Mar
08
Mar
2016
Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.
Sono un ragazzo di 18 anni e sto affrontando un periodo di crisi incredibilmente difficile.
Sono figlio unico e sono sempre stato solo. Da un lato sono molto timido, d'altra parte, lo sport, il calcio e i maggiori interessi (a mio avviso stupidi) non mi sono mai piaciuti. Ho sempre preferito passare il mio tempo davanti al computer, lontano da tutti e da tutto, sebbene abbia sempre sofferto di solitudine.
Il mio primo tentativo di uscire dal guscio che mi ero costruito risale alla terza media, con la mia prima cotta. Premetto che ho una concezione dell'amore molto particolare: ripugno ogni forma di relazione amorosa superficiale, dato che non mi sembra autentica. Inoltre ho sempre pensato che l'amore sia un sentimento talmente forte da non poter scegliere di chi innamorarmi, perché altrimenti sarebbe forzato. Durante la gita di terza media mi sono reso conto di provare attrazione per una mia compagna di classe, figlia di amici di famiglia. Devo ammettere che probabilmente i miei, vedendomi timido, fecero molta pressione facendomi ogni volta il terzo grado su cosa pensassi delle ragazze che mi circondavano, in particolare lei, e temo di essere stato influenzato da ciò. Non sono mai stato attraente né ho mai avuto un fisico piacevole e penso che ciò abbia contribuito, con la mia timidezza e la mia introversione, sul rifiuto che ricevetti dopo poco tempo (un mese circa) quando le confessai ciò che provavo. Nonostante la risposta, continuai a insistere arrivando a una brusca rottura dei rapporti con lei. Non avendo amici che potessero sostenermi all'epoca, e trovandomi a scegliere una scuola superiore dove non conoscevo nessuno, decisi nonostante le mie difficoltà di impegnarmi per sconfiggere la timidezza.
In primo infatti conobbi i miei primi veri amici: tra i miei compagni di classe, legai con due ragazzi (che chiamerò F e V) e una mia compagna di classe (che chiamerò G). È grazie a lui (sì, lui - non si riconosce nel suo corpo e vuole operarsi) che ho conosciuto la sua migliore amica di allora, una ragazza un anno più piccola di noi (C) che abita a circa 100km da qui: lei viene a trovarci durante le vacanze e una volta sono andato anch'io da lei per un giorno. Lo stesso anno, durante l'estate, ho conosciuto un altro ragazzo (D), un anno più piccolo di me, con cui ho legato molto poiché condividiamo lo stesso interesse per la lettura e per l'animazione orientale.
Stranamente, solo alcuni anni dopo essermi trasferito, conobbi alcuni ragazzi che abitano nel mio complesso: in particolare P, una ragazza della quale mi ero invaghito e che mi ha respinto, facendomi attraversare un periodo di grande sofferenza a causa delle prese in giro ricevute dal ragazzo che aveva iniziato a frequentare poco dopo la mia dichiarazione. Superata questa fase, mi sono ritrovato in un periodo di totale buio, in cui sentivo tutte le emozioni come false. Fortunatamente superai questa fase anche grazie all'ingresso di un altro ragazzo nel gruppo, H. In quel periodo inoltre iniziai a parlare con un ragazzo più piccolo, che abita nella mia stessa regione, conosciuto online per interessi comuni. Iniziai a considerarlo il mio migliore amico, poiché ero convinto di aver trovato qualcuno che mi capisse, nonostante il suo modo di fare vittimista ed egocentrico. Ma i rapporti si ruppero qualche mese dopo, in seguito a una lite: sono ancora convinto del fatto che lui provasse qualcosa per me, sebbene lo abbia sempre negato. Fu grazie a H che non ricominciai a sentirmi solo, e trovai in lui un vero amico, tanto che divenne il mio confidente. La situazione cambiò drasticamente quando H conobbe C grazie alla chat di gruppo con cui eravamo soliti comunicare: dopo una situazione piuttosto complicata risolta grazie all'intervento di G e di un'altra amica del nostro gruppo, H e G intrapresero una relazione a distanza, e io fui l'unico a non saperne niente. Ciò mi fece star male all'inizio, ma cominciai a non dare peso a ciò. Quello stesso anno realizzai di essere innamorato di una amica (ma più conoscente, data la mia timidezza). Questa relazione era però impossibile, perché lei era già impegnata con un altro ragazzo da diversi mesi. Attesi quasi sei mesi nei quali la incontravo ogni settimana (e la vedevo sempre felice con il suo ragazzo) prima di parlarle.
Ero stanco di essere sempre io quello a dover rinunciare ai propri sentimenti - e credo che la mia sensibilità non sia semplice da comprendere - quindi continuai a passare del tempo con lei, ma in silenzio o scherzando come farebbe un amico, dato che non sono mai stato in grado di relazionarmi con le ragazze. In quel tempo continuavo a chiedermi cosa ci fosse di sbagliato in me, poiché mi sentivo rifiutato da tutti e indegno dell'attenzione delle persone, soprattutto di lei; a coronare il tutto, c'era quella sensazione di consapevolezza di stare sbagliando, poiché ero conscio del fatto che fosse già fidanzata e nonostante tutto io cercassi ancora di conquistarla. Dopo due anni e mezzo mi trovai ad assistere alla rottura dei suoi rapporti con l'ormai ex: fino a due mesi dopo ero quasi arrivato alla conclusione di aver superato, quando sentendola parlare di un'altra persona in un modo diverso dal solito, data la sua palese attrazione verso di lui, presi coscienza del fatto di amarla ancora. Con un'ulteriore delusione, sono entrato in un'altra fase di buio assoluto. Ad aggravare il tutto c'è il fatto che ho raggiunto un'età in cui la maggior parte delle persone hanno già avuto esperienze amorose, mentre io sono totalmente inesperto; se mi fidanzassi adesso, starei comunque con una persona che ha già attraversato la fase di insicurezza nei rapporti e finirei per stancarla.
Recentemente ho notato anche che ormai nessuno mi contatta più, ma sono sempre io a prendere l'iniziativa. G ha trovato una ragazza che abita lontano, mentre H sta ancora con C e a mio avviso si sta allontanando molto da me. Se all'inizio ero io quello che durante le uscite passava tutto il tempo al telefono, ora sono quello che guarda tutti assorti nelle loro costanti conversazioni con i partner mentre spero che qualcuno mi rivolga la parola anche solo per chiedermi come sto. Non avendo molto tempo per spostarsi, H va a trovare la ragazza durante le feste - spesso seguito da G - e quindi non passa il suo tempo con il resto del gruppo. Non trovo questo sbagliato, ma mi rendo conto che questa situazione porterà il mio migliore amico (o almeno "migliore" per me) a scegliere tra la sua ragazza e i suoi amici. E sembra che stia scegliendo la sua ragazza.
E ora che mancano pochi mesi alla nostra separazione - dato che la sede dell'università che sceglierò sarà lontana da quella loro, che è la stessa - mi sento davvero male perché non solo rischierò di non rivedere mai più gli unici amici che io abbia mai trovato (con molta difficoltà), ma anche perché non lo sto facendo nel migliore dei modi (o forse nel modo che spero?). Non mi va di rinfacciare nulla, perché voglio loro troppo bene, ad H soprattutto, che è l'unico che mi abbia mai davvero ascoltato e consigliato. Ma questo distacco, legato anche a un maggiore legame che noto tra H e G nell'ultimo periodo, pesa tutto sulla mia autostima, già per nulla elevata. Forse sono solo egocentrico e voglio le attenzioni concentrate su di me, ma credo di avere solo bisogno di qualcuno che mi ritenga speciale, qualcuno con cui avere un legame molto stretto. Il fratello che non ho mai avuto.
3 commenti
I rapporti di amicizia spesso cambiano con il tempo: alcuni si consolidano, altri si affievoliscono, altri ancora si rompono. Questo vale un po' a tutte le età, ma credo in particolare nell'adolescenza, quando si dà all'amicizia un valore forse un po' troppo esesperato. In questi anni sembra che avere amici sia quasi un dovere e che il loro numero, più o meno alto, ci qualifichi come persone più o meno valide, ma non è così.
Il fatto che andrai in un'università lontana dalla loro potrebbe non essere un male: avrai la possibilità di ricominciare da capo facendo altre conoscenze e, crescendo, capirai che, a volte, non è un male nemmeno stare soli.
Ahh quando imparerete?Quante volte vorrai star male ancora?Ti piace una ragazza?intravedi possibilità?fatti avanti subito.Non te la senti,o è gia fidanzata?fatti da parte e smetti di frequentarla,non idealizzare troppoi l amore,è una brutta bestia che può rovinarti la vita.Evita di innamorarti,altrimenti si profitteranno di te.
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All'asilo e alle elementari non legasti con nessuno? non facesti un qualche allenamento sociale?
Cmq, è comprensibile che stai male quando ti senti escluso/allontanato/rifiutato dagli altri se quello che ti spinge a consocere gente è per sentirti meno solo; dovresti essere distaccato da questo bisogno se vuoi vivere con serenità le relazioni sociali.
L'università sarà una buonossima occasione per conoscere gente, magari non impuntarti su 1-2 amici ma cerca di farti conoscere da molti.
Per quanto riguarda le ragazze, cura il tuo look e personalità, e non farti tante paranoie su esprienze e insicurezze.