Tag: rabbia

Mer

28

Ott

2015

Cosa?

Sfogo di Avatar di LunaKLunaK | Categoria: Ira

Sta brutta vogliono.

Proprio oggi, dopo il suo pranzo (in cui si nasconde dietro un paravento per non essere disturbata) l'ho salutata per la seconda volta..dopo che avevo iniziato il turno..

Ah..chi? L'impiegata che lavora qui con me.

Arriva il corriere con un pacco e mi dice di avermi visto in centro ma che non l'ho salutato.. io gli sto spiegando che non lo avevo visto e lei si intromette dicendo "Non si preoccupi, non saluta nemmeno noi".

CCCOOOOSSSAAAAA???

Brutta troiona, al massimo non io che saluto SEMPRE quando arrivo e nessuno mi caga.

Madonna che nazismo mi fa salire ogni volta che apre la bocca.. 

Dom

25

Ott

2015

Cosa sto facendo?

Sfogo di Avatar di EvanescentStarEvanescentStar | Categoria: Altro

Eccomi qua, prossima ai miei 18 anni tanto agognati, eccomi qua, ancora in preda ad un'angoscia folle che sembra essersi cucita sulla mia anima. Con questa ridicola messa in scena sono riuscita a convincere tutti, convincerli che sono 'guarita', che sono cambiata, che sono finalmente motivata... Ma la realtà è un'altra.

Non sono cambiata poi così tanto in fondo: continuo sempre a 'tramortirmi' per scampare alla realtà; continuo a rattoppare i buchi, dai quali è possibile intravedere il vuoto che porto dentro, con cose futili; continuo a sorridere e a sostenere gli altri... E poi? Poi mi chiudo in camera, ed ho finalmente il diritto di essere me stessa, di poter strappar via dal mio volto quella maschera opprimente e piangere. Fin qui tutto ok, giusto? No, perché in poco tempo degenera tutto, ed eccomi a rovistare in cucina, a mangiare tanto in fretta da non distinguere neppure i sapori di ciò che ingurgito e pochi istanti dopo sono chiusa in un bagno, a confessare la mia vergogna alla me riflessa nello specchio dopo aver vomitato tutto.

Io ci provo a cambiare, ad essere felice, ma proprio non va. Anche quando le cose sembrano andare per il verso giusto, l'angoscia non va via... Ed in un istante, mi ritrovo a piangere per l'ennesimo fallimento.

Con quella messa in scena avevo convinto persino me stessa, ma dal momento che questi fantomatici 'periodi' non fanno che susseguirsi ininterrottamente, forse mi sono soltanto illusa...

Mer

21

Ott

2015

Mamma che non sa del figlio defunto...

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Da poco siamo venuti a sapere della morte del figlio di una nostra carissima amica di famiglia. Essendo lei di origine non italiana, fuggita più di 30 anni fa da un paese povero e da un marito violento. Anche se lontana, non ha mai abbandonato la sua famiglia d'origine, lavorando duramente come donna delle pulizie e inviando mensilmente parte dei suoi guadagni hai figli. Qui si è sposata ed ha avuto altri due figli, ormai grandi e sposati. Tuttavia, le critiche condizioni economiche le impediscono di raggiungere il paese natale visto il prezzo molto caro dei voli, inoltre lei non sa leggere e scrive ed è totalmente dipendente dai figli in italia. Come vi dicevo, il figlio lontano è venuto a mancare per una brutta malattia, nonostante lei inviasse i soldi lavorati per pagare tutte le cure. Ora, i figli italiani (pur essendo fratellastri), venuti a conoscenza della notizia, si rifiutano di dirlo alla madre, ma nel frattempo tutto il mondo lo sa tranne l'unica interessata. Sono ormai passati diversi giorni, con roccamboleschi sotterfugi l'hanno messa in condizione di non ricevere notizia alcuna dai parenti lontani, tenendola all'oscuro di tutto. La motivazione, socondo loro, sarebbe la paura che la donna possa non reggere la notizia devastante, principalmente per il fatto che ha dei problemi al cuore. E quindi, mentre al suo paese si celebrano i funerali del figlio, lei è qui che non sa nulla. Noi, che siamo suoi cari amici, non sappiamo come comportarci difronte alle richieste di non dire nulla. Capisco la preoccupazione dei figli italiani, ma trovo assolutamente ingiusto che questa donna non venga informata dell'accaduto e che debba venirne a conoscenza solo a cose fatte. 

Lun

19

Ott

2015

Fidanzato mammone e suocera eterna mammina

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Sono insieme al mio attuale ragazzo da circa tre anni e da un po' frequento anche la sua casa e faccio parte delle sue dinamiche familiari. Bene, chi prima mi appariva come un uomo attraente e affascinante, alla luce delle nuove esperienze mi sembra uno smidollato mammone di 6 anni nel corpo di un trentenne, il classico maschio italiano che in casa non sopravvive se non c'è la mammina a dargli conforto.

Hai bisogno di calzini puliti? C'è la mamma lì pronta a lavarteli. Non trovi le tue chiavi? Non c'è problema, c'è mamma che smonta tutta casa per trovartele. Devi mangiare, hai  fame ma non sai di cosa? Non preoccuparti, mammina ti cucina l'uovo, la pasta, la carne, il pesce, un dinosauro e un paio di balene.

La cosa che mi da più stizza è l'assoluta contentezza della madre di lui che non comprende la differenza tra fare la badante e fare la mamma nonchè la differenza tra essere madre di un bambino e madre di un uomo adulto. Ritiene sia normale occuparsi di tutti i bisogni materiali nella vita domestica e non di suo figlio, fare tutto al posto suo, non responsabilizzare nemmeno nel lavarsi le mutande. Poco ci manca che vada al cesso a pulirgli il culo, come quando i bambini piccoli la fanno nel vasino e gridano -cacca!- per farsi pulire.

Il rapporto è patologico: lui dipende dalla madre in tutto, lei a sua volta dal figlio, senza il quale non avrebbe un ruolo. Una volta ho provato a cucinare io al posto suo: APRITI CIELO, ha insistito per fare il piatto al figlio perchè solo lei sa "come fare le cose che piacciono a lui".

Ho una rabbia in corpo quando assisto a queste scene perchè vorrei prendere a sberle la mammina e il figlioletto e riportarli alla realtà.Uomini mammoni, ma non vi vergognate a 30 anni di essere dei deficienti inabili agli occhi delle vostre donne? No, non intendo la mamma, mi riferisco a quella che - in teoria- dovreste portarvi a letto, sempre che su vostra madre non facciate pure fantasie erotiche. 

 

Ven

16

Ott

2015

Amica che si crede la principessa sul...

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Ma è normale uscire con una che, non appena arrivi al locale, sembra fare le corse per sedersi sulla seggiolina più invista lasciando a me (naturalmente) quella con la faccia rivolta verso il muro? 
Una che passa3/4 della serata con quella che dovrebbe essere la sua migliore amica a fare l'elenco di ogni minimo, anche insignificante apprezzamento ricevuto nell'arco di tempo trascorso dall'ultima volta che ci siamo viste. Perchè ovviamente mi deve aggiornare in modo dettagliato su chi la guarda, chi le dice quanto è bella, chi le scrive, amici o conoscenti ma anche perfetti sconosciuti... E' un monologo infinito, come se nel recitare quella lista di ammiratori dovesse sottolineare a me (e forse ricordare a se stessa) che lei bella. Ma non bella e basta, no no...In modo velato, dietro a quei racconti che si susseguono a catena, sembra volesse dire "io sono la PIU' BELLA, e tutti lo riconoscono". Un continuo auto elogio, tra l'altro molto velato e indiretto perchè, attenzione, non dice mai esplicitamente "sono bella", ma se per 3 ore non fai che parlare di quanti te lo dicono...La differenza è poca. Ma il punto è: perchè? Cosa me ne dovrebbe importare a me? Che cosa voi che ti faccia l'applauso e ti regali il mongolino d'oro? A sentirla parlare, dopo un pò, tene convinci pure tu che lei sia la migliore in tutto. Mi hai rotto il ca*** !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ven

16

Ott

2015

Appena andati a convivere e... va da schifo!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Non ci posso credere.. Dopo piu` di un anno di relazione a distanza, in cui io piu` volte ho pensato di finirla perché era troppo dura, e perché a causa di differenze caratteriali abbiamo avuto dei problemi, ma in cui lui ogni volta mi diceva che avremmo potuto farla funzionare comunque, finalmente il mio desiderio si avvera e si decide a spostarsi nella citta` in cui vivo io, e mi chiede di andare a vivere insieme.

Credevo che finalmente si fosse deciso ad impegnarsi seriamente (in passato non ha mai pensato di convivere, e ha 29 anni come me), e che mi amasse veramente. Invece da quando abbiamo messo piede nell'appartamento (6 giorni fa!) ha gli occhi di ghiaccio, nessun gesto di amore per me, sembra che sia stato costretto a fare una mossa del genere, quando io gli ho dato mille vie di uscita!

Abbiamo discusso e ora dice che siamo troppo diversi, che non puo` amarmi come vorrei io, che non puo` funzionare, che  a lui piace uscire a bere con gli amici e a me no, che chiedo troppo e che ora deve pensare anche a me e ai miei problemi e mi vede come un peso ecc ecc ecc

 Sono arrabbiata e delusa, nessuno l'ha costretto ad andare a convivere anzi.. Io gli ho sempre detto che se non era sicuro era meglio non farlo! Non so cosa fare, abbiamo appena firmato 6 mesi di contratto.. Se rimane ci sto male perché l'atmosfera e` pesante, ho l'ansia e non riesco a stare tranquilla, e se se ne va saro` da sola in quell'appartamento che era destinato ad essere per noi..

 Io so di non essere la persona piu` paziente del mondo e forse avrei dovuto lasciarlo tranquillo invece di spingerlo a parlare, ma io sono in un paese estero da sola, senza famiglia né amici stretti, in due anni qui mi sono costruita un minimo di stabilita` (lavoro e una casa con ragazzi giovani) e ora lui me l'ha tolta. Io ho bisogno di certezze, di qualcuno che mi dia sicurezza.. e invece lui mi sta facendo questo, e non ne ho proprio bisogno! 

Gio

15

Ott

2015

Nipote...Viziata!!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Da quando è nata la nipote del mio fidanzato, l'intera famiglia sembra aver perso totalmente il lume della ragione. 
La piccola ha 2 anni e per quanto le voglia bene ametto che si rende davvero insopportabile. E' un continuo frignare, urlare e lagnarsi per ogni cosa, sembra che in casa ci sia ora una piccola dittatrice (lei), e tutti gli altri i sudditi che ad ogni minimo lamento la assecondano in ogni cosa... Ma veramente ogni cosa, al punto che a volte vorrei intervenire per far notare che c'è un limite a tutto,ma alla fine mi trattiene il pensiero che in fin dei conti non spetta a me decidere come dev'essere educata la bambina. La cosa che più mi urta di tutta la faccenda è che tutti vengono messi in secondo piano rispetto a questa mocciosetta capricciosa ( e a sua madre), come se esistesse solo lei e gli altri non contassero più nulla! Il mio ragazzo ha 19 anni, la mamma (ovvero l'attuale nonna della bambina) sembra essersi dimenticata di essere una madre prima ancora che una nonna, non sistema la stanza del mio ragazzo, non gli lava nemmeno più le mutande, a volte nemmeno cucina....E tutto questo perchè pensa solo ed unicamente alla nipote. Ok che è un ragazzo maturo, lavora e si prende le sue responsabilità ma ha ancora 19 anni e mi duole vederlo completamente ignorato dalla madre e dai parenti tutti. La mamma non è mai in casa, sempre con la nipote. Se lui torna stanco dal lavoro, se ne fregano e si mettono a far baccano con la bambina accendendo la musica a palla e se qualcuno gli dice qualcosa la risposta è " ma è una bambina!"... E io vorrei risponere E STI CA***.Ripeto, vorrei. Se la bambina vuole mangiare una cosa la mangia, se vuole un gioco lo ha, se vuole lanciare le cose la lasciano fare...Se stiamo io e lui a guardare un film se ne fregano e la lasciano urlarci nelle orecchie tutto il tempo, se vuole giocare con i nostri telefoni o qualunque altro oggetto personale siamo obbligati a lasciarglieli altrimenti ci guardano male...Insomma, non è che siccome è una bambina allora gli si deve dare il diritto di fare ciò che vuole. Io inizio a non sopportarla più, sembrano tutti impazziti. E sinceramente mi passa anche la voglia di mettermi a giocare con una bambina che vuole fare solo quello che dice lei altrimenti si mette a gridare, piangere e scalciare... Se la rimprovero mi guardano come se fossi un mostro. Vorrei prenderli a schiaffi tutti.

Dom

11

Ott

2015

La Possibilità Di Dire Addio

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Salve, è la prima volta che scrivo, e non so bene da dove cominciare... direi che sono incazzata con la vita, e penso di averne delle buone ragioni.

A 7 anni ho perso mia madre e mio padre in un incidente stradale. Un ubriaco ha invaso la carreggiata opposta e ha colpito in pieno la nostra auto. Non ricordo niente dell'incidente, solo quando mi sono svegliata mamma e papà non erano accanto a me, e non lo sarebbero mai più stati. No ho avuto nemmeno la possibilità di dire loro addio.  

Mi hanno affidata per un anno a mia nonna, la madre di mio padre, che era depressa per la morte di suo figlio, e non mi vedeva, non mi sentiva. Dopo che ha tentato di suicidarsi i servizi sociali mi hanno presa in custodia perchè non era sicuro per me stare con una persona instabile.Sono rimasta cinque mesi in una casa famiglia, e chiunque vi dica che sono rifugi mente. E' stato il periodo più desolante della mia esistenza. Non parlavo, non mangiavo, non esistevo, e nessuno ha mosso un dito. C'erano altri parenti, ma nessuno volava una bambina rotta, incattivita e affetta da un apparente mutismo selettivo. Non mi voleva nessuno. La mia famiglia, il sangue del mio sangue non mi voleva... ed impazzivo al pensiero che i miei genitori vedesse la vita che stavo vivendo. Allo scadere del quinto mese, mio zio, il fratello di mia madre ha ottenuto la mia custodia. Ha dovuto lottare tanto per averla. Aveva 25 anni, ha lasciato l'università, trovato un lavoro, preso un appartamento minuscolo e dimostrato che poteva prendersi cura di me. Lui voleva prendersi cura di me. Eravamo tutto quello che restava della nostra famiglia. Mio nonno è sparito a metà degli anni ottanta e mia nonna ha avuto un ianaurisma l'anno prima del nostro incidente. Ricordo che quando è venuto a prendermi mi ha detto "Farò un numero infinito di errori con te, ma non smetterò mai di fare tutto il possibile per resnderti di nuovo felice".

E' stato un grande. Mi ha cresciuta come se fossi sua figlia, ha accantonato la sua intera esistenza per me, e mi ha voluto bene come non credevo fosse possile. A 13 anni gli ho chiesto se potevo chiamarlo "papà", perchè lui mi ha insegnato come si fanno le divisioni con la virgola, come usare il computer, come cucinare senza far espldere il micronde; era con me quando avevo gli incubi, quando in certe giornate mamma e papà mi mancavano così tanto da non riuscire nemmeno a respirare, e c'era anche quando ho riso per la prima volta da quando erano morti, si è fatto in quattro, anzi in otto e in sedici, per prendermi un vestito per la comunione (lui lo trovava scialbo e bruttino, ma che giuro che per me era bellissimo) e queste non sono cose che farebbe chiunque, le farebbe un padre. Abbiamo pianto con un oretta buona, poi siamo usciti a prenderci un gelato e ho cominciato a chiamarlo "papà". 

Sono stata una brava studentessa. Sono uscita dallo scientifico con 97 e nessun grillo per la testa. L'amore non è mai stata un'opzione della mia vita. Sono uscita con un compagno di scuola per quasi un anno, ma trovava la mia difficoltà di sorridere, di lasciarmi andare a "scanci romantici come tutte ragazzi normali" molto fastidiosa. Ed io trovao che lui fosse un coglione, quindi la prima storia è finita con un "Vaffanculo" e un applauso di una bidella che aveva ascoltato la mia arringa di chiusura della storia. Un bel momento tutto sommato. Sono andata all'unversità. Papà ci teneva tantissimo. E mi sono applicata al 110% per soddisfare le sue aspettative... nel frattempo mi sono presa un infatuazione per l assistente, giovane e bello, della professoressa di econimia. Siamo usciti insieme per due anni, ma sua madre mi odiava, perchè, a quanto pare non ero all'altezza della loro famiglia. E alla fine non mi amava abbastanza per scegliere me, o per difendermi, o per qualsiasi altra cosa avrebbe potuto dire o fare, e semplicemente è finita così. Io sono uscita dalla sua vita e lui non ha fatto nulla per impedire che accadesse. Ma mi sono laureata comunque, nonostante passassi più tempo a maledire lui che a studiare. Sono diventata dottoressa in economia e commercio con 98. Un punto in più della maturità, ma un risultato apprezzabile. Papà ha pianto quando abbiamo appeso l attestato di laurea in salotto. 

Per il ventesimo anniversario della scomparsa dei miei ho voluto fare un regalo a Papà, sono andata a vivere per conto mio. Avevo un lavoro, potevo mantenermi ed era arrivato il momento di restuirgli la sua vita, anche se non basterebbero mille anni per contraccambiare anche solo la metà di ciò che lui ha fatto per me. Non è stato molto felice all'inizio, ma suggerirgli di chiedere alla sua compgna da tanti anni di andare finalmente a vivere insieme gli è sempbrata una buona idea.

Io ho conoscito una persona, il veterinario del mio micio, e quando ormai credevo che fosse impossibile, mi sono innamorata come non mi era mai successo prima nella vita. E siccome ho imparato sulla mia pella che felicità dura solo un battito di ali, ho afferrato questo amore con tutta me stessa, e in due anni, mi sono sposata e ho avuto una bambina. La mia vita era perfetta.

Ma niente dura per sempre.

Papà e la sua compgna hanno avuto un bambino due mesi prima che io avessi la mia. Papà rideva perchè diveva di essere stato un padre troppo giovane ed ora un padre troppo vecchio. Era felice, e lo ero anche io. Dopo una vita da soli noi due avevamo di nuovo una famiglia che riempisse i nostri giorni. 

Papà è morto due settimane fa. Un infarto. Aveva 52 anni e si chiamava Flavio.

Non mi do pace. E sono di nuovo così immensamente arrabbiata col mondo, con Dio, di cui continuo a dubitare dell'esistenza. Sono così arrabbiata con me stessa perchè io l ho avuto accanto come un padre per tanti anni, e suo figlio crescerà senza di lui. Mi sembra impossibile che non ci sia più.  Di nuovo non ho potuto dire addio a una persona che amavo. Di nuovo la vita mi ha strappato via qualcuno da un secondo all'altro. Mio marito mi aiuta e mi ama tanto, e mia figlia è la luce delle mie giornate, ed io ho così paura di poter perdere anche loro, e anche che loro perdano me. E vorrei piangere, urlare, spaccare tutto, perchè è da quando ho 7 anni che mi chiedo perchè ... perchè si devono perdere coloro che amiamo, che vita è la vita senza di loro?

Grazie per aver accolto il mio sfogo. Spero di non aver intristito nessuno con le mie parole.

Tags: rabbia, dolore

Lun

21

Set

2015

Per tutti i traditori...o potenziali traditori...

Sfogo di Avatar di ArielAriel | Categoria: Ira

Io, fortunatamente non credo di essere mai stata tradita, può darsi che io mi stia sbagliando, ma ormai non importa, sono felicemente single. Quello che mi fa arrabbiare è che spesso su facebook ricevo messaggi da parte di ragazzi impegnati che vorrebbero uscire con me e ovviamente non solo per bere qualcosa insieme. Io non ho mai accettato, li mando a fanculo. E ciò che mi lascia sbalordita e che questi stessi ragazzi riempono la home page di foto con la propria ragazza, di frasi tratte dalle canzoni più sdolcinate, tanto da fare nvidia a Romeo e Giulietta e poi???? Tradirebbero la loro dolce metà con una che a mala pena conoscono giusto per sentirsi dei veri maschi, ma forse il motivo non è nemmeno questo...io non riesco proprio a capirli e mi fanno una tristezza infinita...Voglio dire..Avete una ragazza bella, carina al vostro fianco, passate la vacanze estive insieme, fate viaggi, condividete un mare di cose, perchè vorreste rovinare tutto in questo modo? Perchè fate finta che il vostro amore sia idilliaco, perfetto quando poi andreste a letto con una che conoscete solo di vista?Perchè? Sono domande che mi pongo, perchè se la maggior parte delle relazioni sono così, finte, solo di facciata, preferisco rimanere single....Cosa potrei farmene di un uomo che mi giura amore eterno se poi si scoperebbe perfino la mia vicina di casa? Chissà se esistono ancora uomini capaci di amare e rispettare veramente la propria donna-.- Dio, quanto mi irritano le persone così!!!!

Sab

19

Set

2015

Mi dispiace

Sfogo di Avatar di SantaDubitoSantaDubito | Categoria: Altro

Ieri sera, come di consueto, sono andata allo zadankai (meeting buddista settimanale).

Tra le varie cose è stato citato da un compagno di fede un passo che riporto: 

{{{Nella pratica della fede si possono commettere varie offese. Riassumendo, citerò lo Hokke mongu ki: «Illustrando i vari tipi di male, questo testo afferma concisamente: "Enumerando questi mali, uno studioso dice: "Prima elencherò le cattive cause, poi i cattivi effetti. Le cattive cause sono quattordici: 1) arroganza, 2) negligenza, 3) giudizi arbitrari, 4) conoscenza superficiale, 5) attaccamento ai desideri, 6) mancanza di comprensione, 7) mancanza di fede, 8) disprezzo, 9) dubbio, 10) calunnia, 11) mancanza di rispetto, 12) odio, 13) gelosia, 14) rancore"». Queste quattordici offese si applicano sia ai monaci che ai laici, quindi devi guardarti da esse. Nel passato il bodhisattva Mai Sprezzante (Fukyo) sostenne che tutti gli esseri umani hanno la natura di Budda e che abbracciando il Sutra del Loto avrebbero ottenuto la Buddità; perciò disprezzare una persona è disprezzare un Budda. La sua pratica era di venerare tutti. Egli venerava anche coloro che non credevano nel Sutra del Loto perché anch'essi avevano la natura di Budda e un giorno avrebbero avuto fede. A maggior ragione devi venerare i monaci e i laici che abbracciano il sutra.

Nel quarto volume del Sutra del Loto si legge: «La colpa di pronunciare una sola parola sprezzante contro chi abbraccia e predica il Sutra del Loto, che sia un monaco o un laico, è più grave della colpa di insultare direttamente il Budda Shakyamuni per un intero kalpa».Afferma anche: «Se uno vede una persona che abbraccia questo sutra e cerca di denunciarne le colpe, sarà colpito in questa esistenza dalla lebbra bianca, che dica la verità o no». Perciò tieni a mente queste parole e non dimenticare che coloro che abbracciano il Sutra del Loto non devono insultarsi l'un l'altro, perché chi ha fede nel Sutra del Loto diventerà sicuramente un Budda e chi insulta un Budda commette una colpa.}}}

 

 

Bene. Inutile dire che, dopo tutti gli sproloqui che ho fatto in questi ultimi giorni queste parole mi hanno toccato profondamente. 

Non che fossero cose che non sapevo già, ma sentir parlare delle 14 offese, della calunnia, del disprezzo in questo periodo, proprio dopo tutte le cattiverie di questi giorni mi ha fatto giusto giusto un attimino riflettere.

Ebbene si, mi sono fatta un esamino di coscienza.

Già, perché il passo, che è stato anche largamente discusso ieri sera, specifica assolutamente che non importa che tu abbia torto o ragione, che non importa se sei stato discriminato o hai subito una qualsiasi ingiustizia, non devi e non puoi insultare una persona poiché quella è un buddha e insultandola insulti la tua stessa natura di buddha.

 Non ho parlato molto. Ero mestamente impegnata a constatare quanto spesso ho messo da parte questi principi per essere arrongante, offensiva, rancorosa e, insomma, ste accidenti di 14 offese sono mie conviventi praticamente.Pappa e ciccia proprio.

Mi sono resa conto di quante cause sbagliate ho immesso nella mia vita, di quanto male ho fatto agli altri e a me stessa, affondandola nella melma nera del disprezzo e del giudizio. Mi sono resa conto che non posso lamentarmi di quanto mi va tutto male, se il carburante con cui sto alimentando la mia vita è l'odio.

 Scrivo stasera per dire che mi dispiace. Mi dispiace di aver lasciato che dai miei (sterminati) coni d'ombra uscisse così tanto odio. L'odio rovina il mondo, rovina la vostra vita e rovina la mia che vi amo.

A tutte le persone che amo, ho amato e amerò voglio dire che mi dispiace di avervi insultato o odiato o disprezzato anche solo per un minuto. Consolatevi, perché le mie stesse offese umiliano più me stessa che voi. Mi dispiace. Mi dispiace davvero.

Sono una persona purtroppo troppo spesso dominata dalla mia stessa rabbia ma sto imparando, imparerò certamente. Non a cancellarla, ma a trasformarla in cose belle per voi e per me.

Voglio avere solo perdono per chi mi ha fatto del male. Mi dispiace per tutto quello che ho detto e fatto.

Voglio essere un buddha mai sprezzante.