Sab

08

Feb

2014

Amarezza.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Amarezza.

Vorrei essere completamente un'altra persona. Se solo potessi rivoltare il mio carattere come un calzino, lo farei. La mia emotività inibisce di molto la serenità con cui vivo la vita, specialmente nell'ambito relazionale con l'altro sesso. La mia timidezza unita alla paura di soffrire mi ha sempre impedito di approcciarmi con tranquillità, direi normalità, ad una ragazza che mi piaceva. Mi sono acceso solo quando non potevo davvero più, a qualsiasi prezzo, stare in disparte. Scegliendo sempre bersagli sbagliati e soprattutto, carico di ansie, comportandomi sempre nel modo sbagliato. Il guaio è che non imparo mai dai miei errori. Sono un campione nel fare diagnosi e prognosi, ma poi scelgo deliberatamente di assumere le medicine sbagliate. 

Così ho conosciuto una ragazza. L'ho da subito giudicata estremamente piacevole, più che per l'aspetto fisico (il mio tipo per proporzioni - minuta e magretta -, ma non per tratti somatici) per un carattere solare ed una personalità ed una vivacità di pensiero piuttosto marcate. Immediatamente, in me si è radicata un'idea. Un'idea, per citare Dom Cobb del riuscito "Inception" di Nolan, è "resistente, altamente contagiosa. Una volta che [un'idea] si è impossessata del cervello è quasi impossibile sradicarla. Un'idea pienamente formata, pienamente compresa si avvinghia, qui da qualche parte". Ci volevo uscire insieme. Per quanto la sopprimessi, più passavano i giorni più cresceva, maturava, si espandeva, trovando nuova linfa ogni volta che la incontravo. Così mi sono deciso. Contro la mia volontà, ho preso coraggio e l'ho invitata a bere un caffè: semplice, liscio, senza impegno. Sapevo che avrebbe accettato: la mia esperienza mi insegna che un caffè, anche solo per curiosità, non si nega a nessuno. 

L'appuntamento si è consumato da poco. Una chiacchierata davanti ad una tazza di caffè, com'era normale che fosse. Non credo sia stato particolarmente positivo nè particolarmente negativo. E d'altronde, in passato, ci sono stati caffè estremamente lunghi e piacevoli, appuntamenti andati molto bene, il cui prosieguo si è risolto in un (talvolta clamorso) nulla di fatto. Una persona equilibrata, sicura di sé, adulta e matura, tornerebbe a casa, ci penserebbe i primi 15 minuti e poi andrebbe avanti con la sua vita come nulla fosse accaduto, anche perchè nulla è, di fatto, accaduto. E poi? E poi vediamo. Con calma. 

Ma io non sono così. Io mi interrogo, mi metto in croce, mi torturo. "Sarà andata bene?" "Naaa ha storto il naso un secondo, ha guardato in giro alle 12.01, ha starnutito due volte...deve essersi sicuramente stufata. E poi non mi scrive...certo, perchè dovrebbe? Ci siamo visti due ore fa e mi ha ringraziato allora, sarebbe bello lo facesse anche dopo, magari indicativo, ma il contrario non prova nulla. O forse sì?". Un tormento, un continuo tormento. Sono molto insicuro e continuamente alla ricerca di conferme. Avrei bisogno di un "sì" come lo vorrei io; un sì desiderato, sperato, sudato...i pochi che ho avuto nella mia vita sono piovuti dal cielo, e per me contavano poco o nulla. Ne avrei bisogno perchè l'alternativa è procrastinare le mie insicurezze, ingigantendole, rapportandomi sempre con più diffidenza e imbranataggine ad ogni nuova ragazza verso cui provo un certo interesse. Tagliandomi le gambe nell'impazienza, gonfiando di aspettative irrazionali situazioni che poi non decollano e abbattendomi ad ogni nuovo fallimento.

Non so come finirà con questa ragazza. Badate bene: non se fra me e lei potrà mai esserci qualcosa, ma se ancora una volta riuscirò a sabotarmi l'esistenza nel tentativo di conquistarla. E' questa la vera scommessa. E partiamo male...

16 commenti

No no la chiave del successo e pensare sempre positivo caro amico....

Non essere così negativo che motivo hai....

Da qualche parte certo qualcuno che troverai i tuoi difetti adorabili. 

Avatar di ChoppyChoppyChoppyChoppy alle 22:22 del 08-02-2014

No no la chiave del successo e pensare sempre positivo caro amico....

Non essere così negativo che motivo hai....

Da qualche parte certo qualcuno che troverà i tuoi difetti adorabili. 

Avatar di ChoppyChoppyChoppyChoppy alle 22:23 del 08-02-2014

*certo= c'è

Scusa lo ha inviato 2 vv 

Avatar di ChoppyChoppyChoppyChoppy alle 22:24 del 08-02-2014
Sono l'autore

A pensare positivo ci si abitua mano a mano che si accumulano esperienze positive. Io, praticamente, non ne ho. 

Mi chiedo in cosa sbaglio, dove sta l'errore: punto ragazze sbagliate per me? Mi pongo male? Me lo chiedo da anni e non capisco, non capisco. Gli insuccessi hanno generato un mostro.

Prendiamo l'esempio del mio post. Premetto che so benissimo di apparire esagerato, perchè infatti lo sono. E' il mio storico personale che mi ha portato ad esserlo. Questa ragazza sembrava entusiasta del mio invito. Accesa sia quando le ho chiesto il numero, ventilandole l'idea di un'uscita, sia quando le ho poi effettivamente proposto di uscire. Ero molto soddisfatto. Nella mia vita non ho mai "pescato con la dinamite". Non sono mai stato, anche a causa della mia timidezza, un ragazzo che (come fanno tanti, legittimamente) invita fuori 3-4 ragazze diverse e poi vediamo come va. Io seguo un'altra filosofia e non solo nelle relazioni: osservo, pondero, valuto; come prima di acquistare un oggetto devo essere perfettamente conscio di cosa sto comprando, in tutte le sue specifiche, prima di approcciare una ragazza, per la quale potrei astrattamente nutrire intenzioni serie, devo intimamente convincermi che ci siano delle basi che possano sorreggere tale interesse. Non sempre sono basi solide, badate bene: mi è capitato di autoconvincermi della bontà caratteriale di ragazze oche e superficiali solo perchè, a mio giudizio, incarnanti un modello estetico percepito come ideale. Nel caso di specie a colpirmi era stato tutto fuorché il fisico, il che, peraltro, ha incoraggiato la bontà del mio tuffo nel tentare. Insomma, ero bello carico per l'appuntamento: non che mi aspettassi nulla, ma speravo potesse essere l'inizio di una frequentazione e chi vivrà vedrà. Invece temo che sia stata, da parte sua, una vera e propria delusione. Chiamale se vuoi percezioni. Beninteso, non ci sono stati silenzi o momenti imbarazzanti, ma mi ha dato l'impressione di essere annoiata. Tornato a casa sono stato preso dallo sconforto. A riprova, da ieri non mi ha più cercato. Possibile che abbia mandato tutto a puttane in un'ora?

Sono davvero a terra.  

Avatar di AmarettoAmaretto alle 11:09 del 09-02-2014

amaretto mi sembri un ragazzo profondo ed intelligente.é normale che tu ci rimanga male,ma se non piaci a qualcuna non é perché hai qualcosa che non va tu.fondamentalmente l attrazione é un qualcosa di misterioso tra due persone,scatta indipendentemente dai difetti e dalle qualità dell'altro.non hai niente che non va

Avatar di senzacielosenzacielo alle 11:18 del 09-02-2014

E' possibile che tu abbia mandato tutto a puttane in una sola ora. Hai un gran pregio ed un gran difetto. Il pregio è che non scegli esclusivamente su base fisica ma ricerchi qualcosa di più, in altre parole è come dire "mi piaci fisicamente, ora vediamo se hai qualche altra qualità interessante, sennò è stato bello conoscerti e ciao ciao", questo attira le donne, perchè in quel preciso momento non ti stai svendendo. Il problema sorge nel momento in cui devi metterti in gioco, hai un estremo bisogno di validazione, che si tramuta in "fammi capire che ti piaccio esplicitamente e fammi sentire importante per te", il punto è che le donne generalmente sono così, per caratteristica proprio, una sorta di conformazione dovuta ad un concetto primordiale molto semplice "dovrò figliare, avrò bisogno in quel lasso di tempo di protezione, di una posizione che mi permetta la sopravvivenza", certo è molto crudo e poco romantico ciò ma è alla base del meccanismo psicologico femminile, molto spesso più inconscio che conscio. Dunque una donna quali caratteristiche di base ricercherà volente o nolente in uomo? In primissimo luogo la sicurezza, di certo non una persona che ricerca l'approvazione da chi ha di fronte e qui mandi a puttane le tue chance. Se parti con l'idea di ricevere un "no" aumenti drasticamente l'opportunità di riceverlo.

Parti quindi da un altro ragionamento:

se non le chiedo di uscire è in partenza no a questo punto, prendiamoci il rischio di un si e giochiamocela prendendoci sempre questo rischio del "si", osa, il "no" non cambia fisionomia per chi non ha il coraggio di mettersi in gioco, vedrai pure che con il tempo ti sentirai a tuo agio, non aver paura di un no, perchè è solo tale paura il tuo limite 

Avatar di SetantaSetanta alle 11:24 del 09-02-2014
@setanta

Hai centrato il punto. Ho un "estremo bisogno di validazione". Il tuo ragionamento segue un filo logico che comprendo e condivido; io stesso sono giunto alle medesime conclusioni innumerevoli volte. Anzi, sono solito ripetermi che "le ragazze annusano la paura come gli squali il sangue". Ed ogni volta mi riprometto di stare calmo, di affrontare il tentativo con serenità, di non lasciarmi prendere dall'ansia da prestazione. Di dare agli eventi il peso che meritano: un caffè è un caffè, non un una finale. Ma per quanto mi sforzi, proprio non ce la faccio. Ogni appuntamento, nella mia testa, è un'ultima spiaggia. Dal quando al come invitarla ad uscire, dalla preparazione dell'evento alla sua consumazione: una rincorsa al successo ad ogni costo, vissuta in perenne stato di stress. Delle volte mi è capitato persino di andare a dormire subito dopo un incontro, tanta era l'adrenalina accumulata prima e rilasciata poi. 

Ma è il cane che si morde la coda.

Come posso pensare positivo se prima non mi accade qualcosa di positivo? Eppure, comportandomi così non mi accadrà mai nulla di positivo, questo è sicuro.

Sicuramente all'appuntamento con la ragazza in questione ci avevo rimuginato sopra parecchio negli ultimi 10 giorni. Negherei l'evidenza se non ammettessi che, per me, era "l'evento" della settimana. Di sicuro, quindi, sono arrivato un po' teso, ma credevo di essermi sciolto in fretta ed in modo accettabile: non mi è mancata la parola, l'ho fatta ridere un po' di volte, sono stato galante...c'è di peggio, dai. Ho fatto di peggio! Vero, non è qualcosa che si può controllare: potrei essere stato potenzialmente perfetto ma raccogliere egualmente una sconfitta bruciante. Perchè non dipende (solo) da me e lo capisco perfettamente. Ciò però non lenisce il senso di inadeguatezza che mi pervade ogni volta in questi casi. La cosa più triste, però, è l'impotenza che segue la capacità di prevedere limpidamente ciò che accadra senza poter muovere un dito per ostacolarne la realizzazione. Mi spiego meglio: ci sono ottime probabilità che le chieda di nuovo di uscire. E, magari, che non fermi neppure al primo no. Il che vuol dire settimane di compressione emotiva (in cui, ovviamente, si fermerà il mondo) che scatenerà un'implosione di sconforto autoinflitto, con il risultato di abbassare ulteriormente la soglia dell'autostima personale e di addolorarsi per qualcosa che, razionalmente, non dovrebbe avere alcuna incidenza sulla mia esistenza.

So che possono sembrare parole vuote, ma vi ringrazio moltissimo per permettermi di condividerle con voi. 

Avatar di AmarettoAmaretto alle 12:19 del 09-02-2014

Guarda Amaretto, soffri di una sorta di "ansia da prestazione" ovviamente non inerente all'atto sessuale, bensì a tutto ciò che lo precede.

Comprendo che sostanzialmente vivi un appuntamento come una "finale", però pensaci, alla fine le finali vengono vinte da coloro che davano meno importanza all'evento, in questo modo, liberi dall'ossessione della "vittoria", è più facile rendere di più e con più naturalezza.

Pensaci ancor meglio, dici sempre che è l'ultima spiaggia eppure hai sempre una nuova occasione, fai così, provaci, per sfizio, buttati senza pensarci e se sarà no sarà no, ma almeno ti godi il "viaggio" senza tutto quello stress che ti porti dietro.

Pensa inoltre che più no ricevi e più ti desensibilizzi alla cosa, in altre parole, in questo modo superi la paura del rifiuto, ridimensionandolo, prova a fare questo per cominciare 

Avatar di SetantaSetanta alle 12:27 del 09-02-2014
Al secondo appuntamento..

...abbiamo pranzato insieme (lungamente), con (credo) reciproca soddisfazione. Abbiamo scherzato, parlato del più e del meno, dei nostri reciproci interessi/vissuti/desideri e via discorrendo. Passeggiando sulla via del ritorno, ci siamo baciati in un giardinetto prima di salutarci e dividerci (non proprio un bacio memorabile). 

Ora, sono passati tre giorni e non si è fatta sentire (come non si era fatta sentire tra il primo e il secondo appuntamento, peraltro). Come mi devo comportare? Sono sempre stato abituato a ritenere che se una donna, dopo che hai preso l'inziativa e rotto il ghiaccio, non si fa sentire (e spesso neppure se si fa sentire) è perchè non gli interessi. So che un bacio non è niente (e ripeto, non è stato nemmeno così passionale; diciamo che sono più soddisfatto dell'appuntamento in sè che non della sua conclusione), ma insomma...speravo in una chiamata, un sms, una cosa così.. 

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Avatar di AmarettoAmaretto alle 21:41 del 19-02-2014

Usciamo di nuovo. Sono stato frettoloso a scriverle?

Avatar di AmarettoAmaretto alle 16:00 del 20-02-2014

No, non sei stato frettoloso hai preso semplicemente in pugno la situazione e questo va più che bene

Avatar di SetantaSetanta alle 16:19 del 20-02-2014

Secondo te come devo interpretare il fatto che non si faccia MAI sentire ma accetti di buon grado di uscire con me?

Ancora, visto il bacio, come mi dovrò comportare quando ci usciremo (anche nell'approccio fisico)?

Grazie mille. Scusa ma data la timidezza e l'imbarazzo faccio fatica a confrontarmi con qualcuno sull'argomento se non dietro uno schermo.. 

Avatar di AmarettoAmaretto alle 16:24 del 20-02-2014

Il tuo problema sono le aspettative che nutri nei confronti di un evento.

Azzerale, eliminale, smetti di averne, nella vita in generale, tutto sarà più facile. 

Non dipende tutto da te, ricordalo. 

Avatar di MisantropoMisantropo alle 16:28 del 20-02-2014

Amaretto, misantropo ha parzialmente ragione. Per migliorare e porre dei limiti più in la dovresti concentrarti nel diminuire le tue aspettative riguardo gli eventi. Crearsi un'aspettativa è un'idea che non tiene conto di moltissime variabili in gioco e nel momento in cui le situazioni che idealizzi prendono una svolta inaspettata ti trovi talmente sorpreso e demoralizzato da non avere la giusta quantità d'improvvisazione. Devi immaginarti come una canna di bambù ed essere flessibile con le situazioni che ti si presentano. Non ti dico di azzerare del tutto le tue aspettative ma di trasformarle in azioni che vuoi compiere e realizzarle. Nelle relazioni sentimentali potrebbe esserti molto d'aiuto un'approfondimento della psicologia femminile e della lettura del linguaggio del corpo.

Nel caso specifico, sappi che in una donna ci sono tre fattori che condizionano e delineano il modo di agire: l'educazione, l'ambiente e le capacità istintive di base che ha dalla nascita. Ora, siamo un paese molto legato alle tradizioni e per quanto i tempi possono essere "spregiudicati" la donna in questione vuole sia l'uomo a farsi sentire, in altre parole vuole vedere che grado d'iniziativa hai, ti sta studiando, ti sta mettendo alla prova, niente paura però e niente ansie, se ti mettendo alla prova significa che a lei interessi e non poco. Aggiungo infine che ed è qui che discordo da misantropo che sei tu che plasmi le situazioni, è un bell'onere, me ne rendo conto ma anche un gran vantaggio 

Avatar di SetantaSetanta alle 16:44 del 20-02-2014

Il terzo appuntamento è andato benissimo. E' stata una serata semplice, ma sono stato magnificamente e così credo anche lei. Inutile dire che spero di rivederla presto.

Qualche problemino.

a) continua a non farsi sentire. Ho capito l'antifona, ma è una cosa che non sopporto.

b) se ci sarà un quarto appuntamento, dove portarla per non cadere nel ripetitivo cena/aperitivo ecc?

c) fin'ora, ci siamo limitati a baciarci. Anche con trasporto, ma romanticamente. Ergo: non ho allungato le mani. Lo dovrei fare? Nel senso, una donna se lo aspetta? Ovviamente avrei voluto, ma avevo paura di rovinare il momento...

Avatar di AmarettoAmaretto alle 18:20 del 24-02-2014
Aggiungo...

...che capisco perfettamente il discorso sull'aspettativa. Infatti, in questo momento fremo. E so essere drammaticamente sbagliato. Mi conosco, ed ho una gran paura di perdere il controllo..

Avatar di AmarettoAmaretto alle 18:24 del 24-02-2014

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