Lun

02

Nov

2015

psicoterapia, mesi dopo.

Sfogo di Avatar di CriseideCriseide | Categoria: Altro

Arriva la "diagnosi" (trattandosi di una psicologa, non può essere una vera e propria diagnosi). Vuoto depressivo. In pratica, non avendo ricevuto ascolto quando ero bambina, ho cercato qualcosa che lo compensasse. Ovviamente, non ha funzionato e a forza di ricevere risposte negative, sono caduta in depressione.

Ammetto che è stato un bel colpetto, quando mi è stato detto. Un conto è sospettarlo. Diventa più facile da negare, se hai anche l'umiltà di dire "non sono del mestiere, può essere anche semplice stanchezza". Almeno, negando, non cadi nell'autocommiserazione.

Non che negare sia la via per uscirne. Ma almeno non mi sono ripiegata su me stessa forte del fatto che "sono depressa". Mi sono ripiegata su me stessa per altri motivi.

E sapere che in realtà sono depressa, mi ha scossa. Ho cominciato a riflettere su quello che mi circonda. Ho cercato di ascoltare quello che vuole dirmi quella parte di me che ho sempre ignorato, perché convinta che non andasse bene. E si arriva a capire che non sei una donna da stare chiusa in un ufficio ad ascoltare qualsiasi pirla (non solo i titolari) a trattarti come la sua segretaria personale (minchia, non vedo l'ora che esca il bando per accompagnatori turistici!). Ci si arriva a sorprendere quando intravedi una pala attraverso la porta aperta di una chiesa e praticamente a perdere le bave perché vuoi sapere chi l'ha dipinta e perché. A capire che a te piacciono i colori, i disegni, le storie.

Mi piace sapere che non sono solo quella che gli altri vedono. Sapere che non sono tutta qui. Non sono monocromatica e noiosa.

Se solo avessi più coraggio... 

Comunque, anche prima che mi dicessero qual è il mio "problema", comunque, ho sempre avuto il pensiero che non intendevo cedere di un millimetro. Questo non è cambiato. Non intendo lasciarmi andare ad alcool fino a sfondarmi, a droghe, a promiscuità. Mi ci sono aggrappata con le unghie e con i denti a quest'idea. Ho avuto i miei momentacci, come quando sono andata a letto con uno e ne ho ricavato un'umiliazione che ho vissuto come uno stupro (l'unico motivo per cui dico che l'ho vissuto io così, è che non ci sono state botte, ero semplicemente bloccata). Senza contare che per un breve periodo non ho disdegnato le sbornie. Ma niente di tutto questo è degenerato ulteriormente, le sbornie sono state comunque poche e non troppo serie, e quanto agli uomini, beh, se sto con un uomo da cinque anni, direi che il mio proposito l'ho realizzato. Non intendo ripetere niente di quello che ho fatto, non intendo farmi sopraffare. Ma, se mi consentite la metafora, a volte ho come l'impressione che la mia vita consista solo nel tenere la testa fuori dall'acqua, senza potermi godere una bella nuotata...

7 commenti

Si, effettivamente è quello che ho immaginato di te, io ho sempre voluto fare di testa mia, e l'ho pagata comunque cara per questo. Bisogna procedere come lo farebbe un granchio, forse in quel modo si potrebbe spuntarla. 

Avatar di InnominatoInnominato alle 17:28 del 02-11-2015

"Se solo avessi più coraggio". Cosa ti spaventa?

Avatar di enry80enry80 alle 09:15 del 03-11-2015
@enry80

Diciamola così: ultimamente mi sto guardando molto in giro. Qualche tempo fa ricordo di aver pensato che, vista la situazione lavorativa generale, in cui nessuno ti dà lavoro, e quando te lo danno, devi subire di tutto e dire anche grazie perché altrimenti ti licenziano, allora tanto varrebbe cercare di fare della tua passione un lavoro. Così ho cominciato a pensarci: adoro scrivere, adoro disegnare, adoro fare gite, adoro visitare antichi edifici.

Nel frattempo, ho cominciato a incontrare persone che hanno fatto della loro passione un lavoro. La mia insegnante di danza, per esempio. O una ragazza della mia età che ha scritto tre libri sulla mia città.

E tutto quello che penso è: chi caspita sono io per fare quello che fanno loro?

Il punto è che mi hanno sempre insegnato che quello che piace a me sono solo enormi puttanate. Non riesco ad andare oltre a questo fatto.

Avatar di CriseideCriseide alle 16:23 del 03-11-2015

Il tuo è un sogno giusto, e merita di essere rincorso. Potresti non raggiungere l'obbiettivo, potresti renderti conto che la tua passione deve dimanere tale (come è successo a me.) ma ne vale sempre la pena. È giusto mettersi in gioco anche solo per scoprire i propri limiti, per vedere dove è possibile arrivare. Tu hai lo stesso diritto di tentare ed arrivare, degli altri che consideri, forse, migliori di te. 

Capisco perfettamente il tuo punto di vista: "mi hanno insegnato che quello che piace a me sono solo puttanate". Sicuramente queste persone non hanno mai tentato la tua strada vero? E se anche fosse, probabilmente  non hanno raggiunto il risultato sperato. Ma questo non vuol dire che tu non possa riuscire...

È il momento di ascoltare se stessi, gli altri parlano ormai da troppo tempo. 

Avatar di enry80enry80 alle 16:38 del 03-11-2015

ben detto @enry80

Avatar di mmHgmmHg alle 16:41 del 03-11-2015

Interessante come diagnosi, non avevo mai sentito "vuoto depressivo".

Mi ci ritrovo molto nell'ultima frase/metafora. 

Avatar di RorschachRorschach alle 11:59 del 09-11-2015

-Non sono monocromatica e noiosa.
perché monocromatica e noiosa?

Avatar di farnightfarnight alle 18:48 del 14-11-2015

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