Dom
16
Mar
2014
per me è sempre come a quella festa
La verità è che ho sempre paura di essere dimenticata.
Paura di essere snobbata, mortificata, umiliata.
Paura di essere quella cosina piccola che ho sempre pensato di essere.
Anche ora, che ho raggiunto quasi l'eccellenza in alcuni campi, che sono adulta, che vivo da sola, che porto avanti i miei progetti, che la gente mi stima e c'è anche chi mi vuole bene.
Quando ero piccola andai a una festa di compleanno di una mia lontana, semisconosciuta cugina che pure vedevo qualche volta. Ero timida, ma spinta dai miei genitori andai da lei, mi aspettavo di giocare con lei e le altre bambine e le chiesi se si ricordasse di me. Lei rispose di no e se ne andò con le altre. rimasi isolata tutta la sera.
Non so perché mi ricordo questo evento come fosse ora. Per anni e anni ho creduto che il mio viso fosse tanto comune e invisibile da non essere ricordato da nessuno. Per anni ho pensato di essere invisibile, umiliabile, mortificabile.
Naturalmente dietro quel singolo episodio c'era un mondo, è chiaro. Quella fu solo la comprova che qualcosa non andava.
Ho imparato a tirare fuori le unghie e a lottare. Ho imparato ad andare avanti, e a nascondere questo senso di insipidità che provo verso me stessa. Mi sono costruita persino una personalità a tratti eccessiva, pur di sopravvivere. La verità è che sovente vorrei sprofondare in un buco nella terra e seguire il coniglio per fatti miei.
La verità è che ora ho proposto un progetto a un professionista, sto aspettando la risposta che probabilmente è già arrivata, ed è anche facile che sia positiva.
Ma non apro la mail perché ho paura; perché per me è sempre come a quella festa, dove c'è quelcuno che si chiede chi io sia, e chi mi abbia invitata, e perché io sia lì.
poi mi volta le spalle, e io rimango sola.
5 commenti
Adesso che sei adulta devi prenderti cura della bambina della festa. Prova a parlarne con uno psicologo, potrebbe essere più semplice di quello che immagini.
sembra quasi che l'abbia scritto io. Ti capisco. :(
Potresti pensare di essere te ad organizzare una festa, tutti si divertirebbero, tutto ruoterebbe intorno a te.
Anche a me è capitata una festa del genere da giovane.
un vero dramma che mi ha segnato.
ciao
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Grazie
Penso che difficilmente avrei saputo esprimere i tuoi sentimenti con così tanta chiarezza. Comprendo - ed è inutile che ti spieghi perchè - la tua sensazione di mancanza di identità: sei stata una bambina timida, sensibile "costretta" a vestire, negli anni, i panni della donna forte e di carattere che sei diventata ora. Non dico che tu non lo sia..dico che per chi è cresciuto con la "sindrome del brutto anatroccolo" non sia spesso agevole capire dove inizia la persona adulta, con i suoi traguardi, e dove finisce la bambina che ancora oggi preferirebbe starsene quieta a casa a disegnare le fate, piuttosto che andare a quella fottutissima festa.
E no, non mi crederai, ma penso che difficilmente una persona come te possa essere dimenticata; io, ad esempio, mi ricorderò di te e di questo post, e ricorderò alla mia "bambina" che si è sempre meno soli di quanto si immagini..
Ti abbraccio forte.