Gio

19

Mag

2011

Lettera a Michael

Sfogo di Avatar di aladyahaladyah | Categoria: Altro

Ciao caro ragazzo,

stasera per la prima volta dopo 11 anni ti ho cercato sul pc. ho ricordato di avere la cassetta che mi avevi registrato, come una stupida non l'avevo più guardata. ad essere onesta non l'ho mai nemmeno ascoltata, ma devo confessarti che non mi piacciono gli U2, anche se forse all'epoca ti dissi che mi piacevano: l'avevo voluta a tutti i costi solo perchè c'era sopra il tuo nome, e così l'avrei avuto per sempre, se mai un giorno mi fosse venuto in mente di cercarti. dopotutto sarebbe suonato strano per tutti che una diciannovenne chiedesse nome e cognome per iscritto di un cinquantenne obeso con una gamba che non funzionava. allora ho preso le cover di un gruppo che non mi piaceva, pur di averlo.

mi sono accorta di aver sempre ricordato male come ti chiami. il tuo cognome... l'avevo storpiato. ti ho cercato e forse ti ho trovato in un anonimo profilo linkedin, che non so nemmeno se sei tu. è che mi mancate. stasera mi mancate tutti, immensamente. credo che quei mesi dall'altra parte del mondo siano stati gli ultimi felici della mia vita. ti ricordi? ti raccontavo che avrei fatto in futuro, avevo 19 anni, dovevo fare la mia vita. pranzavamo sempre insieme. tu mi chiamavi "the colorfull girl", la ragazza piena di colori. ed ero piena di colori, sprizzavo colori da tutti i pori. io lo vedevo, sai, che ti piacevo - lo sapevo da quando ci siamo guardati il primo momento, e c'è stato quel contatto così immediato e telepatico quando quasi come uno scherzo ci siamo chiesti i reciproci segni, e io sapevo che il tuo era lo scorpione e tu sapevi che il mio era il toro, e lo sapevamo e non sapevamo come -, e mi piacevi anche tu, immensamente: mi piaceva la tua testa, il tuo essere il più vecchio ma anche il più giovane, la tua ironia, la tua presenza di spirito. mi piaceva che sapessi suonare diversi strumenti, che amassi la musica, la letteratura. mi piaceva la tua cultura. e tu sapevi che di te mi piaceva questo, e questo mi davi, e non mi hai mai chiesto nulla in cambio, perchè eri troppo intelligente per giocare a fare il porco lascivo che cerca di combinare con una ragazzina. di me, michael, hai preso solo i colori, la parte migliore.

facevamo pranzo insieme, e parlavamo della tua vita che era stata, e della mia che doveva ancora cominciare. forse ti dispiacerebbe sapere che poi è andato tutto a puttane. veramente stava cominciando a prendere una brutta piega già quando ero su con voi: forse te ne eri accorto, nelle ultime settimane, quanto mi stavo perdendo. una volta sono arrivata a scuola con i capelli rasati a zero. erano lunghi, biondi, sono entrata in un negozio e ho preteso che me li rasassero. quando mi hai vista in quello stato, col mio vesitino quasi trasparente, magrissima e tremolante, con la sigaretta perennemente in bocca e i capelli rasati, te l'ho letto negli occhi che sapevi cosa non andava. ma che potevi fare? io sarei partita in capo a una settimana, tu saresti tornato a fare il professore universitario di letteratura inglese. non avremmo più mangiato giapponese insieme, non avremmo più passeggiato per il porto, non avremmo rivisto l'oceano.

lo ammetto michael, dopo è andato tutto a puttane veramente. non posso descriverti gli anni che ho passato, sono stati lunghi. non sono stati 10. quando ci si perde gli anni raddoppiano, triplicano, centuplicano: è stato un tempo senza misura. credo di avere circa 120 anni ora e in più non me lo ricordo. mi ricordo solo che stavo sempre in mezzo a gente che si drogava e faceva i casini, due sono morti, poi ne è morta un'altra incinta, un paio sono impazziti completamente e ora vanno in giro che sembrano due cinquantenni depressi. certi si sono sposati col primo che hanno incontrato, hanno fatto un figlio e ora si separano. altri hanno sposato il partner storico e hanno fatto la stessa fine. altri stanno meglio.

io sto meglio ora. c'è stato un periodo in cui ho perso completamente i colori di cui parlavi. ero grigia, mi facevo odiare. c'è stato un periodo in cui non riuscivo ad avere rapporti normali con le persone, ero fastidiosa e ridicola, troppo depressa per comportarmi in maniera normale. avevo paura persino di parlare, e allora stavo zitta, e quando stai così la gente non ti aiuta. c'è una cosa che ho imparato: che quando stai veramente male, quando diventi una vittima del mondo, non esistono pastori: solo lupi. anche colui che si professa pastore da sempre diventa un aguzzino di fronte a una vittima che si offre così apertamente. avere il potere totale su un altro essere umano, poter scaricare su di lui le proprie frustrazioni è una tentazione ghiotta, tanto che persino chi si dice santo sente l'impulso di dominare, e torturare, e disprezzare.

da quando ho capito questa cosa, ho anche compreso che per risolvere il problema bisogna insegnare alla vittime a lottare. e se nessuno te lo insegna, allora tu, vittima, alza la testa e comincia a prenderti a calci da sola, perchè nessuno ti darà una mano. o crepi o ce la fai: scegli.

ce l'ho fatta naturalmente. nessuno sceglie di crepare. ci sono persone che lo scelgono, ma non è nel mio ordine di idee. ce l'ho fatta e continuo a farcela ogni giorno, perchè temo che se mi dicessi di avercela fatta e basta non sarebbe sufficiente. mi sono ripresa i miei colori, solo che ora non sono più pastello come quelli che vedevi tu, non sono più l'arcobaleno tenue di una diciannovenne curiosa che si affaccia alla vita: sono colori forti, vangoghiani. sono i colori sinuosi e crudi di schiele, quelli lussuosi e carichi di klimt. c'è l'arancione luminoso di turner, il celeste fibroso di cezanne, il nero velluto di manet. il rosso sgorgato di munch, coperto con il grigio acciaio di kirchner. poi ce ne sono altri, ma devo ancora scoprirli. stanno venendo fuori ora, tutti insieme o uno per volta. stanno venendo su insieme a un gusto tenace per la vita.

fra due mesi parto di nuovo. è la prima volta che lo faccio da quando ti ho visto per l'ultimo giorno là, dall'altra parte del globo. sto via solo un mese e mezzo, vado da sola. no, non volevo cercarti per incontrarti. volevo solo sapere se ci sei ancora. volevo sapere se stavi bene, se suoni ancora la cetra antica e le percussioni, se ti interessi ancora di leggende scozzesi, se ami ancora i film con hopkins. volevo sapere se in questi anni hai pensato anche solo una volta alla ragazza piena di colori. io ti ho pensato. ho pensato al mio professorone vecchio e intelligente, con una gamba che forse era finta o forse solo paralizzata, col pancione, i basettoni e gli occhi azzurri, uno che sapeva tutto di qualunque cosa e che mi ha raccontato la storia di un uomo che appende il suo soprabito a un raggio di sole. mi spaventa andare per la prima volta da sola, sai? mi spaventa da morire, e per questo volevo scriverti. mi spaventa dopo 11 anni, non sapevo sarebbe passato tanto tempo. mi spaventa, ho paura di ritrovare per la strada quella ragazzina magrissima e persa, con le lacrime agli occhi e un dolore inspiegabile in gola. non saprei come farmi perdonare di averla tanto maltrattata, la ragazza piena di colori. tu invece avresti le parole giuste, e sapresti anche farla ridere, e non la giudicheresti. quindi spero di portare un pò di te con me questa volta. pensami, di qualche parola buona per me, come fa micheal nella storia che mi hai raccontato. perchè pare che quando lui interceda per qualcuno, quel qualcuno possa appendere il suo soprabito a un raggio di sole, proprio come fai tu.

The Colorfull Girl

6 commenti

...

semplicemente stupenda...

Avatar di erlamentelaerlamentela alle 12:27 del 22-05-2011

grazie, mi sentivo di scriverla.

che poi ho anche sbagliato a scrivere "Colorful girl", l'ho scritto con due l. comunque è esattamente così che mi chiamavano, la ragazza piena di colori.

'sti giorni sto strana forte, sono tutta acquosa e nostalgica.

Avatar di aladyahaladyah alle 23:28 del 22-05-2011
quanto

mi piacerebbe conoscerti

Avatar di erlamentelaerlamentela alle 09:08 del 23-05-2011
Ciao

sei splendida.. mi hai fatta venire i brividi ... trovo un pò di me nelle tue situazioni e mi domando come abbiamo fatto a farcela.. 

Avatar di AngelAngel alle 12:23 del 24-05-2011
idem..!!

piacerebbe conoscerti anche a me potresti essere l'amica che ho sempre cercato e che non ho mai incontrato...

occhi tristi.

Avatar di AnonimoAnonimo alle 11:30 del 28-05-2011

lacrime brividi desiderio di parlare ore intere con te.. scioccante nn ho parole.. di nuovo brividi

Avatar di AnonimoAnonimo alle 07:25 del 30-12-2011

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