Lun
29
Giu
2015
Epilogo.
Una luminosa casa sul mare, dalle stanze ampie e calorose... Dalla veranda si riesce ad ammirare il panorama più bello del mondo: quello dello Stretto. Non è un mare da spiaggetta balneare... è il Mare, quello che non perdona, quello che non frena il fluire dei pensieri, quello che quando è ingrossato e incazzato riesce a mostrare la parte migliore di sè.
Una bimba scorrazza qua e là per la casa... Indossa un bel vestitino e le scarpe con "gli occhi"... E' sorvegliata dallo sguardo vigile della Nonna, una bella donna bionda che, a differenza della nipotina, di siculo ha ben poco. E' sempre china sulla macchina da cucire o sul telaio da ricamo... Oppure la si può ritrovare fuori in balcone, nel vano tentativo di raccogliere le bianche lenzuola, che, in balia del forte vento, le sfuggono dalle mani.
E ora immaginate l'infanzia più serena che ci possa essere... Immaginate la bimba crescere in questa casa, immaginate giorni felici, colmi d'Amore, di racconti scolastici alla Nonna, sere d'autunno in compagnia delle castagne, mattine assolate d'estate...
Adesso immaginate un'adolescente... Ora anche lei è china, però sui libri... E giorno dopo giorno coltiva le sue passioni... La scienza, la lettura, il nuoto, le immersioni... Ah dimenticavo, ma non per minore importanza... la Nonna le insegnò precocemente a leggere e scrivere e come si arrabbiava quando la bimba non scriveva correttamente in corsivo la lettera "s"... Eh, Nonna, proprio non mi riusciva.
"La paziente è collaborante e disponibile al colloquio. E' orientata nel tempo e nello spazio. E' consapevole di essere in fase terminale". Vedo anche una crocetta che sbarra la casella con scritto "rassegnazione". 22 anni dopo. Nonna, quanto avrei voluto in quel momento non saper leggere "questo", ma mi hai insegnato a leggere tutto... Anche le verità scomode, quelle nero su bianco che rimbalzano come pugnali. Ma questo è l'Epilogo.
Scusa se quel giorno in camera mia quando mi hai preso le mani e mi hai detto "A nonnicedda... staiu murennu..." non ho saputo dirti nulla, ma ho saputo solo piangere, così come sto facendo esattamente in questo momento.
Scusa se quando vengo a trovarti entro ed esco dalla stanza in modo irrequieto e a volte mentre parliamo mi giro improvvisamente verso il mare. Ma sai...
Ora c'è una donna bionda ancora più pallida distesa su un letto... Non è più china... Non è più in balcone, nè in cucina... Adesso guarda un punto fisso della parete, si domanda quando il Destino verrà a richiamarla... E' scheletrica ma ha un addome enorme perchè il suo fegato non funziona più... E le risuona in testa solo una parola... "Metastasi"... Una parola che non perdona, così come il mare.
Ed oggi cosa mi resta... Tanti perchè ed una sola certezza... Quella di voler diventare anche solo un millesimo della Donna che sei tu... Una Donna dalla forza immane che ha accettato il corso della vita.
E ora scusa... Esco dalla stanza... "Vado a prenderti un gelatino". E invece vado a piangere.
E adesso scusatemi voi... Un giorno tornerò. Forse...
5 commenti
vasatuna clare e un abbraccio...stamattina stai facendo piangere anche me
CopyCat alle 10:55 del 30-06-2015
ho letto con la pelle d'oca, ho percorso questa Via Crucis per tre volte
tre maledette volte che hanno decimato la mia famiglia
acerbis alle 11:08 del 30-06-2015
Hai fatto piangere anche me, anche io, in un momento simile, osservavo quello stesso mare...solo dalla sponda opposta.
Per quanto poco possa valere, un abbraccio Claire, un abbraccio fortissimo!
Aurora alle 12:03 del 30-06-2015
Volevo sfogarmi al riguardo, ma non mi è mai venuta la voglia di farlo.
Mia nonna è morta di tumore.
Gli volevo un gran bene, ma non ho versato neanche una lacrima.
Dopotutto, è il corso della vita.
Tocca a tutti, prima o poi.
iAlwaysAskToMySelf alle 14:44 del 30-06-2015
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oh caspita