Tag: lavoro

Mer

04

Set

2019

Miiiiii!!!!!

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Dato che in ufficio non posso farlo volevo gridare in faccia al mio collega un bel  VI-A-EFFE-EFFE-NNNNCULLLLOOOO!!!!!!!!!!!!! 

 

ooooooh, va là, adesso mi sento meglio! 

Mar

03

Set

2019

Lavoro

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Porca troia oggi è solo martedì e ne ho già pieni i coglioni del lavoro. Teniamo duro che poi venerdì arriva. Uno deve rompersi le balle per 3.000 euro netti al mese. 

Tags: lavoro

Mer

28

Ago

2019

Fallimento

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Ecco, l'ennesimo fallimento lavorativo. Era l'opportunità della vita, nonostante le mansioni non mi facessero impazzire e poi.. come vuoi chiamarla, "sfiga" o "non saperci fare"? Non c'è in realtà un reale motivo di licenziamento ma solo dei casi Tipo abbiamo bisogno di licenziare e licenziamo l'ultimo arrivato.
Fatto sta, che non ne posso più. Certo, se penso che hanno istituito il reddito di cittadinanza, che non è assolutamente facile specie in alcune regioni italiane.. beh, mi sento un pò fortunata ma.. saltare da un posto all'altro mi demoralizza. Forse a demoralizzarmi di piu' sono quelle persone che già di base odio e che purtroppo non posso mandare a quel paese che non fanno altro che chiederti h24 le stesse cose, e ti spingono a lavorare e poi sembra che te la tirino chiedendoti sempre come va con il lavoro, se ti rinnovano, non ti rinnovano, quanto prendi, come, ma secondo me non è brava gente.. il tutto senza neanche conoscerli.
E poi a questi ci sono quei genii che non hanno mai lavorato nella loro vita, che hanno superato i 30 e che tramite conoscenze hanno avuto un posto di lavoro decente e che si prendono il lusso di farmi la paternale.. a me, che lavoro da quando ero minorenne.
Mi vergogno. Chi mi ama dice che mi colpevolizzo troppo, che non sono io il problema ma il sistema in generale ed anzi, che sono io ad essere fin troppo onesta e dedita al lavoro.
Ho quasi 30 anni, un diploma e 3 importanti esperienze lavorative brevi (meno di 1 anno) .. siate sinceri, pensate possa mai ricevere un contratto di lavoro duraturo e serio?
Siate realistici, vi prego.

Mar

27

Ago

2019

Cosa vuoi

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Non ci siamo mai visti ma c e stata sintonia fin da subito, purtroppo mi sono dovuto allontanare e per non ferirti ti ho detto di non cercarmi più, mi è dispiaciuto molto ma tu sei sposata e io non voglio rovinare niente e la nostra sarebbe stata di sicuro più di un amicizia ..  nonostante siano passati mesi ancora mi cerchi... Per favore non cercarmi più, o divorzi o altrimenti non possiamo sentirci, ci faremmo solo del male a vicenda. 

Sab

24

Ago

2019

Intrappolato da un lavoro che odio

Sfogo di Avatar di Connor MacLeodConnor MacLeod | Categoria: Altro

Trovare un occupazione di questi tempi, quale che sia il contesto lavorativo, è un problema. Forte di questa consapevolezza e per gravare meno sul bilancio familiare, accettai cinque anni fa l’offerta di lavoro per la mansione di addetto vendita in un negozio di elettrodomestici. Raccontare la storia di questo negozio, e degli imbecilli che lo hanno in gestione, sarebbe compito arduo, ma in sostanza parliamo di una piccola realtà locale che ha avuto un’annata fortunata, e che in virtù di questo (solamente questo) pretendeva di avere l’approccio commerciale di grandi catene nazionali. Il mercato, ovviamente, ha punito le strategie fantozziane di questi inetti ed ora siamo ad un passo dal fallimento. L’ambiente di lavoro, da sempre viscido ed ignobile, si è inasprito ancor di più: il titolare non ha più capacità decisionali ed affida mansioni strategiche al galoppino con cui detiene rapporti homosessuali, il direttore del punto vendita ricopre tale ruolo solo per gonfiare la sua busta paga gettando sui propri collaboratori responsabilità non congrue al loro inquadramento contrattuale, i colleghi utilizzano indiscriminatamente la malattia come forma di protesta quintuplicando il lavoro di altri e, come se non bastasse, si è quotidianamente oggetto di offese sotto gli stessi occhi dei clienti che assistono sbigottiti tra insulti e bestemmie. Tutto ciò vi pare normale ? Vorrei lasciare questo lavoro domani stesso, ma mi ritrovo in una condizione tale che non posso permettermi di rimanere senza uno stipendio. Inoltre, questo schifo di lavoro, sta lentamente avvelanenado la legittima tranquillità della mia vita privata. Non so davvero che fare.

Mer

21

Ago

2019

Senza lavoro, io non esisto.

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Non ho un lavoro, nessuno mi considera, avere 42 anni è un peso che vince ogni esperienza lavorativa. Non puoi fare stage, non sei nei programmi di garanzia giovane, insomma non sei adatto manco allo sfruttamento. Mi sento un peso per mio marito, faccio dei lavoretti che servono al massimo per comprare delle cazzate al supermercato e ricaricare il cellulare. Che brutta fine ho fatto nella mia vita! 

Mar

20

Ago

2019

ancora a casa con i miei

Sfogo di Avatar di aria2424aria2424 | Categoria: Avarizia

Ho 34 anni, mi sveglio la mattina alle 11, faccio colazione e gioco con il mio cagnolino, poi comincio a pulire e riordinare casa, lo faccio per aiutae mia mamma mi dico, in realtà ciò che mi motiva è il mio disturbo ossessivo compulsivo e il mio bisogno di sapere che è tutto pulito e in ordine, non ci posso proprio rinunciare. Finisco le mie faccende intorno alle 14 poi esco con la macchina dei miei , a volte faccio la spesa altre vado al mare per fare il bagno in estate o passeggiare in inverno. Di tanto in tanto vado in palestra e ogni tanto arrivo col treno in città per prendere parte a eventi cosplay o altri gathering nerd dove non mi conosce nessuno, però la gente è simpatica quindi ci scattiamo un paio di foto insieme e su facebook gli altri credono che sono piena di amici. Al sabato sera non esco mai perchè di amici in realtà non ne ho. La sera trascorro il tempo a guardare film in inglese, o a scrivere il mio romanzo. Mi piace scattare foto e mi vesto sempre di rosa. La mia camera ricorda quella di una bambina, e pensare che molti coetanei dormono già nella stanza da letto, con qualche mobile serio e nessun peluche. Ho trascorso in passato un periodo che definisco goldenage, è durato circa sette anni ed è andato dal momento della laurea in filosofia fino a circa il 2015. In quel periodo ho viaggiato molto, sempre da sola, facendo crociere che mi consentivano di vedere tanti posti se pur per un giorno soltanto. Lo so, sembro la solita figlia di papà viziata. Forse lo sono, dopo la laurea i miei non hanno smesso di assillarmi un minuto con la solfa del lavoro. "Tutti lavorano" "ti devi trovare una posizione" "Quando avrai soldi potrai fare tutto quello che vuoi" E io mi immagino a segliarmi alle  6 del mattino con quel forte senso di nausea e spossatezza che non scompare neanche se ho riposato 10 ore. Mi immagino a non saper guardare la gente negli occhi perchè mi vergogno, a non saper dire "No, questo non lo voglio fare", a mettermi a piangere per un torto o una parola sgarbata. Dovrei vestirmi da adulta, scurire i capelli, fingere un tono di voce professionale, mangiare in pubblico, rinunciare ai miei rituali di pulizzia. Dovrei fingere di essere eterosessuale, di amare i bambini e di volerli. Dovrei ignorare il mio corpo che trema, sviene e protesta per la mancanza di sonno e lo stress emotivo. Dovrei fare tutto questo per "realizzarmi". Ho provato a mettere i miei , o meglio mia madre nelle mie scarpe a mostrarle la mia angoscia profonda, ma lei risponde solo con "quindi? lavorano tutti tu non sei diversa" E invece io sono diversa, profondamente diversa, se non lo fossi sarei già sposata con un maschio e farei la mamma, come tutte le mie coetanee.  Non comprendo perchè la gente consideri il lavoro un valore che nobilita, il tempo è una cosa nobile e lo onoriamo solo se lo impieghiamo per lavorare verso un risultato che dia a noi stessi un frutto. Farsi il pane è un lavoro nobile, ma ridursi schiavi consensienti della prima azienda che ti spreme per poi tirarti due spiccioli che ti consentiranno di comprarti il pane fatto dagli altri con i conservanti... Ma cosa vi è preso a tutti quanti? Mia madre dice che non ho dignità, che anche se mi pagano una miseria per dieci ore è sempre meglio che non fare nulla. Ma io di cose da fare ne trovo mille, uso internet per imparare, e di cose da imparare per arricchire la mente ne esistono a milioni. Ho paura, anzi ho terrore del futuro. La depressione in cui spesso cado quando tutti mi fanno sentire una reietta mi ha spinto a tentare il suicidio due volte. Quando penso a quanti anni da vivere ho davanti mi sento morire, come posso sostenermi per tutto questo tempo?La salute di mia madre vacilla e io non ho nessuno al mondo per cui andare avanti, per cui accettare la follia di questa società. Odio mio padre e so che lui vivrà a lungo con me in questa casa (lo so è cattivo pensarlo) ma vorrei soltanto non averlo mai conosciuto. Magari vi farà rabbia perchè vivo grazie  ai suoi soldi e fa rabbia anche a me. Ci sono giornate in cui odio anche mia madre, per colpa sua sono nata, per colpa sua la devo vedere morire, per colpa sua devo provare paura, rimpianto, dolore. Lei sostiene invece che le devo tanto e per questo ho il dovere di lavorare. Secondo voi come posso affrontare tutti questi anni che ho davanti?Io tengo sempre quella confezione di pillole nascoste in una scatola le chiamo "emergency exit"

Lun

19

Ago

2019

I miei amici non hanno vita sociale

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Ira

Non ne posso più, da quando hanno iniziato a lavorare i miei amici non fanno altro che stare a casa, lamentarsi del lavoro stesso e della loro vita sentimentale inesistente! Ormai usciamo una volta a settimana, facciamo sempre le stesse cose, usciamo alle 20, ceniamo, alle 23 stiamo a casa, non ci allontaniamo mai oltre i 10 km da casa. Non si può organizzare un viaggio, una gita fuori porta, andare ad un concerto, niente di niente! Capodanno? A casa! Pasquetta? A casa! Ferragosto? A casa! Piove? A casa! Fa caldo? A casa! E ciò che mi rode è vedere gli altri che viaggiano, escono, io non mi allontano dalla mia regione da 5 anni ormai! A nemmeno 35 anni sono vecchi dentro e fuori, quale donna dovrebbe mai interessarsi a persone così vuote? E soprattutto, dove dovrebbero mai incontrarla? Nell'androne del palazzo? Eppure hanno lavori ben pagati, con orari decenti (alle 19 a casa, non hanno mai lavorato un festivo o un sabato), vivono con i genitori che pensano a tutto e appunto non hanno né figli né fidanzate! Quello precario, mal pagato e che vive da solo sono io, eppure quelli stanchi della vita sono loro! Mi sento impazzire, sento che sto lentamente morendo, ho bisogno di una vita sociale attiva e non so nemmeno io da dove ripartire per crearmela!

Sab

17

Ago

2019

Inadatta

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Salve, sono una ragazza di 28 anni, quasi 29 ormai... Più il tempo passa, più mi sento inadatta a vivere. Avrei voluto laurearmi, ma tra motivi economici e di salute nella mia famiglia, alla fine ho dovuto lasciar perdere. Da allora mi è sembrato di aver perso le forze, gli obiettivi, un po' tutto... Con gli anni sono riuscita a riprendermi e mano a mano a cercare un lavoro. Lavoro che purtroppo non sono riuscita a trovare, a parte impieghi di pochi giorni o settimane... Mi fa molto male vedere o sentire altre persone realizzarsi, mentre io mi sento ferma del tutto, mi sembra di non essere riuscita a far nulla nella mia vita e mi sento una delusione un po' per tutti, oltre che per me stessa. Molti miei amici per lavorare sono andati all'estero, aiutati dai genitori. Io purtroppo non ne ho avuto modo... Al momento sto con un ragazzo che abita e lavora in un'altra città e mi piacerebbe poterlo raggiungere prima o poi, ma comunque anche se riuscissi a trasferirmi, lì nel giro di qualche anno, dubito che riuscirei a trovare un'occupazione, soprattutto dopo i 30 anni. Mi sento persa, smarrita, non so veramente più che fare e mi sembra di non vedere soluzione.

Sab

17

Ago

2019

Scelte di vita sbagliate

Sfogo di Avatar di Anonimo | Categoria: Altro

Salve,

 più che uno sfogo questa è una riflessione tristissima su quello che mi riguarda. Racconto un po' da dove nasce il problema, quindi mettetevi comodi e abbiate un po' di pazienza. Sono sempre stato un ragazzo indeciso, sin da quando mi misero, alla sola età di 13 anni, a dover scegliere quale scuola superiore frequentare. Non mi dilungherò su quanto il nostro sistema scolastico sia pessimo nel mettere un ragazzino di quell'età di fronte ad una scelta simile, ma vabbeh. Avrei sempre voluto fare l'avvocato ma, dopo aver frequentato il liceo classico, mi feci trascinare da un amico in un indirizzo che nulla aveva a che fare con me. Persi ovviamente un anno. L'anno dopo, mi iscrissi a Giurisprudenza, senza combinare nulla. Non ci avevo creduto abbastanza e studiare non mi piaceva più. Cominciai a lavorare. Per lo più lavoretti nella gastronomia. Nel frattempo, spinto da mia madre, decisi di frequentare un corso. Lo finii dopo due anni, ma non trovavo lavoro in quel campo perché, nel nostro fantastico Sud Italia del c***o, devi "avere esperienza". Stanco di questa situazione, decido di emigrare e fare un passo enorme. Non ero mai uscito dall'Italia prima di allora. Mi si sono aperti nuovi orizzonti, ho scoperto nuove culture, nuove persone. Ho continuato a fare quello per il quale avevo studiato, ma sarei dovuto ripartire da capo con la scuola. Pensavo: pazienza. Tre anni di scuola e poi sarò a posto. Faccio un anno di pratica, poi parte il secondo anno, dove inizio la scuola. A questo punto penserete che è tutto a posto. Invece no: pochi mesi dopo aver iniziato la scuola, mi rendo conto che quel lavoro non mi piace più  e che la scuola in lingua straniera è uno scoglio insormontabile, quindi mollo tutto e torno in Italia. Di nuovo: nel fantastico Sud Italia rimango senza fare nulla ed il lavoro è ancora più difficile da trovare. Sto per finire i risparmi quando, finalmente, mi si ripresenta un'occasione d'oro: ritornare nella città all'estero dove ero stato prima e con un lavoro già in tasca. Faccio di corsa il biglietto e mi metto sotto. Trovo un appartamento in comune e metto da parte soldi ed esperienze lavorative. Ve lo dico già da adesso: smettete di pensare che ora sia tutto a posto, altrimenti non scriverei qui. Arriviamo al punto che, dopo due anni di lavoro, faccio tanta esperienzame trovo anche un appartamento tutto per me ma capisco che il lavoro non è ben pagato e che non mi permetterebbe di avere una vita degna, ma solo di poter sopravvivere: la vita che hanno sempre fatto i miei, la vita che li ha costretti a scontrarsi inevitabilmente, fino a farli divorziare anni fa. Sono in procinto di sposarmi anch'io e mi sembra di rivivere quella situazione. Decido quindi di prendere il coraggio a due mani e parlare con il mio capo: le dico che cercherò un nuovo lavoro nella stessa branca. Non ha nulla in contrario e mi augura buona fortuna, dicendomi che la porta è sempre aperta. Parlo coi colleghi per comunicargli la triste decisone, convinto che prima o poitroverò un lavoro pagato meglio. Qui crollano tutte le mie certezze, ancora una volta: mi dicono che rimanere nella stessa branca per guadagnare "solo" 300€ in più al mese non mi conviene, che devo fare una scuola di formazione professionale. Ci risiamo: ho abbandonato gli studi tre volte ed ora mi ritrovo a dover riflettere se devo davvero farlo o meno. Se fosse tutto in italiano, avrei sicuramente fatto qualche sacrificio e sarei andato avanti. Ditemi come si può studiare tre anni in una lingua straniera così ostica come il tedesco. Dopo anni che sono qui ho difficoltà a capire i colleghi, immaginate studiare testi scolastici che, per forza di cose, utilizzano un linguaggio più aulico. Ora, all'alba dei trent'anni, non so che fare. La soluzione più logica sembra quella di studiare, ma entra in gioco il fattore linguistico, il pensare a come fare a pagare le bollette e vivere (quando si fa la scuola di formazione si guadagna meno per fare lo stesso lavoro che normalmente verrebbe pagato di più). Tra l'altro, i colleghi mi hanno consigliato di studiare altro che mi permetterebbe di guadagnare molto di più, perché se voglio avere una famiglia, non riuscirò mai a camparla con 1400€ al mese. A parte che non tengono conto del fatto che saremmo in due a lavorare, ma tant'è, ormai hanno instillato in me il seme del dubbio. Mi ritrovo di nuovo qui, a pensare a cosa fare e cosa sto davvero facendo della mia vita. Indeciso. Spero di non avervi tediato con questa lunghissima storia.