Lun
06
Gen
2014
Mi manca mio padre di 13 anni fa
mio padre 13 anni fa era tutto x me, ho molti + ricordo di mio padre qnd ero alle elementari di quando ero alle medie e al liceo
dopo che sn cresciuta, ingrassata (da bambina che ero), e peggiorata a scuola (anche se ora sn brava all'università) lui ha incominciato a trattarmi come merda...qnd prima era dolce, paziente, affettuoso e un gioiello.
Piango se ci ripenso ancora, io mi sento orfana da anni ormai, xkè quello che c'è ora non è il mio vero padre, ma un ombra di quello che era. Sempre tiranno, sempre ad imporsi, a minacciare, insultare pesantemente, criticare...prima era il mio unico eroe
mi viene tanto da piangere xkè so che non tornerà mai più come prima, e non riesco a volergli bene, ma desidero che stia lontanissimo da me
mi manchi davvero tanto papà!
5 commenti
Chissà cosa può far cambiare in questo modo una persona, chissà. Ma son sempre dell'idea che gli adulti non cambiano, si rivelano. E quando metti sotto pressione una persona puoi vedere davvero chi è.
Come dice sandra la tua consapevolezza è la tua forza. Spero tu un giorno tornerai ad affrontare tuo padre quando sarai pronta, e prima che raggiunga l'età della senilità. Dovrai fargli capire la tua sofferenza, quale è stata la tua percezione di lui, ma attenta ad usare le parole e i modi giusti. Sarà una prova di vita, sia per te che per lui.
Anche a me è successa una cosa del genere proprio di recente, ho "vomitato" addosso a mio padre quelle che per me erano le sue lacune di padre assente. Ci avevo riflettuto tanto prima, e vedendo come sono finiti i miei nonni non volevo correre il rischio di dover parlare all'ultimo. Volevo che capisse. La sua prima reazione è stata la solita egoista. Ma in realtà penso proprio ci stia ancora pensando e riflettendo sopra, e poco alla volta mettendo qualche mattoncino.
Mi dispiace per la tua sofferenza, a prescindere dalle pressioni che può ricevere un uomo non riesco proprio a realizzare come si possano sfogare sui figli cose negative.
Anche se per motivi del tutto diversi,a volte mi ritrovo nel tuo stato d'animo. Che dire...datti tempo e cerca,magari,a piccoli passi di affrontare la cosa con lui.
cercherò sicuramente, non sono una che rinuncia ad una sfida del genere, spero solo che ne valga la pena! grazie per la vicinanza, significa tantissimo per me, sopratt sandra sono felice che tu abbia recuperato, è proprio qquello a cui punto io, nelle modalità indicate da sgambetto, mattone per mattone! sapere che ce l'avete fatta o che lo state facendo mi riempie di speranza! perchè spero di riuscirci anche io! hai ragione sgambetto a dire che le persone si rivelano, spero solo di non essere mai io così, nè sopratt che lo diventi il padre dei miei futuri figli....ragazzi grazie x la speranza siete unici vi voglio bene!!!
Cesca a me e successo il contrario...finché ero adolescente,matta,cicciottella e acerba,mio padre,che tralaltro se ne è fregato di esser presente,era tutta una critica.
ora sono mamma di una bimba meravigliosa e sveglia,una bella donna(dicono),studi completati,non benestante ma senza debiti in giro,un bel matrimonio sereno...lui si vanta come se fosse merito suo.
Io ormai ho una scorza dura,non lo cago più.
Ammiro la tua voglia di provarci ancora,solo x la tua dolcezza dovrebbe esser fiero della sua bimba :) se mia figlia sarà come te mi riterró pure una bravissima madre.
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Cara Cesca,
mi dispiace sentire la tua tristezza, una ragazza così ricca dentro, capace, sensibile e intelligente.
Non conoscendo la tua situazione l’unica cosa che mi viene da dire è che, nel mio piccolo, ti accompagno, ti capisco e spero che trovi l’equilibrio e la strada giusta per ristabilire un rapporto sereno con tuo padre.
Purtroppo i genitori molte volte perdono quella sensibilità, chissà se per problemi personali, di lavoro, dando per scontato che il figlio debba: subire, sopportare, rispondere, reagire, fare, non fare, come vuole lui o lei (genitore).
Non è facile dirti una cosa giusta, soprattutto perché non vorrei dire parole formali, ma trasmetterti quanto penso e sento.
L’avere questa enorme consapevolezza è un tuo punto di forza. Saper distinguere i periodi e riscattare quei bei momenti, come fai in modo così nostalgico. Mi domando io se una strada c’è, un ponte che tu possa creare, per entrare nuovamente in contatto con lui, ricordargli che tu hai bisogno del suo amore e approvazione, che lui invecchierà, e sarà sempre tuo padre e tu sarai sua figlia, ed è meglio percorrere una strada insieme e concluderla soddisfatti della lotta data.
Ti parlo anche per esperienza, ma il mio rapporto di conflitto è stato di più con mia madre: ho speso una vita per conquistarla, per farmi notare, per finalmente capire se mi amava o meno. Pensa, Cesca, la madre, che di solito è quella che protegge ed ama di più. Solo ora che è grande, per fortuna molto attiva e di mente sana, è riuscita a trovare un punto di contatto con me. Sai qual è stato? Quest’ultimo mio anno di sofferenza, proprio quest’anno che ho condiviso con voi. E’ successo, spero che duri ancora, che quando arriverà il momento, potrò essere felice di quest’anno, uno solo, o due, o tre, a partire dal 2013, che ho potuto, dopo una vita, stare con lei e sentirla vicina.
Te lo racconto perché penso sia utile vedere altre esperienze, e non smettere di sperare, per te, per la tua salute psicologica, perché meriti d’essere amata e considerata, accettata e stimata dalle persone importanti nella tua vita. Ti faccio tanti auguri.