Mar
14
Ott
2014
Ho barato e non me ne pento
Quinto anno di superiori, un anno e rotti fa. Verifica di riparazione per il primo quadrimestre della materia "latino": eravamo in nove ed ovviamente io non avevo studiato.
L'ora attribuita per il test termina, quindi il prof ritira il compito e dà le risposte. Sfortuna volle che mi mancasse una risposta per prendere la sufficienza e quindi recuperare il primo quadrimestre per questa materia. Guarda caso, suona la campanella che comunica i 10 minuti di intervallo; il prof si va a prendere un caffé e lascia le prove nella sua borsa.
Di soppiatto mi avvicino e rubo la mia verifica per cambiare una risposta a caso, utile per beccarmi la sufficienza, forte del fatto che un amico mi facesse da palo.
Finito il vile sotterfugio, rimetto la mia prova fra le altre e mi rimetto a posto come se niente fosse accaduto.
Devo il mio diploma anche a questo fatto e lo rifarei altre mille volte.
Dopo tutto, all'università un prof disse a noi studenti: "se uno studente copia e il prof non se ne accorge, è giusto che passi l'esame, perché è stato furbo a non farsi beccare".
Dovevate saperlo, tutto qua!
6 commenti
Il senso di andare a scuola (dall'asilo, all'università) è imparare...bò.
Certo, andare a scuola, e relativi esami, servono per prepararci.
Certo, il prof dell'università se ne sbatte se copiate, tanto lo studio serve a voi.
Non ci vedo niente di male, peccato veniale dai.
Io in seconda media copiai i compiti d'inglese delle vacanze, nessuno si è mai accorto; poi anche alla maturità ho copiato.
Ecchissenefrega non ce lo metti?
Siamo onesti, questi sono peccatucci veniali che bene o male abbiamo compiuto tutti. Ad esempio io ero specializzato nel copiare, c'erano materie che non avevo proprio voglia di studiare, mai pentito, anzi.
La scuola, si, teoricamente ha l'obiettivo d'insegnare e prepararti alla vita ma se guardiamo bene i programmi scolastici, si può quasi sostenere che la matematica utile alla vita (a parte professioni particolari) finisce all'inizio delle medie. La storia è un'accozzaglia sintetica d'eventi, si fa prima a studiarsela da se, educazione artistica (a parte sempre indirizzi particolari), non serve praticamente a nulla e non insegna quasi nulla e non spiega nulla, Musica...beh, il flauto ce lo ricordiamo tutti no? Quanti di noi hanno avuto beneficio nella vita di tutti i giorni di questo PREZIOSISSIMO insegnamento? Io personalmente non tanto, anche se fare il pifferaio per distrarre equitalia, potrebbe essere un'idea valida. Insomma, eccezion fatta per l'italiano e la letteratura, la scuola odierna non serve praticamente a nulla e non ti prepara affatto alla società, piuttosto ti da un'idea distorta di questa. Paradossalmente il professore ha ragione, copiare per certi aspetti può essere visto come un cogliere l'attimo, un prendere al volo un'occasione e mi sembra un insegnamento di vita di gran lunga più utile delle tante cazzate scolastiche che ti devi sorbire per ben 13 anni
-Siamo onesti, questi sono peccatucci veniali che bene o male abbiamo compiuto tutti
Ma tua sorella si sarà fatta tutti, io ho la coscienza linda (ノಠ益ಠ)ノ
Inserisci nuovo commento
Iscriviti!

"se uno studente copia e il prof non se ne accorge, è giusto che passi l'esame, perché è stato furbo a non farsi beccare"
È una stronzata perché si va a scuola per imparare, ma comunque senz'offesa non è che hai raccontato chissà quale bravata, poi sarò io che son andato all'itis...