Mar
30
Set
2014
Voglio andare via
Ci sarà un modo per andarme dall'italia, senza dover fare la valigia di cartone?
Maledetta laurea e master che non siete serviti ad un cazzo.
10 commenti
Dipende da quale corso di studi hai scelto.
Non hai amici all'estero?
Prova a mandare qualche cv da qua, intanto. Conosco persone che son partite dopo aver fatto un colloquio via Skype... Certo dipende tutto da che studi hai fatto e da quanto conosci le lingue. Se uno fa psicologia, master in comportamento canino e sa amalapena l'italiano è meglio rimanga a fare il commesso in Italia...
A malapena -_-
Quindi te sei rinasto/a a fare il/la commesso/a.
Anonimo 15:24 non voglio sfotterti, ma hai inventato una parola fichissima:
è scomponibile a necessità: AMA_LA_PENA o A_MALAPENA o AMALA_PENA.
ahahahahahahah ioenry hai vinto!
Comunque, autore, allo stato attuale la cosa migliore che sento di consigliarti è sacrificarti per un paio d'anni facendo qualunque lavoro, mettere da parte il necessario per partire e poi volare via dall'italia alla velocità della luce
Non è per dire, ma ora se vuoi fare il commesso/a, per esempio da Sephora, uno dei requisiti è parlare il cinese mandarino e chi lo parla ha come minimo la laurea in lingue orientali oppure si fatto dei bei corsi (e magari vorrebbe fare qualcosa di meglio che il commesso in profumeria) che non sono gratis. Poi, se effettivamente assumano gente con queste credenziali non lo so, ma è questo che ufficialmente pretendono...
Intanto tu fatti un giro sul sito dell'Accademia della Crusca...in simpatia eh ;)
che vai a fare all'estero? per fare una vita da emigrante sempre peggio pagato (la concorrenza all'estero aumenta sempre di più) con lavori sempre più precari (la crisi arriverà ovunque), senza amicizie reali, rapporti superficiali e isolamento? questo vuoi? inoltre parli le lingue? dove vorresti andare a vivere? la vita all'estero è molto ma molto dura, fidati di uno che si è fatto 10 anni in Germania.
Ndrecchia, se vai in germania ci credo che la vita sia dura per un italiano se però consideri paesi emergenti, come ad esempio Tunisia e Marocco le cose già cambiano parecchio. La vita costa veramente molto poco, sono in boom economico, hanno città e strade molto tenute meglio dell'italia e gente più socievole e ben disposta nei tuoi confronti. Poi ovviamente concordo che le difficoltà ovviamente non mancano, ad esempio abituarsi alle usanze di tali paesi, pur sempre vero che rigirando la tua affermazione "che rimani a fare in Italia? Per passare una vita cercando sopravvivere? Vivendo di espedienti e sempre in bolletta, guardando quasi del tutto impotente come ti distruggono prima l'articolo 18 e poi la possibilità di trovare un lavoro più stabile, senza considerare la totale impossibilità di poter fare carriera"...di questi tempi in Italia te lo devi inventare il lavoro, anche inventarlo però spesso richiede un budget iniziale che spesso non si ha...Bisogna guardare la realtà in faccia...
Mi scuso per lo strafalcione, ho scritto di getto come parlo e senza rileggere. D'altra parte (notate non ho scritto daltra eh!) non sono laureato nè ho master come a quanto pare molta parte di chi scrive su questo sito. Cherryred non "sono rimasto a fare il commesso", nè sono per fortuna uno dei tanti laureati frustrati. Sono diplomato geometra e assunto in una ditta di costruzioni. Ho uno stipendio credo dignitoso che mi permette di vivere senza chiedere niente a nessuno, di avere una macchina e un mutuo con la mia ragazza (lei sì commessa in un negozio di animali e non ci vedo niente di male, anche lei ha uno stipendio normale tra l'altro senza parlare cinese e russo). Comunque non volevo fare polemica solo dare un consiglio alla ragazza dello sfogo...se non si sente di partire allo sbaraglio in cerca di fortuna all'estero, potrebbe cercare prima un contatto da qui, come ha fatto un mio amico (lui sì capa tanta ingegnere informatico) che come ho detto è partito per Berlino dopo un colloquio su Skype. Lui il tedesco non lo sa, sa solo molto bene l'inglese. Allo stesso tempo dico alla ragazza in questione di farsi prima un esame di coscienza, e di valutare bene le proprie capacità e inclinazioni. Perchè nel mondo del lavoro contano non tanto i titoli di studio e i "pezzi di carta" quanto le vere competenze e la passione che si ha. Lo vedo anche nel mio lavoro, i tanti laureati in architettura, ad es., che vengono a fare tirocinio in azienda...credono che tutto sia dovuto loro perchè sono laureati, ma poi cadono come pere appena si trovano di fronte qualche pratica reale, perchè all'università gli hanno insegnato solo a progettare come se fossero archistar...Se ritieni di avere le carte in regola, sai bene almeno una lingua (inglese) e hai le palle di lasciarti tutto alle spalle, prova. Sennò meglio restare appunto a fare i commessi. Niente contro i commessi, come ho detto sopra lo è anche la mia ragazza, per "fare i commessi" intendo un qualsiasi altro lavoro, in Italia ce ne sono tanti, disprezzato dai laureati ma alla fine redditizio.
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Tante traguardi nella vita poi non servono ad un cazzo.
La valigia di cartone è il meno, l'importante è che dove arrivi non sei costretto/a a vivere dentro ad una casa di cartone, e a mangiare cartone.