mmHg

Ven

27

Set

2019

Mani

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Non ho acquistato nessun volo per il ponte di inizio Novembre.

Non é che non voglio vedere facce tristi, non voglio proprio vedere facce. E tu non sei comunque solo lí.

Ho scritto una poesia per il tuo prossimo compleanno. 

Penso che te la leggeró al tavolo nero nella sala da pranzo, non credo che apparecchieró per due, ma, come spesso, faró finta che tu sia seduta al lato corto.

Tua madre continua a mandarmi foto dei fiori che ti porta, penso che prima o poi le diró di smetterla.

La fortuna di essere severo con tutti da una vita ha portato i suoi frutti, nessuno puó dirmi cambiato. Sto cercando di capire meglio il concetto di pietá, che di certo non ho verso me, altrimenti starei giá sereno al tuo fianco. E´importante camminare, lo dicevo sempre. Il Sisifo felice di Camus, nonostante TUTTO, ha ancora quasi senso. Anche Soren mi aiuta, come l´esistenzialismo in toto. Quasi. La scelta di non farla finita viene innanzitutto da lá.

La montagna é sempre la stessa, il macigno é solo più pesante, e no, non é colpa tua, le tue mani spingono ancora assieme alle mie.

 

Ven

23

Ago

2019

Porta di casa, tram.

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Vorrei lavorare anche domani, riempire ore di pensieri con una direzione già stabilita.

Mi vergogno nel soffrire da quando te ne sei andata. 

Mi  vergogno quando soffro da solo, mi vergogno quando sono solo, sempre, a casa nostra. Mi vergogno se piango. 

Vorrei non soffrire perché non ne sento il diritto, non ora, non dopo tanto abbiamo visto.

La porta di casa è un dazio, apri, nessuno dentro, chiudi, nessuno dentro. Avevo pensato di cambiar casa, ma immaginarmi in un trasloco mi ha fatto vedere quanto miseria potrebbe esservi nella cosa. 

Sei andata via, ma non ti lascerò andar via. 

Auto al tagliando. Oggi tram. Piango in tram. Quantomeno piango composto, con solo le lacrime agli occhi. Come se servisse, come se importasse. Nessuno invadente. 

Eppure gli unici pensieri decenti sono quelli sulle futilitá, una pausa di normalità, di respiro, tra tutto il resto. 

Ho paura di arrabbiarmi con gli amici, con i genitori, ho paura di ascoltare parlate fuori luogo. Ho paura perchè più forte è il legame, più forte sarebbe lo strappo. E poca è la forza e la volontà di interessarmi di nuovo. 

Tram arrivato

Tags: tram

Gio

15

Ago

2019

Cantami, o Diva

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Del pelide Achille ( e giá partiamo male con i paragoni)

l´ira funesta... e mi fermo qui, Achei non ne ho visti in giro.

Ero a lavoro un giorno come un altro, in un limbo di, non saprei esprimerlo, ovatta e sofferenza, quando mi son ricordato di sfoghiamoci.

Ieri qualcuno mi ha chiesto come stavo, dico grazie, perché é sempre piacevole.

Anni fa, tuttora, pensavo che chi alla mia etá si ritrovasse divorziato, nel breve passato avrebbe potuto trovare sé stesso alla mercé di qualche svista clamorosa.

Non pensavo neanche si potesse divenire vedovi. Mi scuso con tutti quanti nel 2018 mi hanno scritto in privato e ai quali non ho risposto, o l´ho fatto a smozziconi. Mancava la forza, che ho dovuto destinare fino al febbraio di quest´anno.

Non c´é nulla di saggio da dire, né da ascoltare. O quantomeno, nulla che  permei.

Non c´é nessun cambiamento, forse cristallizzare il momento in cui si era assieme ha un senso, se questo porta beneficio.

Per fortuna ero "severo" (dettomi da un utente) anche prima, quindi, se dovessi tornare e commentare ancora, non sarebbe imputabile agli Achei morti che ristagnano dentro.

 

Mar

27

Mar

2018

Io, tu, il cancro e "come va?"

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Ho comprato un Patek Philippe, perpetual calendar.

Volevo fare qualcosa di coraggioso, che poi coraggioso non è visto che rimane un investimento. 

Volevo fare qualcosa per premiarmi. Volevo qualcosa che mi distraesse dalla paura.  Lei mi ha detto che ho fatto bene. 

Ho paura, e ho paura che Lei legga la paura sul mio volto. 

Non ha funzionato. 

L'altro giorno  ho dato 20 euro a un artista di strada che faceva decine di bolle di sapone, e aveva messo a terra un cartello del tipo "c'è bisogno di più bolle nella vita". Alla fine mi ha pure ringraziato, lui a me. Io mi son messo a piangere. 

Mia madre mi chiama di più, apre la telefonata dicendo "come va?" 

Tutto a posto.  

Ogni volta che lo dico mi viene da rimettere. Servirebbe dirle nuovamente ti prego, non chiedermelo visto che va di merda?  

Tutto a posto. 

Cerco di lavorare su me stesso. Non voglio cadere in un baratro di odio verso la vita, voglio fare cose buone e non essere arido. Cerco di allentare la rabbia che mi sale quando sento la zia dire "Adda passá a nuttata, pure io co sto mal di schiena che non se ne va mai",  rimango fermo, ghiacciato, e sento unabisso riversarsi dentro. 

È duro stare calmi, è duro stare forti e andare avanti tenendo botta e dando esempio e sprono a Lei che  ha legittimamente più paura di me 

Allora conto i secondi sul Patek, e faccio finta che basti una stronzata per restare sereni. 

Tutto a posto. 

 

Mar

28

Nov

2017

Un cestino di more, mirtilli, fragoline di bosco e cazzi vostri

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Ira

Primo round. L´ascolto.

Amore sta parlando con cognata via skype.

Cognata é contrariata la fatto che non andiamo in Italia quanto prima, ma andiamo a fare un giro nella capitale svedese prima di Natale, poi Kiruna, capo Nord, Alta e ritorno. Cognata dice chiaramente che siamo sfigati ad andare lí con quel freddo, cognata é triste perché non puó organizzare una festa per l´addio al celibato di Amore con le sue amiche (amiche di cognata). Cognata dice che coi soldi spesi in "quella cacata" avremmo potuto fare 30 giorni a Bali.

Bali. Mai stato. E comunque, a me Bali ricorda il motorino di merda che non ho mai avuto, né voluto: https://www.motor-talk.de/bilder/toms-diskusions-ecke-g72577319/honda-bali-50ccm-i208305304.html

Amore risponde di destro dicendo che abbiamo bisogno di qualche giorno di stop e di relax. Amore é in chiamata su skype da almeno 30 minuti ed é irritata. Si vede che di jab ne ha giá dovuti evitare troppi.

Cognata chiede impertinente cosa faremo in caso di tempaccio. Torniamo indietro con l´auto fittata. E se investiamo una renna? E se non compare l´aurora? E se un boa della neve ci morde il sedere?

Cognata mi propone una cravatta con gigantografie del tipo che guadagna milioni vendondo cose col suo nome. Declino facendomi la barba, no grazie, son geloso del mio scegliere le cravatte, e metto solo quelle che compro io.

Cognata: e se é bella? Dici no per partito preso?

mmHg: si, la butto nel cesso per partito preso, perché non abbiamo il caminetto.

Cognata ha speso soldi non suoi per comprare un telefono che la faccia apparire come qualcuna che puó comprare quel telefono, come qualcuna che lo ha comprato, come qualcuna che ne trae giovamento nel confrontare il suo telefono con chi ancora non ha acquistato il suddetto telefono.

Amore tace, senza sottolineare lo spreco di soldi. Che buona amore mio.

Arriva suocera. Delucidazioni su cose giá fatte. Per quel poco che sento mentre pulisco il bagno, dobbiamo stare attenti a temporali, tempeste di neve, renne, renne portate dal vento, tempeste di renne, virus delle renne nelle polpette di renna, febbre, osteoporosi, morte nel sonno. 

Suocera accetta poi di buon grado l´idea del viaggio prematrimonio. Mmm, c´é il bidone, guardo Amore, Amore, guarda me, anche lei averte il bidone.

Suocera: ma siete proprio sicuri di andare lí in viaggio di nozze? (lí sarebbe la parte andina dell´Argentina, terra del fuoco, toccata e fuga in Antartide). E qui, parte la mega litania, che ci sorbiamo da 3 mesi a questa parte.

Ma non é pericoloso?

Ma non é troppa neve?

Ma non potevate andare al mare? (?)

La figlia di stracazzo é andata a "Maldive, e andata a "Caraibi", é piú bello ancora maggiore piú assai lá.

Lo sposo di stracazzo indossava lo smoking (al mattino peró non lo dice).

Eh ma l´abito di stracazza é incantevole perché stracazza é piú alta di te, figlia Amore.

Eh ma cognata voleva proprio indossare il vestito del colore che a te faceva cacare, perché era quello che le stava piú bene

Eh ma potevate stare di piú in Italia, potevate farlo pure ad agosto il viaggio di nozze, la sorella della cugina della nuora di stracazzo, il marito di stracazza, ha la casa a Sardegna.

Eh ma secondo me dovevate sposarvi a giugno.

Eh ma secondo me state riservando troppe attenzioni alle persone che vi sono vicine nel quotidiano, invece che ai parenti che condividono con voi il cognome o gli zii mai visti.

Eh ma comunque, ho visto un documentario sulla terra del fuoco, dice che fa schifo e non c´é nulla.

Eh ma i pinguini li potevate pure vedere allo zoo.

Amore respira lenta, le freme una vena sotto l´occhio, io mi metto un bicchiere del bourbon che mi ha regalato lei, prezzo basso, buona resa, ma che mi fa cacare uguale, ma almeno si sente forte il morso dell´alcool.

Cognata ritorna dalla telefonata con amica enne del cuore. Amica enne del cuore ha detto, da esperta navigata della scandinavia, che dobbiamo andare rigorosamente a Rovaniemi.

Rovaniemi é in Finlandia. Amica del cuore dice che i posti che noi andremo a toccare sono sfigati. Amica del cuore di cognata é di Marigliano. Dico a cognata di scrivere ad amica del cuore che cambio la meta e vado lí da lei in viaggio relax, e per pugnalarla dopo averla insultata.

Cognata dice che sono acido. Suocera dice che con me non si puó discutere, che non devo decidere tutto io, che non devo influenzare Amore (?).

Comunque loro lo hanno detto, se ci ammaliamo non vogliono responsabilitá. Lo hanno detto. Eccome. No no.

I trekking in luna di miele non si sono mai sentiti, siamo dei tamarri. Usare la propria auto al matrimonio é da pezzenti. mmHg ti tagli il pizzetto vero? No suocera, ovvio che no. Mi ha mai visto senza? Sbuffi.

Cognata chiede se dopo il pranzo al ristorante ci sará un angolo "cubano". Che sarebbe sta puttanata?

Cognata dice che é un tavolo con sigari e Rhum. Amore replica che quasi nessuno degli invitati fuma, e nessuno fuma sigari. mmHg dice a cognata che il Rhum gli fa schifo. Cognata, che giovane non é, essendo comunque trentenne, dice che fa schifo quello che bevo io, é da vecchi, é cosa nuova per me, non é social. 

Azz, o ver´? Su questo mi trova spiazzato.

Chiudiamo di lí a poco la telefonata. Sospiriamo. La vena non é scoppiata. 

Ma, ma, dopo il matrimonio, cognata e suocera, conoscerete la cosa piú spaventosa che potró mai presentarvi.

Vi parleró di VOI.

Grazie a tutti quanti quelli che hanno letto la prefazione del manuale: cattivi pensieri, come evitarli accettanto semplici implosioni e danneggiamenti testicolari.

 

 

Lun

13

Nov

2017

La vita nella mano di Poker

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Son passati parecchi anni da quella partita. Ne sono seguite altre, l´hanno preceduta molte di piú. Non mi piacciono quelli che giocano solo a Natale.

In tasca non i soldi dello stipendio, che ancora non avevo. A farmi accettare qualche soldino pagato in arretrato, qualche aperitivo in meno, molti vestiti in meno. La chiamata alle 23, l´incontro fissato in casa di un vecchio infimo amico, all´una di notte.

Poker all´italiana, forse ancora prima del boom di quella pagliacciata americana. Quello dove la scelta dei tempi e delle posizioni ti fa vincere senza punto. E ti fa perdere col punto. Poker a 5, perfetto, piú frizzante. E se uno sfora, gli altri possono anche continuare.

Quanto é il banco? 500. Possiamo scendere a 300. Azz. Sto zitto per non perdere vantaggio. Faccio un ghigno di menefreghismo, sempre troppo scontato a mio dire. 500.

5 giocatori. Uno potenzialmente e prevedibilmente ubriaco entro un paio di ore. Un barista. Un neo-manager, ex della mia attuale fiamma, quella che mi regaló il palco di corna maestoso che il padre di bambi era il cavallo giallo di Dartagnan a confronto. Un giovane chirurgo. Io, entusiasta della vita amorosa (piú che altro con luci e ombre).

Il potenziale ubriaco non c´ha na lira, il manager sta zitto, il chirurgo, ci aspettiamo tutti ci sfondi il mazzo, ma il barista, il barista ha li sordi. E´vero, abbiamo il banco. Ma il banco protegge chi vuol essere protetto, se ti vuoi proteggere, se qualcuno ti vuol proteggere. 

Hai delle bellissime fiches mmHg. Grazie.

Passano due ore, e come uno spaccato di vita, siamo il riassunto di ció che siamo, in balia di un mezzo fato.

Il potenzialmente ubriaco, é ubriaco. Perde moderatamente.

Il barista c´aveva li sordi. Perde, quello che perde di piú.

Il neo-manager o é tirchio, o non ne deve aver presi molti di stipendi. Sta in pari, non gioca.

Il chirurgo gioca bene, vince.

Io vinco quel tanto che basta a darmi del mediocre. Quel tanto che, se la partita finisse ora, avrei remore nel riscuotere. Hai perso una storia d´amore importante mmHg, e ne stai acquistando un altra. Sará vincente? Andrai una volta fino in fondo?  Dipende da lei. Ma tu, tu non prenderai mai il gioco in mano? Vincere vinci sempre, lo sai. Ma vinci na merda, vinci ma non sei vincente. Ecco.

Saranno le quattro del mattino. Le partite di poker non sono proprio come lo scorrere di un fiume, che smussa i sassi. Sono un´andata indietro nel tempo, sassi tondi ai quali crescono spigoli. Mezze frasi. Silenzi. 3 ore di gioco, 2 ore a guardar negli occhi gli altri. In 3 anni assieme, sommando tutte le volte che ti ho fissato innamorato, forse non saró arrivato a una. 

Manager - Quindi stai uscendo con la mia ex.

Io - Siamo agli inizi.

Ubriaco - E la tua di ex? Ci posso provare io o sta giá con un altro.

Barista - Possiamo giocare?

Io - Forse sta con un altro. Cosí é la vita.

3 ore e mezzo. Barista invoca un secondo banco. Dice che se la sente. Ubriaco pure. Ubriaco non ha quella disponibilitá. Chirurgo dice no. Manager é peggio di Pilato. Io voglio bene a barista, mi sta simpatico e mi corregge sempre  il caffé gratis. Scelgo di non essere una bella persona, sto vincendo il banco di barista, voglio giocare coi soldi degli altri. Si.

Pausa. Mangiamo il gelato che ha portato barista. Barista é una bella persona, al di lá del gelato. 

Si ricomincia. 

Ubriaco perde, tanto.

Barista perde un banco e un altro pó.

Chirurgo vince, stavolta lui con moderazione, come manager.

Io vinco.

- Alla fine del giro, parte l´ultimo, son scattate le 5. 

Chirurgo apre, apre di brutto. Barista vede. Io ho 4 quinti di scala reale, in un poker a 5. Vedo, perché gioco soldi non miei. Lo so che faccio quella giocata solo perché son soldi non miei. Non sono un orologiaio, mi sento solo una ruota ben oleata. Ubriaco vede. Manager rilancia. Come rilancia?

Dio.

Chirurgo vede. Barista vede, al volo! Io vedo. Ubriaco esce bestemmiando di non poter partecipare alla mano.

Carte. Chirurgo servito. Barista 1. Io 1. Manager 2.

Leggiamo i punti. Chirurgo scala. Forse. Barista doppia, magari con 2 assi. Manager ha un tris, porca troia. A me, a me, non entra la vincita sicura. Peró, peró mi entra il colore. A 5, un colore. Dio mio, fa che a manager non entri poker, dio mio, fa che a barista entri full. Ma che sto sperando? Cerca di vedere con gli occhi degli altri, anzi del solo che mi importa. Mi importa a parole, non a fatti.

Forse barista é sceso a un livello primordiale, segue l´istinto, vuole solo riavere i suoi soldi, é deconcentrato, gli altri non esistono, conta rifarsi.Forse barista non mi vede una minaccia, perché non mi vede proprio. 

Chirurgo cip. Barista punta, punta forte. Io vedo, manager vede, ma non rilancia. Errore. Chirurgo non crede barista, e rilancia. Barista vede, io rilancio, rilancio quel che barista perde. Manager via. Chirurgo via, chirurgo é bravo a giocare.

Barista vede. Vede, sperando nella forza di quel suo full di assi, barista assapora, barista sfida il fato a voler vedere se adesso non si riprende tutto con gli interessi. E barista perde.

Eppure al mattino, a parte ubriaco, che non conta, é solo barista quello col sorriso. Stasera le ho prese, cosí "mi imparo" per la prossima volta.

Forse non é importante vincere. Importa come si vince, contro chi si vince. E importa come si perde. Nel gioco non dovrebbe importarti di nessuno.

Ma nella vita, nella vita devi saper scegliere di voler perdere per far vincere qualcuno. Alla fine sarai felice, rotto e felice.

Ne ho impiegato di tempo a capirlo. Si puó sorridere anche nella disperazione.

Gio

18

Mag

2017

Motivi per essere felici

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Gola

Ieri sera passo dal supermercato, compro quanto dovevo, arrivo alla cassa, vedo il reparto gomme. Non sono un appassionato né di gomme, né di caramelle, eccezion fatta per le rossana (d´inverno) e le mentos.

Nessun dubbio sulla assenza certa delle rossana, ma con mio rammarico non riesco a vedere le mentos. 

Mentre sto per pagare, l´occhio cade sullo scaffale fronte cassa, ed eccoli lí, le mentos alla frutta!

Le prendo, entro in auto, chiamo un amico (ho l´abitudine di chiamare amici e parenti mentre guido, usando il bluetooth, cosí impiego tempo perso nel guidare, stesse strade, stesso traffico lungo la via del lavoro) e dimentico le caramelle.

Questa mattina alle 6:20 entro in auto, ed eccole lí. 

Mi domando se ne vale la pena aprir il pacchettino. E se esce quella al limone, che comunque mi piace, come la concilio col latte?

Rischio.

Fragola, la mia preferita.

Semaforo. Osservo la seconda. Fragola. 

Sorrido mentre ascolto un pezzo di Dave Gahan.

Terza, non ci posso credere, ancora fragola. 

E cosí via, fino alla sesta. 

Mi fermo, altrimenti son troppi, troppi, troppi zuccheri. Avranno fatto le mentos alla frutta in confezione monofrutto? Non controllo, non voglio controllare. Voglio immaginare, credere, di esser stato fortunato.

Tutte alla fragola. 

Lun

24

Apr

2017

Terza via

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Tratto da "Il maestro e Margherita". Dialogo tra Jeshua e Pilato.

"La verità anzitutto è che ti fa male la testa, ti fa talmente male che pavidamente pensi alla morte. Non solo non sei in grado di parlare con me, ma ti è perfino difficile guardarmi. E adesso sono involontariamente il tuo torturatore, il che mi amareggia. Non riesci neppure a pensare e sogni solo che venga il tuo cane, l’unico essere, evidentemente, al quale sei affezionato. Ma il tuo tormento cesserà subito, la testa non ti farà male"

Questa mattina mi hai scritto mentre ero in auto. "Tu non mi vuoi, non piú."

Sai che odio quando mi si mettono in testa pensieri non miei.

Non ho fogato i tuoi dubbi, non stavolta. Non perché quanto tu pensi, anzi temi, corrisponda a veritá, é non posso esser mantello per sempre. 

Al mattino mi sveglio sperando in 45 minuti di serenitá. Speranza fugata prima ancora di riuscire a riaprire gli occhi.

Non ho piú forze. Te lo sto dicendo da mesi. Quante volte mi hai ascoltato?

Quando Sisifo era stanco, la pietra lo travolgeva o semplicemente scendeva giú da sola? Vorrei che la mia mi travolgesse a volte, qualora esistesse, certo. Forse potrei almeno restare a terra e dormire un pó.
I miei anni sono stati i tuoi, e lo saranno i prossimi.

Se fossi come i tuoi, Pilato sarebbe la risposta. Pilato é la risposta di molti, con annessa giustificazione. 

E io vorrei tanto imparare come si fa. No, non é vero, non vorrei. Vorrei una terza via. Che non c´é.

 

Mar

14

Mar

2017

Letteratura

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Sfogo provocatore? Mah, non so.

Qualche giorno fa mi é capitato di leggere questo:

https://libroguerriero.wordpress.com/2015/12/15/io-non-leggo-le-donne-perche-dovrei-nasconderlo/

Via alle opinioni personali.

Il contenuto é aberrante. Se qualcuno mi domandasse quali libri avessi letto o leggerei al momento, di certo non rispetterei la divisione uomo/donna, ricco/povero, famoso/sconosciuto, cristiano/ateo, ebreo/musulmano, drogato/compito, artista/burocrate e via dicendo.

Non sopporterei alcuna critica alla mia libertá di scelta, di gusto. Neanche qualora fossi un personaggio famoso, in vista. Di certo il direttore della Feltrinelli di Bologna non rappresenta un cazzo di niente se non sé stesso.

Punto secondo.

Io sono portato a leggere libri di autori maschi. Perché?

Perché mi piacciono i classici. E tra i classici non ci sono molte autrici donne.

Molto di quanto letto, in merito alla produzione letteraria delle scrittrici, mi fa davvero pena.

Penso a Jane Eyre e Villette di Charlotte Bronte, o al "segreto della signora in nero", di Anne Bronte. Tre cacate.

Penso alla Austen e a orgoglio e pregiudizio, ottima scrittura, ma se questo é un caposaldo della letteratura, allora Tolstoj cosa rappresenta?

Penso alla "signora Dalloway" e a "Notte e giorno" e ancora oggi mi prenderei a schiaffi quando, non avendo un soldo in tasca, non potevo permettermi di non finire un libro cominciato.

Penso alla Maraini, e dai che cazzo. Penso alla Merini, che per quanto faccia schifo Bukowki e il suo esser "alla moda", riesce con assurdo imbarazzo a far di peggio, a scrivere poesie sulla morte di Mike Buongiorno, ad usare un vocabolario di 20 parole messe in croce, a esprimere il mero nulla. Penso alla Modignani e alla produzione della spazzatura (quantomeno i libri su Ronaldihno non hanno pubblico degno di tal nome). E ancora Morante, Fallaci, Tamaro, Ferrante. Dickinson, Allende.

Penso a Licia Troisi, e mi vien da risollevare dal baratro gente come R.A. Salvatore, e non voglio farlo!

Ripenso a Mary Shelley, che nel suo pubblico di lettori non trova proprio le donne, e a quanto sia incommensurabilmente brava, autentica, geniale. 

Quando ho qualche soldo da buttare, tra i piú venduti a catalogo leggo i titoli ... Kinsella, e passo a Welsh, almeno...

Sto generalizzando? No, manco al cazzo, ci sono titoli che elogio o consiglio. Pochi.

Sono i miei gusti, non devono essere politically correct! Lo stesso discorso lo estendo a tutti gli scrittori latini, dai quali, tolto Arlt,  Burroughs?, e pochissimi altri, rimangono pagine che mi fanno pensare che solo una scimmia che ha letto 3 libri nella sua vita possa elogiare gentaglia quale Coelho e co.

mmHg leggi libri scritti da donne?

si li leggo, ne ho letti, e trovo che 19 su 20 mi fanno ribrezzo, piazzandosi male in una statistica personale, dove su 5 libri, 2 sono feccia, uno é anonimo, uno é bello e uno da consigliare.

C´é la possiblitá di redenzione?

 

 

Lun

20

Feb

2017

Oggetti e ricordi

Sfogo di Avatar di mmHgmmHg | Categoria: Altro

Quando ero piccino la mia famiglia non era proprio ricca. Di estrazione proletaria, genitori attenti alle spese, e in seguito ad alcuni avvenimenti, si taglió tutto quanto poteva esser tagliato per garantire un tetto sopra la testa.

Oggi lavorando, faccio due conti veloci con la calcolatrice (non uso sempre matlab o excel, le cose semplici sono piú immediate con una vecchia calcolatrice).

Vado per prenderla. Ma, in seguito ad un trasferimento, era chiusa nella sua custodia (un pannello di plastica che si sfila e si inserisce di sotto, proteggendo, quando chiusa, i tasti e il display). Leggo in stampatello il mio cognome, scritto esattamente 23 anni fa. La "T" stampata era giá storta come quelle attuali, con la stecchetta verticale che vira a destra prima del tratto orizzontale, e una leggera pancetta.

23 anni e ancora funzioni.

Ricordo quanto costasti all´epoca, 42.000 lire. La cartoleria ne aveva una a meno (non ricordo a quanto), e una della Texas I. che costava 70.000. Mia madre optó per questa che ancora possiedo. Quel giorno ero felice, mi sentivo un bambino che aveva gli stessi strumenti didattici dei compagni, all´avanguardia, e non quello che anni prima, si era vergognato non avendo mezzi per una semplice ricerca. Sapevo che non era colpa dei miei, forse stavo diventando beffardo e cinico proprio in quegli anni.

Quante ore passate a fare sercizi di fisica e matematica assieme? E all´universitá? La riponevo nella tasca anteriore della mia borsa, lá dove chi fuma mette accendino e sigarette.

Era il regalo del mio compleanno, ricevuto prima che la scuola iniziasse.

Sento molto vento dentro, come se gli anni passati volessero correre veloci per indicarmi la quantitá del tempo andato.

Ora scatto una foto e la mando a mia madre, vediamo che dice. 

 

 

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