Dom
19
Apr
2015
Flussi serali anonimi...
Cara mamma, ieri sera quando mi hai detto: "Se stai uscendo con un ragazzo puoi dirlo!", stavo uscendo semplicemente con i miei soliti amici, mi sarebbe piaciuto risponderti diversamente... Mi hai sempre insegnato la sincerità e l'onesta... E poi, a prescindere, a 21 anni non mi creerebbe il minimo problema dirlo. A te, dolce amica mia, compagna di liceo, che sempre ieri sera a cena, vedendo due belle coppie prendere posto a tavola, mi hai detto: "A volte mi piacerebbe avere un fidanzato...". Ancora ricordo quando dopo un brutto voto in greco, nonostante tu tenessi tantissimo al tuo rendimento, mi dicesti: "Non mi importa di questo voto... Adesso quando esco da scuola lui mi consola...". Sì... Anche a me piacerebbe... Ad oggi, però, il vocabolo "fidanzato" lo trovo arido e banale... Il mio è desiderio di essere stretta tra due belle braccia e dimenticare il mondo circostante, trovare affinità mentale, fare l'amore con vero desiderio, con le lacrime agli occhi per l'emozione, appoggiare la mano a cena sulla sua gamba e sentirmi la persona più felice del mondo... C'è un vocabolo per questo? E poi... c'è la questione "Devi essere felice da sola prima di essere felice con qualcuno"... Approvo e disapprovo. La nostra felicità non deve dipendere da nessun altro se non da noi stessi... Ma cos'è la felicità se non è condivisa? Cos'è il dolore se non è abbracciato da due occhi supplichevoli e languidi che ti chiedono un sorriso? Cosa sono le mancanze nell'animo se non vengono colmate? Mille domande... ma forse è la prassi di questa vita... Mille punti interrogativi...
16 commenti
Io lo chiamo Thor. ❤
Tutto quello che te desideri magari lo desidera anche la tua amica, di conseguenza quei desideri si esprimerebbero con l'avere un fidanzato. anche se ovviamente avere/desiderare un fidanzato non certifica la ricerca di emozioni come quelle che hai elencato tu.
cmq proprio un bel pensiero.
scusate, ma il "bel pensiero" quale sarebbe? che non ha senso essere felici se non lo si può condividere con una persona speciale? Io non credo sia vero
Per quanto mi riguarda sono questi i pensieri che mi piacciono:
= Il mio è desiderio di essere stretta tra due belle braccia e dimenticare il mondo circostante, trovare affinità mentale, fare l'amore con vero desiderio, con le lacrime agli occhi per l'emozione, appoggiare la mano a cena sulla sua gamba e sentirmi la persona più felice del mondo... Cos'è il dolore se non è abbracciato da due occhi supplichevoli e languidi che ti chiedono un sorriso? Cosa sono le mancanze nell'animo se non vengono colmate?=
Quoto Quoto, anche se, tra moglie e marito meglio non mettere il dito :p.
ah ok...un po' troppo smagosetto per me eheheh mi si potrebbero cariare i denti. Non condivido la frase sul dolore, il dolore quello vero non vuole sguardi supplichevoli che implorano un sorriso.
Significa che il dolore vuole comprensione profonda.
Inno, ognuno vive il dolore a modo suo. Io ho espresso il mio
Nel senso che ho capito il significato della frase sul dolore, semplicemente per quanto mi riguarda, quando sto male avere una persona che amo che mi guarda in modo languido supplicando un sorriso mi fa stare ancora più male, perchè mi fa sentire in colpa. E quindi istintivamente sorriderei per alleviare la sua frustrazione mi farebbe sentire ancora peggio. Ergo: quando sto male male devo smazzarmela da sola
Grass vero, ho letto la tua frase senza rendermi conto che già l'avevi corretta secondo la tua opinione. Dipende da quale tipo di dolore, quelli molto duri preferiscono quel silenzio che esprime mille parole.
Approvo quella frase quando si tratta di dispiaceri leggeri, passeggeri.
Credo che la propria felicità non debba prescindere dal fatto di avere o meno un compagno accanto, sarebbe come dire se ho un fidanzato (sorry se il termine per te non è calzante o troppo mainstream) sono felice altrimenti non lo sono. Devi essere felice a prescindere della tua vita.
Per quanto riguarda il dolore ognuno lo vive a modo suo, quindi quoto Grasshopper, lei ha espresso più o meno come la penso io e aggiungo che nessuno deve pretendere che qualcuno ci sollevi dalla nostra sofferenza, tocca imparare a capire i nostri tempi ed ad elaborare.
Per quanto riguarda i vuoti dell'anima, devi capire da sola da cosa sono provocati e di certo non posso e non devono essere colmati dalle persone, io non scaricherei una responsabilità così grande sulla persona che dico di amare.
scusate ma di che flusso stiamo parlando??!
penso che per far felice un'altra persona appieno bisogna prima di tutto che io sia felice, quindi direi che vale il discorso che fa l'anonima nello sfogo.
sorridere per dare il contentino all'altra persona... boh, però sono davvero bravo con i sorrisi di circostanza, li uso tantissimo a lavoro!
A me piace quella frase: "Trovare affinita' mentale, fare l'amore con vero desiderio, con le lacrime agli occhi per l'emozione", probabilmente e' straordinario se si potesse avverare sempre, quando lo abbiamo chiamato amore. Mi sa pero' che va al di la di quello che definiamo amore, sarebbe una casuale alchimia, un miscuglio definito di ingredienti che lo farebbero diventare duro e indissolubile. Per il resto l'amore quello convenzionale finisce presto, lei ha ragione quando scrive "non voglio un fidanzato".
Mai incrociare i flussi.
-C'è un vocabolo per questo?
Forse la parola che cerchi è 'limerence' ô.o
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E' un pensiero stupendo :).