Gio
15
Dic
2016
Generazione di ingigantitori... "mi ha schioccato la gamba, andiamo all'ospedale che mi è uscito l'osso".
Avete anche voi (mi riferisco soprattutto ai giovani) l'impressione che molte persone della nuova generazione concepiscano la malattia mentale e le difficoltà della vita come cose fighe, di cui vantarsi?
Sento gente dire "Questo cantante è un grande e poi ha avuto una vita difficile e turbolenta" come se a farlo figo fosse la vita difficile... se non anche gente che dice "si soffro di depressione, bipolarismo, disturbi e turbe di sta minkia" e poi se gli chiedi le cose in maniera approfondita capisci che in realtà ingigantiscono tutto, anche le piccole cose e magari usano nomi di disturbi seri solo per fare la scena. Sono per lo più gli ipocondriaci a fare così ma parecchi sono proprio dei frustrati.
Non so ragazzi, non è che dico che non ci si debba scherzare sopra perchè è normalissimo ma mi dà fastidio il fatto che tante cose serie vengano prese come cose di tutti i giorni, sminuendone l'importanza. Non so voi ma io vedo il mondo attorno a me, pieno di ipocrisia. Ovunque ti giri pare che ci sia quello con la vita tragica, che si vanta di essere stato male ed esserne uscito e poi magari gli era solo caduta una forchetta. Ma sul serio... c'è gente che mi dice "eh ho avuto una vita difficile, sono stato bocciato in terzo" o addirittura "sono bipolare" (detto con tono serio, convinto e da vittima) e poi magari la sua era semplicemente una fase dell'adolescenza tipica di quasi tutti e non la vera e propria malattia che è molto molto molto di più che semplici forti cambi d'umore repentini. Mi piacerebbe fare informazione su questo tema, tutti dovrebbero sapere grossomodo la realtà (e non solo la definizione) sulle principali malattie mentali più fraintese e mal conosciute perchè alla fine se parlo di bipolarismo, si pensa solo a momenti di depressione e momenti di euforia quando in realtà è molto molto di più... ma sto divagando. Mi disturba non tanto l'ignoranza perchè non si può essere onniscenti e sapere tutto su tutti i temi ma la mancanza di rispetto verso i veri malati, al solo scopo di mettersi in mostra.
Ora però voglio sentire la vostra se ne avete voglia. Voglio capire se qiuesto è un problema di paese o di mondo. Avete conosciuto o conoscete gente esagerata che si vanta di avere problemi e malattie che non ha?
PS: Ho studiato psicologia e ne sono un'appassionata e purtroppo ho avuto anche a che fare con veri casi psichiatrici anche fuori dal contesto scolastico (persone che amo) quindi non pensiate che in realtà giudico questi "Esageratori" senza sapere quello che in realtà c'è nelle loro vite e se hanno davvero i disturbi che dicono di avere... anche perchè è una cosa che non farei mai poichè l'hanno fatto anche a me e quindi, sapendo quanto è brutto, faccio sempre mooolta attenzione a non farlo agli altri... anche se per essere così inconsciamente frustrati, del tutto felici non sono e paradossalmente qualche problema c'è davvero.. ma non di certo quelli che dicono di avere.
7 commenti
Credo che il tuo sia il commento più soddisfacente che ho mai ricevuto sotto un post. Tu ti sei anche riuscito a spiegare meglio di me. In effetti ho notato questo atteggiamento soprattutto nei figli di papà. Non so se sia rilevante o no ma secondo me lo è eccome.
picoclo OT:
@bardei
"Tempesta di cazzi" é il seguito di "Vento di cazzoni", della trilogia Labbra stellari?
@sfogante
Ne ho visti molti, uno é il mio collega. Nessuno si vanta, guarda caso, di avere il cancro.
Io non credo ci sia un criterio oggettivo per misurare la sofferenza di qualcuno.
Non credo neanche che c'entrino i soldi, i tempi moderni e cose simili. Penso solamente che chi ostenta la sofferenza per ottenere attenzione lo faccia perché ha imparato che l'unico modo per farsi ascoltare è mostrare dolore.
Inoltre non puoi pretendere che le persone conoscano termini tecnici come bipolare o simili e ne facciano un uso corretto. Non sono laureati in psicologia, non è il loro lavoro.
Guarda, ho diverse amiche (siamo tutte intorno al declino dei 40) che hanno precorso i tempi e giá da almeno 15 anni si lamentano dei loro malanni immaginari per attirare l'attenzione. Ti tengono lí le ore a parlare di bruciori intimi, acidità di stomaco, insonnia e miopia.
Non credo sia una prerogativa dei giovani instaurare questo tipo di dialogo, basato sul farsi compatire.
IoSonoIlSangueDelGiagooo
approvo. (avrei scritto che te l'appoggio ma poi mi picchi)
inoltre per me hanno ragione a lamentarsi. eravamo noi abituati a sminuire la nostra sofferenza. in molte famiglie i nostri vecchi avevano visto la guerra... per loro noi stavamo troppo bene. la società è cambiata, prima eravamo troppo stoici
termini sbagliati: il ladiabete, la risognanza magnetica
Beh tutti state dando opinioni molto buone... allora su questo sito c'è gente sveglia.
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Condivido le tue impressioni. Anche io ai tempi delle superiori, dell'università, e oggi con le nuove generazioni, ho notato che le persone ingigantiscono inutilmente le fesserie con lo scopo (spesso incnsapevole, inconscio) di riempire la loro inutile di vita di "esperienze". Da quello che il semplice mal di testa lo chiama emicranea, a quello che una semplice caduta dallo scooter la spaccia per incidente quasi mortale, a quella (tipica femminile questa) che chiama "problemi" e "vita sacrificata" il non fare un cazzo perché alla fine tutto si aggiusta (mentre invece sono gli altri, spesso i suoi familiari che aggiutano le cose) e lei deve solo stare lì ad aspettare che passi la tempesta. Ma quale tempesta? Quella di cazzo che ti fai ogni sabato sera? :-D
La spiegazione che mi sono dato a questo fenomeno è la medesima per altri fenomeni sociali, cioè che mentre prima i ragazzi vivevano davvero la fame, i sacrifici e avevano il problema principale da risolvere cioè quello di sopravvivere e risolvere i problemi, oggi i ragazzi non hanno un cazzo da fare, sono viziati dai genitori, e vivono in un contesto dove media, consumismo e potere politico-economico fanno di tutto (riuscendoci) per crescere dei decerebrati perché docili a qualsiasi cosa venga decisa. In fondo è la stessa vecchia storia, ma in chiave moderna.