chi crede nell'esistenza di qualcuno o qualcosa di superiore.
Secondo me, siamo noi a decidere chi merita di vivere o di morire, in base al nostro metro del giudizio.

Perché chi non crede in niente, sa che se il giudizio non spetta a noi, a chi spetta?
A una persona che ha studiato per poter sentenziare?
A un essere inesistente?
Alla legge?

Molte volte la legge, come la maggior parte delle cose, può essere corrotta.
A volte siamo noi, a dover prendere i panni della legge e farci giustizia da soli.

Avatar di iAlwaysAskToMySelfiAlwaysAskToMySelf alle 07:03 del 30-04-2015

un detto recita: quando sono piccoli son tutti belli,quando si sposano son tutti ricchi e quando muoiono son tutti buoni...per dire che in tanti funerali,di gente anche pessima in vita,c'è chi ha detto "povero/a era tanto bravo/a!"e invece secondo me la morte non nobilita affatto chi è stato una merda nella vita

Avatar di CopyCatCopyCat alle 09:13 del 30-04-2015

E ma io ho un grosso dubbio sulla giustizia degli uomini, il metro di giudizio quale sarebbe? E poi noi ci concentriamo sul bene, "fai del bene e dimentica", il bene ritorna per quel principio sul prossimo, e il male? Anche il male ritorna, ha le stesse proprieta' fisiche del bene non vi e' dubbio. Allora visto che le dinamiche sono complesse forse dovremmo avere più' compassione per quel bambino nato buono e morto cattivo. E anche cercare di sostituire gli ingranaggi sdentati di questa merda di mondo, il nostro mondo.

Avatar di InnominatoInnominato alle 09:33 del 30-04-2015

inno uno può essere comprensivo quanto vuole,però mi spieghi come mai ci sono persone che hanno avuto un'infanzia di merda eppure non sono cattive da adulte?perché bisogna sempre giustificare chi non trova di meglio per sfogare i propri malesseri sugli altri?confesso,a me persone così sono capitate e capitano di continuo,ma mi dico: possono essere giustificate sempre e comunque?da parte mia,mi sento di dire no

Avatar di CopyCatCopyCat alle 09:37 del 30-04-2015

Dipende da quanti e quali colpi hanno ricevuto da piccoli, e poi potrebbero non sapere reagire per debolezza, quella si nasconde bene. Chi subisce non giustifica mai perche' aziona il suo meccanismo di difesa, poi in qualche modo scarica sugli altri. Se e' debole incassa.

Avatar di InnominatoInnominato alle 09:45 del 30-04-2015

Probabilmente tuo padre non capirà mai quello che si è perso. Altrimenti lo avrebbe già capito da tempo. Il perdono è una cosa molto soggettiva, forse con tanto tempo e tanta distanza si può se non perdonare almeno superare. Io resto sempre basita quando al tg si sentono di omicidi anche di ragazzi giovani e i genitori intervistati dicono "si ma io lo perdono a quello che mi ha ammazzato un figlio". Lo perdoni?????? Cazzo, ancora non sta sotto terra e tu hai già perdonato? Ecco io questo non lo capirò mai mai mai. 

Avatar di grasshoppergrasshopper alle 11:33 del 30-04-2015

questo meriterebbe una riflessione; magari se non si hanno contatti con la gente, se non si viene resi consapevoli della varietà di comportamento, se non si è indotti a riflettere su sé stessi... penso che i "colpi ricevuti" siano solo una parte del discorso, una parte negativa ci può stare, ma l'altra? il numero di fattori che può influenzare i rapporti e l'io è notevole, e non bisogna scordare la parte fisica

Avatar di farnightfarnight alle 11:44 del 30-04-2015

Ialways non spetta semplicemente a nessuno. Siamo padroni di noi stessi ma mai del prossimo. L'uomo non ha il diritto d'infliggere morte ad un altro essere, sebbene lo faccia quotidianamente. Forse è il caso che il genere umano scenda dal piedistallo e si renda conto dei suoi limiti 

Avatar di SetantaSetanta alle 12:13 del 30-04-2015

Ovviamente la penso come Setanta, non possiamo decidere chi morirà o no, ma possiamo farlo soffrire per portarlo al suicidio. Perchè ne abbiamo le capacità e mi fa schifo.

Avatar di MeaowMeaow alle 12:49 del 30-04-2015

@Setanta
Ti faccio un esempio abbastanza estremo.

Nel caso una persona decidesse di uccidere tutte le persone che ti stanno a cuore, lasceresti il compito alla giustizia?

Se si, nel caso fosse di nuovo a piede libero, senza essersi pentito, uccidesse nuovamente chi ti sta a cuore, lasceresti il compito alla giustizia di nuovo?
O forse c'è qualcosa che non funziona nel sistema e risolveresti il problema con le tue stesse mani?

"Nessuno ha il diritto di uccidere", sono belle parole, ma non tutti le rispettano e mai accadrà che l'intero mondo le rispetti.
Ci sarà sempre quella pecora nera che ucciderà nonostante non gli spetta.

Magari a te non capiterà mai e lo spero vivamente, di ritrovarti in queste situazioni, ma nel mondo accadono sempre tante cose.

Se mi dovessi porre le stesse domande, io la ucciderei, quella persona.

Avatar di iAlwaysAskToMySelfiAlwaysAskToMySelf alle 12:52 del 30-04-2015

@Ask Secondo me farla morire a questa persona le fa solo un piacere, la sofferenza può essere più dolorosa e terrificante più della morte stessa. Per alcuni la morte potrebbe essere una liberazione.

Avatar di MeaowMeaow alle 12:53 del 30-04-2015

La tortura è sempre l'opzione migliore, sicuramente.

Avatar di iAlwaysAskToMySelfiAlwaysAskToMySelf alle 12:55 del 30-04-2015

Sei un maniaco davvero. Il male psicologico è la soluzione, la lotta con la propria coscienza, i rimorsi, i pentimenti. Queste cose non ti fanno dormire la notte.

Avatar di MeaowMeaow alle 12:56 del 30-04-2015

@grassopher

Il perdono è una cosa assai difficile da attuare, se subisci il male esso rimane dentro di te come fosse scoria a risiedere. Io non credo che quel tizio ha perdonato, magari è un impegno che ha preso, sopratutto per la sua salute, poi in certi casi chi è vittima di queste cose riceve sostegno (psicologi, sacerdoti ecc). Questi suggeriscono il perdono, e in prima istanza sembra essere l'anestetico migliore. Io non potrei perdonare senza aver elaborato questo evento, ci metteri anni. Sulla base di questo, avendone coscienza, se avessi inflitto male a qualcuno involontariamente o anche volontariamente non dormirei più bene.

Allora come regola per la pace, si porta avanti questa parola che vorrebbe invitare al perdono, nei fatti è tutto molto più complesso. Ha ragione Meaow, il male psicologico è la soluzione. Però Meaow non credere che questo male psicologico punisca solo il trasgressore, inevitabilmente finisce per induzione a incidere nuovamente sul prossimo.

Si è parlato di casi estremi, ma il male si rivela con intensità diverse in tante occasioni, e a volte non è nemmeno tanto definito. 

Avatar di InnominatoInnominato alle 15:39 del 30-04-2015

Hai 30 anni e un lavoro. Vattene di casa, fosse anche una stanza in affitto. Smettila di cercare la sua approvazione, magari parlane con uno psicologo che abbia esperienza nei casi come il tuo, in modo che in futuro quello che hai subito non continui a logorarti. Io credo che il male sia una scelta più o meno consapevole. Tua padre è quel che è per i suoi trascorsi, ma questo non giustifica le ossa che ha rotto a tua madre e il clima di terrore in cui ti ha fatto vivere. E' il prodotto finale dell'ambiente in cui è vissuto ma neanche questo lo giustifica. Dici bene, poteva fare scelte diverse nella vita, farsi aiutare per controllare la rabbia, allontanarsi da quella famiglia che lo rendeva "schiavo" ma ha scelto la via più facile: restituire il male e la violenza.

Sa non puoi perdonarlo almeno non lasciare che ti faccia ombra per il resto della tua vita, forse allontanarsi è la soluzione migliore, a questo punto anche la "vendetta psicologica" mi sembra tempo sprecato; non vedo differenza tra piantargli un proiettile in fronte adesso o spingerlo a farlo, fare una lavoretto del genere sulla psiche di una persona non è roba da nulla, richiede costanza, tempo e sarai comunque il suo carnefice e ti abbasserai al suo livello, il fatto di non premere tu il grilletto non ti farà essere innocente e poi dovrai fare i conti con la tua di coscienza.

Quindi, affinchè "l'abisso non guardi in te", allontanati, lascia tuo padre e la sua famiglia disfunzionale alle spalle, pensa al tuo futuro, il tempo impiegalo per realizzare i tuoi progetti, con il tempo l'odio e il risentimento che provi sbiadirà, sarà come una macchia e ti ricorderà solamente a cosa sei scampata.

Qualcuno potrebbe dire che sta scappando, io dico che invece ti stai solo salvando.

E tua madre? Bè, tua madre è abbastanza adulta per decidere da se, forse anche lei è molto fragile visto che ha sposato un uomo del genere e non lo ha mai denunciato neanche dopo la tua nascita, solitamente i figli fanno uscire il coraggio anche a chi è troppo debole.

Vai avanti con la tua vita e sii migliore di lui, sii felice. Passata la rabbia, proverai solo una pena infinita per lui, per tutto ciò che si è perso e forse in extremis se ne renderà conto anche lui. 

A cosa serve la vendetta in fondo? Vendicarsi non ci ha mai restituito ciò che ci è stato strappato.

E andando a guardare bene, una cosa buona tuo padre l'ha fatta: Tu. Ha cercato di sminuirti in ogni modo, sei stata esposta al suo modo di fare e pensare ma non ti ha reso come lui, significa che la tua tempra è forte, non ti ha contagiata, non permetterlo mai.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 16:19 del 30-04-2015

Quella di allontanarsi è ovviamente l'unica strada.

Sono daccordo con te anonimo, vorrei chiarire solo che io non avrei mai consigliato di infliggere una vendetta psicologica, il discorso era generico per dire che fa più male di qualsiasi pena di morte. Ma in fondo suo padre già lo sta vivendo nel rapporto che ha con lei. A meno che non ha proprio capito nulla. 

Avatar di InnominatoInnominato alle 18:40 del 30-04-2015

il perdono è un discorso troppo complesso da poterlo riassumere in poche parole. a volte credi di perdonare gli altri e invece vorresti perdonare te stesso per non essere stato abbastanza forte. altre volte perdoni perchè speri che un giorno qualcuno lo farà con te. non credo nella vendetta. meglio imbruttirsi. non mi darebbe alcun giovamento. la rabbia è difficile da controllare. non sempre ci sono bravi psicologi. l'ultima persona a cui ho chiesto aiuto mi ha risposto che era scazzata e che non aveva voglia di uscire. come ci salva?

 

 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 19:12 del 30-04-2015

-il perdono è un discorso troppo complesso da poterlo riassumere in poche parole.
allora non riassumerlo

-e invece vorresti perdonare te stesso per non essere stato abbastanza forte.
ah bé sicuro

-non credo nella vendetta. 
può essere una vendetta costruttiva

-come ci salva?
dandocisi da fare? rettitudine? opportunità? non lo so

Avatar di farnightfarnight alle 17:39 del 20-06-2015

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