Gio
16
Gen
2014
Una società ricca di lamentele e priva di soluzioni...
Guardandosi intorno, stando tra la gente, osservandola ci si rende conto di una realtà che forse ancor poco è visibile agli occhi di tutti. I ritmi frenetici della vita ti fanno dimenticare che il mondo circostante è vivo e dotato di un proprio pensiero e dei propri drammi. Basterebbe fare un giro per il centro della propria città, prendere un autobus od una metro per rendersi conto che il chiacchiericcio di una buona parte delle persone è un vuoto autocommiserarsi, un maledire qualcosa o qualcuno, una rassegnazione agli eventi, come se questi fossero statici ed inamovibili.
Un continuo pensiero negativo aleggia per le strade, nelle persone, contagioso ed irrefrenabile crea un'angoscia che in fin dei conti, motivata o meno, non serve proprio a nulla.
Tutti o quasi qui, dobbiamo badare a farci i conti per arrivare a fine mese, a tutti capita che la macchina per qualche oscuro motivo si sfasci o che il frullatore esali il suo ultimo respiro, a quel punto.....dramma!
Che siano i soldi, il proprio aspetto o la situazione sentimentale, è la lamentela l'unica costante. Ora chiedo, a che serve fattivamente lamentarsi? Ad acuire quel senso di disagio che proviamo e null'altro. Ora, non sarebbe meglio prendere atto di una difficoltà e trovare il modo di risolverla il prima possibile senza lasciarsi scoraggiare dalla "impresa"? Perchè sprecare gran parte della propria vita ad angosciarsi e lamentarsi invece di viverla al meglio delle nostre possibilità?
33 commenti
Setanta concordo con il tuo sfogo.proprio l'altro giorno,camminando,c'era un signore e una signora che parlavano tra di loro.passando vicino,sento.la signora che fa'.dai che questo 2014 sara' migliore.e il coglionazzo risponde.ma che meglio,sara' peggio.e di questi pessimisti è pieno. sono d'accordo bisogna viverla al meglio la vita.giorno per giorno.insommai pessimisti mi stanno proprio sulle palle.che poi,che se la tengono per loro questo pessimismo invece di rompere le palle a chi vuole tirare fuori le palle e reagire con forza determinazione e positivita'.insomma pessimisti avete rotto i badduzzi
Gioia,secondo me è gente che non ha le palle di reagire.scusa la parola
ottima osservazione setanta,al solito aggiungo,ma...c é da dire che non tutti hanno quella che io chiamo forza d animo.personalmente,non per parlare di me ma per portare la mia esperienza,la vita l affronto con difficoltà.soprattutto per quanto riguarda il fattore emotivo.ed é una cosa che non posso controllare.mi do delle soluzioni per cercare di superare quel qualcosa ma non esiste il libretto d istruzioni per certi dolori.e li senti tutti addosso.e credo che sia cosi per la maggior parte della gente.quando non hai la pace nel cuore o ti senti morto dentro é difficile anche affrontare un piccolo problema pratico.al contrario quando emotivamente sei tranquillo/a hai quell energia per "scalare le montagne",vivi la vita con ottimismo ed entusiasmo.c é pure chi non ha problemi particolari e si lamenta,e poi c é la gara a chi ha le "disgrazie"peggiori...ma questo é un altro discorso.
Basta vedere questo sito: uno spaccato di società piuttosto coerente con la tua tesi.
Sarebbe facile dare la colpa alla nostra parte debole del carattere. Molte volte è il fatto di essere bombardati giorno dopo giorno da ciò che si legge o si sente nei telegiornali a farci lamentare. Per molti non è facile trovare la forza di reagire quando intorno si ha quasi la consapevolezza che tutto può andare allo sfascio. Soprattutto per molti non è facile reagire quando magari non ha vicino la persona giusta che può darle il sostegno, la giusta carica per affrontare tutto con la massima determinazione e senza timore. Ed è allora che si trova la soluzione più facile e quella più breve....autocommiserarsi e lamentarsi.
Ci sono poi persone che hanno la forza di reagire, di lamentarsi di meno. Che hanno la consapevolezza che alla fine ognuno sa di avere dentro di se quell'energia in grado di superare tutto. E ognuno ha il suo modo per reagire: chi a testa bassa, chi con un sorriso, chi in silenzio.
Possiamo, anzi dobbiamo imparare ad essere più determinati nella nostra vita. Essere più sicuri di noi. Perchè alla fine ci possono dire quello che vogliono al telegiornale, scrivere quello che vogliono sui giornali, ma siamo sempre noi artefici del nostro destino e se non siamo capaci di crearcelo o se pensiamo che lo possano fare altri per noi...allora non saremo mai capaci di fare un passo in più.
Ma ciao harley, ciao a tutti!
Sai che c'è...tranne alcuni casi in cui chi si lamenta ha tutte le ragioni per farlo io ho notato che spesso, come diceva anche senzacielo, si fa un pò una gara a chi ha i problemi più grandi. Ho notato anche che chi ha sofferto veramente nella vita per cose serie, si lagna molto meno di altri che hanno avuto solo problemucci, perchè la verità è che ciò che non ti uccide ti fortifica, superati i problemi grossi ci si rende conto di poter affrontare qualsiasi cosa.
Ciao Gioia concordo sui vostri commenti, ho voluto semplicemente aggiungere un mio piccolo pensiero a quello che già avete detto voi. Sono d'accordo con voi, ma purtroppo è un nostro difetto. Siamo facili a lamentarci e questo è nella nostra natura....purtroppo!!
Ma sai che c'è? Ci sono persone con il dono dell'ironia e grazie a questa cosa possono dire tutto ciò che vogliono, perchè sdrammatizzando si riesce a comunicare meglio. Altri invece non sanno nemmeno dove sta di casa e si divertono a sguazzare nei propri piccoli o grandi problemi
Eh lo so Gioia....lo so!! Ma alcuni pensano che questa sia la strada migliore per loro. Alcuni si accorgono in tempo e hanno modo di riscattarsi....altri invece rimangono con il rimorso di non aver creduto in se stessi ma di chiudersi dentro i loro problemi, sperando che piangendosi addosso avrebbero trovato chi avesse potuto trovare le risposte che da sempre cercavano. Che dirti....non abbiamo la presunzione di cambiare le persone.
qualsiasi animale infastidito o dolorante(salvo eccezioni) si lamenta.
ma probabilmente non è l'unico istinto animalesco di cui dovremmo sbarazzarci. quando prenderemo coscenza che siamo o potremmo essere qualcosa di meglio allora le cose cambieranno.
sfortunatamente un'evento tale da provocare una presa di coscenza collettiva sarebbe troppo anche solo da immaginare. ma senza quelo si procederà verso un lento e silenzioso declino
Dissentisco.
Provate a trovarvi un mese a vivere con 50 euro senza averne colpa alcuna...
e a dover vendere oro in cambio di pannolini perché i parenti quando hai bisogno spariscono o non possono e quando invece vogliono giocare col giocattolino umano (tua figlia) pretendono visite periodiche obbligatorie.
A quel punto è solo fortuna se trovate qualcuno di cui vi fidate per lamentarvi...sempre che riusciate ad avere il coraggio di ammettere che,si,sta proprio andando male,e di abbassare le vostre difese.
È l'unico sfogo/consolazione che molta gente può permettersi.
E non parlo di quelli col cellulare da 700 euro,con Sky e con l'ADSL a casa.
Parlo di quelli che hanno ancora uno dei primi Android da anni (ricordo di quando non stavano così male) e che vedono i propri sogni scaldarsi come i vestiti che hanno comprato ormai anni fa.
*scaldarsi=sfaldarsi
Ma è giusto lamentarsi, è giusto sfogarsi con qualcuno dei problemi che ci capitano. E' giusto anche che la persona vicina che ti ascolta sappia anche darti il consiglio giusto o quella parola in più che sappia farti rialzare e reagire. A volte però si ha difficoltà nel trovare quella persona e anche nel tuo commento Choppy esprimi un pensiero giusto. E' anche vero che dobbiamo essere consapevoli che stare fermi davanti al problema, grande o piccolo che sia, disperandosi senza nemmeno cercare di trovare la soluzione può distruggerci ancora di più.
Viviamo in un periodo veramente schifoso, instabile. Ci guardiamo intorno e ci rendiamo conto che futuro incerto ci aspetta. Cerchiamo di andare avanti come possiamo, sperando che i nostri sforzi un giorno vengano premiati. Purtroppo però ci sono anche persone che, nonostante i sacrifici e le notte insonni, non riescono a risolvere nulla e cedono alla disperazione. Quelli non devono essere attaccati perchè pensano solo a lamentarsi, devono essere rispettati perchè nel loro piccolo hanno fatto tutto ciò che era umanamente possibile per loro e per le persone vicine a loro. L'importante è avere la consapevolezza che comunque nel nostro piccolo, abbiamo fatto tutto il possibile per reagire e affrontare la vita nel modo più dignitoso possibile.
Che sia un periodo instabile non lo metto in dubbio, che la gente si faccia prendere da panico e sconforto inutili è altrettanto vero.
Certo che finchè la gente continua a guardare studio aperto e leggere le "notizie" di libero, convincendosi che quella sia informazione, di sicuro non andremo da nessuna parte.
Ci parlano 25 ore su 24 di crisi e la gente poi è ovvio che vada in paranoia, però quest'ansia (per alcuni versi motivata) poi si ripercuote anche sugli aspetti più futili e sui problemi più inutili dell'universo.
Per me alcune persone bisognerebbe mandarle in zone dove ci sono la guerra civile e la fame da anni, da dove provengono i tanto odiati immigrati, e farli vivere lì x un annetto o due. Così, tanto per vedere che faccia hanno quando tornano.
beh... io penso che lamentarsi sia fondamentalmente una valvola di sfogo... quando uno si lamenta non intende davvero quello che dice, sta volutamente esagerando proprio per sfogarsi! O per lo meno io quando lo faccio sono volutamente melodrammatico proprio perche' mi da un maggiore senso di liberazione!
Una bella lamentela a volte e' catartica... tipo quest'estate nel giro di un mese e mezzo ho cumulato una serie talmente lunga di botte di sfiga che temevo davvero ci fosse un complotto dell'universo nei miei confronti (si fulmina una presa in cucina, prese collegate in serie quindi meta delle prese della cucina saltano con lei..., il mio piano cottura si rompe, il frigo si rompe, la batteria del mio gruppo di continuita' decide che e' ora di passare a miglior vita, uno dei miei hard disk decide di abbandonarmi, per fortuna avevo dei backup, il circuito di raffreddamento della mia auto inizia a perdere liquido di raffreddamento e mi rubano la bici, che per fortuna era assicurata, e l'ikea da cui avevo preso i mobili per la casa nuova si e'persa un divano ed ho dovuto passare ore al telefono per riuscire a recuperarlo)
Della mia vita sono soddisfatto e davvero rispetto a molte altre persone non avrei davvero diritto a lamentaremi... ma questa estate ho davvero tirato parecchi vaffa piu' del solito
Ti lamenti perchè la gente si lamenta, interessante.
Priva di soluzioni? in alcuni casi in altri no.
Spaccato di società? non credo, qui uno posta uno sfogo, e poi passa avanti.
L'unica cosa sensata l'ha detta rosen, sfogarsi a volte è catartico. Tutti gli altri son qualunquisti tanto per farsi dire "bravo/a". La società non è priva di soluzioni è priva di ogni traccia di empatia verso il prossimo.
I TG ci marciano sopra per fare ascolto e propaganda (per far vedere ai poveri che i loro "padroni" sono attenti alle sofferenze dei primi.
E che sono insopportabili è vero.
Ma qui io parlo di guardare nel proprio piatto e vedere a malapena la sussistenza...e questa è la condizione di molti italiani...che per carità,per un africano è ricchezza...ma per un figlio degli anni 70/80 è difficile da accettare.
Io ringrazio il Signore che almeno qualcosa mangio...e che mio marito mi creda cosi tanto da non insospetirsi che magari segretamente faccio finta di odiare la carne per aggiungerla a lui è a mia figlia.
il mio destino è difficile cambiarlo perché purtroppo non ho qualifica,non ho nessuno che mi aiuti con la bimba,non ho ne mezzi ne soldi x cercare lavoro (abito in campagna).
Non sempre si è padroni della propria vita . Ma si è padroni della propria dignità e del proprio sorriso...della propria forza d'animo.
La gente quando mi vede,mi dice che sono una giovane "signora".
Lo dimostro ma non lo sono affatto,materialmente.
Questa è dignità ed al momento rappresenta tutta la mia ricchezza.
Chop io ce l'avevo, naturalmente, con la ragazza della porta accanto che piange perchè non si può comprare il tacco12 firmato, non con chi ha un oggettivo problema di autosostentamento. Sai, mia madre mi diceva sempre, riferendosi alla nostra condizione: "poveri sì, ma dignitosi!!!"
E poi Rosen hai ragione, UNO sfogo è liberatorio, ma c'è in giro gente che pare na pentola di fagioli!!!
Anonimo, una riflessione non puo essere definita una lamentela quando in essa è presente una soluzione. Lamentarsi puo essere si una valvola di sfogo ma di certo abbatte il proprio morale. Emettere negativita ti pervade di essa aumentando quel senso di disagio, è un concetto molto semplice, apprezzo comunque il tuo contributo sull argomento
@ChoppyChoppy: non sono d'accordo col fatto ch non si sia, a volte, padroni della propria vita! Se ci si trova in una determinata situazione e' di solito perche' si e' a grandi linee di esserlo! Le scelte fatte in precedenza e il corso degli eventi puo' metterci una particolare situazione... ma se si decide di rimanerci e' solo per scelta! Possono non piacere le alternative... o si puo reputarle troppo dure... ma ci sono sempre!
Tu ChoppyChoppy per esempio ti lamenti che non trovi lavoro vivendo in campagna... ma potresti benissimo trasferirti! Ho un collega che lavora qui con me, ha 31 anni, una moglie ed un figlio sui 5... la moglie che ha un lavoro abbastanza be remunerato e con possibilita di carriera sta in italia assieme al bambino, lui (sono stranieri ma erano venuti in italia per studiare) invece che in italia non trovava nulla che permettesse alla sua famiglia di fare una vita piu' che dignitosa (a volte le persone voglioni di piu' che semplicemente campare) si e'trasferito qui all'estero dove lavoro io per poter avere uno stipendio piu' alto e poter contribuire meglio al benessere della famiglia (un weekend torna lui ed un weekend vengono qui la moglie ed il figlio)! Ovviamente stanno cercando un modo di riunire la famiglia... ma solo a patto che sia a condizioni migliore (e forse ci stanno riuscendo)
Aggiungo c'è una grossa differenza tra lo sfogarsi buttando fuori tutto wuello che si ha, gridando e magari piangendo a dispetto delle lamentele fine a se stesse, nel primo caso si "vomita" un disagio e subito dopo ritrovato un briciolo di lucidita ed equilibrio si agisce verso una soluzione, la seconda è un circolo vizioso, non a caso chi si lamenta è sempre ricco di problemi e soluzioni di stallo da cui non esce fuori
rosen hai completamente inteso cio che ho voluto esprimere con questo post
ed aggiungo, la lamentela altro non è che la giustificazione alla nostra immobilita dinanzi alle situazioni
Fata capisco perfettamente il tuo punto di vista non preoccuparti...infatti il problema appunto è che quella gente come la tua vicina di casa soffoca il grido di chi ha bisogno davvero,rendendo la gente sorda.
ho una vicina che vive con 1000 euro al mese che le danno i genitori ricchi,non lavora,lei è due figlie, casa di proprietà,senza mutuo (nb. Villetta con giardino) vacanze in Liguria tutti gli anni nella casa dei suoi 1 mese spesata,auto suv di proprietà senza rate.
Non paga acqua e l'amministratore da 3 anni e va alla carità fuma come una turca e si lagna.
Io fossi in lei prpponevo (avendo tempo libero) all' amministratore di pulire il cortile e la scala (spese di 2400 euro l'anno) al posto della impresa di pulizia.
Quando glielo ho suggerito mi ha guardato schifata.
Questa gente non ha dignità . Questa gente ha rotto davvero con le sue lamentele.
Io ho una figlia e vivo con 350 al mese ma nessuno nella vita reale lo sa . neppure i miei genitori . Pago tutto e faccio i salti mortali . Ma finché avrò un pugno di riso x me,non andrò alla cariras a sottrarre a chi non lo ha il suo pugno di riso come lei...
Che poi manda le figlie ad equitazione.
Rosen tanto di cappello ma senza specifiche competenze c'è poco da fare,poi mia figlia non ha nessuno a parte me è suo padre..non posso lasciarla da sola finché non andrà all asilo non ho modo purtroppo ora ha 10 mesi.
Certamente tra un paio di anni la manderò e mi ri metterò a pulire scale per 5 euro l'ora come facevo prima . Per ora mio marito si spara 12 ore al giorno di lavoro pure il sabato e non è seduti in ufficio..fa il fabbro.
purtroppo finora è bastato,ma da un anno,col crollo dell edile,ci siamo trovato nostro malgrado coinvolti ed ero ormai incinta . Se no a quest'ora starei pulendo case.
sono l'anonimo,
continuo a sostenere che tendi a generalizzare troppo, non hai nessuna fiducia nelle persone.
Ci si può lamentare/ sfogare, definiscilo come ti pare, e poi, buttato fuori tutto cominciare a progettare una soluzione ai propri problemi. Qui l'unica negatività che vedo, scusami, è la tua. Ribadisco, tu puoi ascoltare la lamentela di un perfetto sconosciuto su un autobus, o in fila alla posta, leggere gli sfoghi che si pubblicano qui, ma poi finsice lì, non sai come effettivamente agirà (attenzione, AGIRE non REAGIRE che è diverso) quella persona. Quindi dire che chi si sfoga o lamente rimarrà nel suo, definiamolo così, pantano non è sempre vero, chi lo fa è perchè non considera l'oggetto dello sfogo/lamentela, un vero problema, gli altri lottano, io lo vedo tutti i giorni, gente che lotta con il sorriso per avere un vita migliore, nonostante ci siano eventi che ti remano contro.
Grazie per il cordiale scambio di idee.
Anonimo, apprezzo la tua voglia di confronto e la chiara esposizione delle tue idee, nonostante ciò non hai basi sufficenti per poter asserire che generalizzo, in virtù del fatto che non sai cosa ascolto e quanto ascolto. Ti faccio un esempio molto chiaro, chi come me prende sempre un mezzo pubblico alla stessa ora ogni mattina, potrà confermarti che gli capita molto spesso d'incontrare le medesime persone, ecco ascolto da anni, da molte di queste persone le medesime lamentele ed un senso d'immobilità verso le circostanze. D'altronde ho ben chiarito che c'è una netta differenza tra la lamentela ed uno sfogo. La lamentela fine a se stessa è una sorta di rituale compiuto quasi costantemente che affligge i discorsi in ogni circostanza, te ne accorgi. Lo sfogo invece, solitamente, è buttato fuori in soluzione unica e con un forte grado d'emotività.
Se vuoi inoltre trovare la prova a riguardo di ciò che sostengo che per inciso, non esclude del tutto ciò che sostieni, ti basta vedere la situazione politica italiana, le difficoltà vissute dall'italiano medio e la mancanza totale di azione di questo verso estorsioni allo stato puro. Possiamo dunque sostenere che è un fatto culturale? Penso possa incidere in minima parte ma ritengo sia comunque una giustificazione, come lo è la massificazione avvenuta attraverso la globalizzazione che ha decentrato e detronizzato l'individuo a favore della comunità, che in se e per se non sarebbe neppure del tutto sbagliato, salvo però che ciò comporta una totale emulazione l'un dell'altro spersonalizzando l'individuo, ed un individuo non dotato di una sua personalità, non avrà grandi occasioni di agire ma solo di REAGIRE, ovvero di subire gli eventi anzichè esserne l'artefice ed il responsabile in qualunque circostanza. Alla base di tutto ciò c'è questo, a parte una minoranza, che riconosco è assodato che la lamentela è un modo come un altro per non prendersi le proprie responsabilità dinanzi agli eventi.
Inoltre dici che gli altri lottano ma non ti sei chiesto contro cosa lottano. Contro gli eventi, prima subendoli e poi reagendo ad essi. Per avere una vita migliore non serve lottare, lottando porti solo un opposizione contro un evento, reagisci, serve agire, modificare gli eventi, prendersi la responsabilità di essi e plasmarli fino all'obiettivo desiderato. La lotta è sinonimo di guerra e nella guerra non ci sono mai vincitori ma solo ingenti danni a cui rimediare
Aggiungo una cosa molto importante:
non ritengo che tutti siano capaci solo di lamentarsi, ritengo piuttosto che stia diventando una tendenza sempre più diffusa
Per fortuna, c'è gente come Setanta... loro sì che i problemi li prendono di petto!
Esatto rosarossa
UNA COSA SECONDO ME GIUSTA l'ha detta in conclusione un anonimo: mancanza di empatia verso il prossimo, questo è un dato di fatto e che qualcuno lo evidenzi è per me fonte di enorme piacere oltre che di speranza. In merito al post mentre sui generis, ma molto sui generis, si può essere d'accordo con setanta, in realtà il post fa una gran confusione, secondo me, fra individuo in se e individuo sociale. Sia l'uno che l'altro comportano certamente una interrelazione, ma corrispettivamente presentano fattori assai complicati vasti e specifici che non rientrerebbero in una generalizzazione così ampia. detto ciò, i consigli sono sempre accetti ruferendomi all'azione e all'agire di cui io stesso sostengo sempre.
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E' molto più semplice lamentarsi che agire per risolvere i propri problemi e poi credo che molte persone si lamentino tanto per farlo, non sanno cosa dire se non appestare l'aria di chi incontrano. Per esperienza personale credo anche che il più delle volte chi si lamenta nn ne ha veramente motivo perchè puntualmente si scopre che la situazione di quella persona non è poi così grave. Io sono una persona piuttosto diretta e sincera quindi non capisco per quale ragione si debbano dire cose non poi così vere.