Ven

03

Apr

2015

Senza Titolo

Sfogo di Avatar di lettorescrittorelettorescrittore | Categoria: Accidia

Non saprei neanche da che parte iniziare. Ho conosciuto questo sito da pochissimo e ho pensato che scrivere nero su bianco le mie cose potrebbe aiutarmi, in qualche modo; non mi è passato per la testa che sarebbe stato così difficile. Scrivere cose sconclusionate mi dà sui nervi, ma in questo caso una lista senza ordine sembra l'unica opzione che mi resta. Eccola qui, una bella dose di allegria.

  • Odio il mio passato. Ogni volta che mi capita di pensarci, l'unica cosa che vorrei è avere un tasto di reset per poter ricominciare da qualche altra parte, sotto altre spoglie; un'altra vita qualsiasi mi andrebbe bene. Ci sono anche alcuni bei ricordi, ma la maggior parte riguarda persone o cose che sono capitate attorno a me: tutto quello che riguarda me, il modo in cui mi sono posto di fronte alle situazioni, non riesco a sopportarlo. Provo un misto di vergogna, rimorsi e pena perché non sono mai riuscito ad essere nessuno.
  • Non so cosa fare della mia vita. Non ho passione per niente, non riesco mai a concludere niente. All'università ho una media molto alta, ma non me ne frega niente; è solo il frutto di quella settimana o due prima dell'esame, in cui mi agito come una formica tra dispense, riassunti, tazze di caffè per quattro e notti insonni. Non frequento le lezioni, a meno che non sia strettamente necessario per dare preappelli. Trovo tutto di una noia indescrivibile, ma non è colpa della facoltà che ho scelto. Alcuni concetti mi affascinano anche, di primo acchito, ma l'entusiasmo scema dopo un giorno, massimo due. Come con lo studio, non riesco ad avere dedizione per qualsiasi altra cosa nella mia vita.
  • Non so scegliere. Non ho mai idea di cosa vorrei fare, di dove vorrei andare, di chi vorrei essere. Non so scegliermi i vestiti, non so pianificare nulla da fare insieme col mio ragazzo, non so che musica ascoltare, che libro leggere, che film guardare. Avrei bisogno di una badante ventiquattrore su ventiquattro, sette giorni su sette.
  • Mi sento a disagio appena metto piede fuori casa. Non riuscirei a contare tutte le occasioni di ritrovo cui ho rinunciato perché, banalmente, non sapevo come vestirmi. Nelle mie peggiori derive, lo sguardo di un passante può bastare a rovinarmi l'intera giornata, a farmi sentire ferito, giudicato. Mi sento una nullità, mi sento come una mosca che vola attorno alla merda sull'ultima ruota del carro. Di solito nelle storie distopiche viene rappresentato come una nemesi il fatto che le persone siano tutte grige, tutte vestite uguali in base alla professione che svolgono; per me, invece, quella è la prospettiva migliore che possa immaginare.
  • Non sopporto la mia faccia. Tutte le volte che vedo il mio sorriso idiota in una fotografia, penso che vorrei scavarmi una fossa. Probabilmente le persone pensano che io sia anoressico; sono alto uno e ottantadue e peso 53 kg. La verità è che al cibo non ci penso per nulla, ancora meno alla mia forma. A parte le volte in cui mi trovo con altri, mangio come mi capita, in base all'umore, e spesso mi capita di saltare i pasti perché preferisco stare sotto le coperte. Non faccio attività fisica e, se mai mi capitasse di iniziare una routine, la lascerei perdere molto presto. Ho la forza di volontà di un'ameba. L'unica cosa che mi piace è camminare; camminerei da un capo all'altro della città, se non fosse piena di persone.
  • Mi sento un peso. A livello economico riesco a contribuire a qualcosa, tra borsa di studio e part time. A livello sociale, spesso mi dispiace per le persone che devono avere a che fare con me. Il mio ragazzo, in primis. Non riesco a fare a meno di pensare a quanto sarebbe stata migliore la sua vita se si fosse trovato qualcun altro; non so come faccia ancora a sopportarmi dopo quasi tre anni di convivenza, quando parliamo di queste cose. Mi dispiace per mia madre. Da sola, si è dannata l'anima per tirare su un ragazzino con problemi di salute, per poi trovarsi di fronte una persona secca, stanca della vita a poco più di vent'anni, che l'ha delusa sotto ogni aspetto. Mi dispiace molto per lei, perché spesso non ho potuto fare a meno di odiarla. Loro sono due delle pochissime persone con cui ho il coraggio di parlare di questi problemi, e ogni volta mi sento come se li tradissi. Non riesco ad essere me stesso, fino in fondo, con nessun altro.
  • Mi trovo intrappolato dentro questa spirale da troppo tempo, più di un quarto dei miei anni. Ogni volta succede che ignoro i problemi, rimando le cose che dovrei fare ma che non faccio per tutti i motivi sopra elencati; la tensione si accumula e quando calpesto la prima merda, allora cado nel baratro. Mi chiudo in casa, fumo, vado in stato comatoso, sfoglio le pagine su internet per leggere storie di suicidi, e via dicendo. Ci dormo sopra. Magari per qualche altro giorno è la stessa merda. Poi all'improvviso mi rialzo. Cerco soluzioni, torno a dedicarmi ai miei interessi, ma alla fine non ho fatto altro che tornare al punto di partenza.

E questo è quanto. Più o meno. Ci sarebbero un'infinità di situazioni da descrivere, di storie e di ricordi, ma non mi sembrava il caso. E' tutto scritto piuttosto di getto e non ho voglia di rileggerlo; mi scuso per eventuali orrori. 

6 commenti

Credi possibile che la tua vita possa migliorare? Se sì, cosa vorresti?

Vorresti semplicemente sentirti meglio o ci sono nel dettaglio traguardi/esperienze/affetti di cui senti il bisogno.

Avatar di RorschachRorschach alle 14:24 del 03-04-2015

Ciao lettore scrittore, anche se mi ero ripromesso di non scrivere la tua storia mi ha colpito, seguirò la tua scelta e ti risponderò punto per punto.

 

  • Non lasciare che siano gli sbagli del tuo passato a dirti chi sei, ma fa che essi ti siano da guida per il tuo futuro, e considerando che hai vent'anni hai tutto tempo davanti. Perchè cadiamo? Per imparare a rialzarci. [cit. Batman Begins]
  • Non sai cosa fare della tua vita? Vedi a vent'anni, sono pochissime le persone che hanno già un progetto di vita, ed averne uno non vuol dire necessariamente che questo si realizzi. La tua situazione è più comune di quanto tu creda, e questo dipende in gran parte dalla realtà universitaria italiana, che si limita molto al nozionismo non propone un concreto rapporto con la realtà lavorativa agli studenti, che presto smarriscono il senso di ciò che studiano e si annoiano. Dovresti uscire e fare quante più esperienze puoi, magari prova a lavorare anche gratis per un settore inerente al tuo percorso di studi. Vedrai che il tuo entusiasmo si rinfrancherà. O magari capirai che la materia che fa per te è un'altra, ad ogni modo le risposte non le troverai stando in casa.
  • A volte stare li a rimurginare troppo sulle nostre scelte è sbagliato, non puoi controllare tutto, quindi tanto vale buttarsi qualche volta. Tanto se qualcosa deve andare male, lo farà a prescindere ma almeno ti sarai risparmiato lo stress.
  • Vedi le persone ti giudicheranno sempre a prescindere da ciò che fai. Questo mondo, è pieno di soggetti frustrati, aspiranti psicologi, che pretendono di giudicare chi sei senza sapere nulla di te, per il solo scopo di sentirsi migliori di qualcun'altro, ma senza palesare mai la loro merda. Vuoi un consiglio? Fottitene ed evitali categoricamente. Anche chi leggerà questo post si sentirà in diritto di sentenziare secondo l'interpretazione personale e spesso fuorviante che darà alle tue parole, ma la verità è che solo tu sai chi sei veramente. 
  • Questo punto mi preoccupa, e mi fa presumere tu sia depresso. L'inappetenza non è un sintomo da sottovalutare e sicuramente è causata da tutti i problemi che ti tormentano. Dovresti vedere uno psicologo nutrizionista. Non essere imbarazzato, la tua vita è importante.
  • Beh...hai un Part Time e una Borsa di studio, non mi sembra poco! Il valore di un amore non si misura in base al contributo economico che l'altro riesce a darci. E sicuramente tua madre ti ama tantissimo.
  • Innazitutto butta quella merda che ti fumi, che ti farà solo stare peggio. Non hai bisogno di evadere dalla realtà, hai bisogno di viverla. Se ti ammazzi allora si che la tua esistenza non avrà senso, prima di morire porta avanti un obiettivo.
So benissimo che questa risposta non chirirà tutti i tuoi dubbi. Ma mi piacerebbe almeno che tu pensassi che in fondo non sei peggio di tanta altra gente e che con un o di impegno e aiuto potrai anche tu sorridere ancora.

 

Avatar di AnonimoAnonimo alle 19:03 del 03-04-2015

-Non saprei neanche da che parte iniziare
Immagino di poter dare per assodato che tu sia gay.

-Non ho passione per niente,
Per trovare una passione devi provare, devi faticare, devi trovare qualcosa che vuoi risolvere nel mondo (in te stesso)... Qualcosa che non ti stanchi mai di fare.

-non so che musica ascoltare, che libro leggere, che film guardare. 
Ma tu senti di volerle fare queste cose?
Hai presente quale varietà esiste all'interno di quelle catgorie? Sai riconoscere le differenze?

-banalmente, non sapevo come vestirmi.
Chiedi a chi sa farlo.

-sono alto uno e ottantadue e peso 53 kg. 
o.o

-lo sguardo di un passante può bastare a rovinarmi l'intera giornata,
E gli sguardi positivi, fiduciosi, che esprimono ammirazione?

-L'unica cosa che mi piace è camminare; 
Hai mai camminato in montagna?

-spesso non ho potuto fare a meno di odiarla. 
Come mai?

-sfoglio le pagine su internet per leggere storie di suicidi, e via dicendo.
Male. Non farlo.

Avatar di farnightfarnight alle 21:43 del 11-04-2015

Mi rivedo tantissimo in quello che hai scritto, tranne per la parte migliore: ti rialzi. Alla fine hai scritto che ti rialzi, e non'è affatto una cosa da poco. Vorrei dire che ti ammiro molto, anche se ovviamente questo è solo un sito e non ti conosco, sono d'accordo con l'anonimo che ha scritto che solo tu sai chi sei, ma da quello che hai scritto sembra che forse l'unico ostacolo sia cambiare prospettiva: se non ho capito male non solo hai un ragazzo e una madre che ti vogliono bene, ma vai anche molto bene all'università e riesci ad avere un lavoro part-time, sei in gamba! Non sentirti in colpa con tua madre, la vita è così, in questa fase è lei a mantenerti, è naturale, un giorno certamente anche lei avrà bisogno di aiuto e tu  ti sdebiterai come è altrettanto naturale che accada. 

"Non riesco a pensare a quanto sarebbe stata migliore la sua vita se si fosse trovato qualcun altro" come puoi pensare questo? Certamente lui ha scelto la persona migliore che volesse con sé: te. Solo dalle poche righe che hai scritto emerge una personalità profonda e sensibile, non lasciarti abbattere da queste crisi, alzati ancora e ancora, un giorno smetteranno e ti accorgerai che la situzione è molto migliore di come credevi.

scusami,  probabilmente è sconfusionato 

Avatar di acerorossoacerorosso alle 23:10 del 11-04-2015

Vi ringrazio per i vostri commenti.. Nella vita reale per me è difficile parlare con qualcuno di queste cose. Dopodutto, a vedere le facciate, per i miei amici sono quello zen, quello che se ne frega, che vive come gli piace e con chi gli piace, che si circonda di animali. Ho paura di come cambierebbero i rapporti se dicessi che mi voglio suicidare. Sono già stato solo come un cane per cinque anni di liceo. Per ironia della sorte, mi sto dando un sacco da fare, insieme agli altri, per regalare un po' di spensieratezza a una nostra amica che soffre molto, e a volte si fa anche del male. Non voglio assolutamente buttarla sul "io sono meglio / io sono peggio"; penso solo che probabilmente morirò d'inedia. La vita mi scorre davanti, niente fa davvero la differenza. Penso che sia questo il senso dell'accidia. Quando scrivevo del fatto che ogni tanto mi rialzo, non significa che ritrovo entusiasmo, voglia di fare; significa che mi sento sollevato, perché posso passare la giornata a dondolarmi, perché ho pagato la bolletta, perché ho paccato questo, paccato quell'altro - perché di problemi impellenti non ce ne sono. Suona davvero viscido, non credete?

P.S. Camminare in montagna mi piace, e molto. Quest'estate ho intenzione di ritentare un viaggetto che l'anno scorso non ho fatto come avrei voluto, per il maltempo. Viaggiare, ad ogni modo, resta una pausa, non una soluzione.

P.P.S. Il fatto che io abbia una relazione con una persona del mio stesso sesso non fa di me un gay, ma, banalmente, un ragazzo che ha una relazione. Può sembrare strano, detto da uno che fa anche attivismo, ma mi piacerebbe tenere fuori dalla mia vita quotidiana definizioni e categorie che non dicono nulla, e tutto riducono. Niente rancore, solo.. Questa è la mia opinione sulla questione.

 

Avatar di lettorescrittorelettorescrittore alle 16:05 del 13-04-2015

-per me è difficile parlare con qualcuno di queste cose. 
Ovviamente.

-La vita mi scorre davanti, niente fa davvero la differenza. 
Così, per buttarla lì: l'ultimo complimento che hai fatto?

-Suona davvero viscido, non credete?
Forse un po'.

-Viaggiare, ad ogni modo, resta una pausa, non una soluzione.
Mi sento di dire: se non fai fruttare il viaggio è così.

-definizioni e categorie che non dicono nulla, 
Ok, allora sei un maschio a cui piacciono i maschi, o qualcosa del genere.

Avatar di farnightfarnight alle 23:35 del 13-04-2015

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