Mar
31
Mar
2015
Il muratore
Avevo conosciuto Mohammad durante i lavori di ristrutturazione in albergo, tra tutti gli operai, anche se non era propriamente il più prestante e capace, era l’unico ad aver avuto il fegato di venirmi a scroccare una sigaretta; io, anche se non sono mai stato un fumatore, ne rubacchiavo sempre qualcuna dal cassetto della reception per farlo contento. Smunto all’apparenza, era un tipo scanzonato, quei suoi dentoni bianchi risaltavano sempre sul suo viso color dell’ebano, anche sotto il peso della fatica quel sorriso contagioso era abbacinante; aveva sotto i trent’anni ma dalla profondità dei suoi occhi avresti potuto attribuirgliene almeno il doppio. Veniva dalla Somalia e credeva in Gesù Cristo, mi aveva detto, era fuggito dalla guerra per via delle persecuzioni lasciandosi dietro quel che rimaneva della sua famiglia e dei suoi figli, ma adesso stavano bene mi rassicurava, perché c’erano i volontari a occuparsi di loro, e ogni mese lui gli mandava tutto ciò che riusciva a guadagnare. Sognava di riabbracciare i suoi cari, di farli venire qua in Italia e comprare casa per garantire loro un futuro, anche se quando me lo diceva in fondo non sembrava crederci poi tanto. Alla stazione aveva acquistato un cellulare, uno di quei mattoni preistorici con le suonerie polifoniche, ma per lui andava più che bene; una volta al giorno durante la pausa lo vedevo in un angolo fermo a telefonare, pare che avesse un contatto nella sua città natale che lo ragguagliava ogni giorno su quello che accadeva a casa sua, ed era proprio in quei momenti che quel sorriso s’irraggiava di speranza. Era a telefono anche l’ultima volta che lo vidi, ma quel giorno il suo sorriso era spento e capovolto, era inconsolabile poco prima che gli altri amici operai lo circondassero portandolo negli spogliatoi del personale. Successivamente qualcuno mi disse che una bomba era caduta sul bus che trasportava i suoi figli. I lavori in albergo terminarono, ma non rividi mai più Mohammed, avrei voluto offrirgli almeno un’ultima sigaretta.
11 commenti
"Sognava di riabbracciare i suoi cari, di farli venire qua in Italia e comprare casa per garantire loro un futuro"
Ma se la maggior parte delle persone se ne stanno andando da qua XD
Boh...
Brutta cosa.
Oddio gioia muoio ah ah dici che è sempre la stessa mano? Guarda che se t'inventi questi racconti su questo povero ragazzo o su tuo padre morto, sei un po' sadico e anche stronzo ed hai sbagliato sito.
La mano mi sembra la stessa, poi non so se le cose che scrive sono inventate o meno
Ocio che Gioia ha il radar per le cazzata, Odiaciccioni, non le sfuggi
-sei un po' sadico e anche stronzo ed hai sbagliato sito.
Eventualmente almeno non ci sono suocere.
Forse è un aspirante scrittore, e se è così sembra che se la cavi benino. Ma di siti, blog e forum dove si possono pubblicare racconti ce ne sono già, no? Boh....
guardate che gioia
Non è un investigatore, ma una moderatrice che vede gli ip, per questo sa che questo ha scritto anche gli altri sfoghi.
Secondo me però non va bene come cosa.
Caro anonimo delle 7.36, ammiro la sagacia ma a rigor di logica se un moderatore volesse scrivere con un altro account(o anonimo) lo farebbe per sfogarsi o per fare una discussione quasi intelligente, di sicuro non per fare il finto investigatore. Gioia ha probabilmente intravisto uno stile simile a un altro, pensi davvero che abbiamo tempo e voglia di vantarci per banalità del genere? O meglio, che mai vi rovineremmo la sorpresa??
Starvi dietro non è proprio facile, ed essendo in più di uno ci consultiamo spesso per valutare le azioni da intraprendere di volta in volta, se il caso lo richiede. E questo sfogo in particolare ad esempio, anche se non fosse un fatto reale rimane comunque un pensiero o un saggio che l'autore ha voluto condividere per una ragione o per l'altra, cosa che noi moderatori approviamo normalmente perchè le trollate sono ben altre.
Ora che ti ho annoiato ti invito a fare uno sfogo con i fiocchi, ciao!Anonimo come ti ha gia spiegato kaos sono tutto fuorche una moderatrice, ho solo riconosciuto lo stile di scrittura dell anonimo punto e stop.
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Tu che odi i ciccioni...ci tieni tanto a farmi commuovere con i tuoi racconti?